“Ogni
tanto sento le voci ” è l’album
di esordio dei Progetto
Luna, un quintetto che, a quattro anni dalla sua costituzione, fissa
il primo paletto, cinquanta minuti di musica suddivisa su di 11 tracce.
Un disco tematico
attraverso il quale emerge un mondo che può essere preso come simbolo, una visione
originale - ma è probabile che sia la peculiarità di chi può unire la giovane età
alla capacità di trovare un modo tangibile di esprimersi - che assomiglia tanto
ad una fotografia presa dall’esterno, scattata da chi occupa un posto di
osservazione privilegiato, che permette di sentenziare con un certo distacco e
oggettività.
Sono passati molti
anni da quel luglio del ’69, quando i nostri schermi in bianco e nero ci mostrarono
uno spaccato di vita lunare su cui tanto fantasticammo. Chissà se la band
torinese ha avuto modo di osservare, ovviamente a posteriori, quegli attimi di
pura emozione, di incontro con l’ignoto, di speranza/paura di veder
materializzate le storie che aleggiavano nell’aria! In ogni caso ciò che
propongono è una sorta di rovesciamento della prospettiva, una visione del
mondo terreno che arriva da un altro pianeta, una Luna oggetto di tante songs -
e di dischi importanti - che diventa il luogo da cui ci si può raccontare, in una
sorta di sdoppiamento che porta a descrivere azioni proprie registrate da un’altra
angolazione.
Il know how e le
esperienze dei singoli componenti permettono la creazione di una miscela pop
rock che raccoglie influenze importanti e le elabora, arrivando a proporre un
genere che non rientra nei canoni tradizionali, anche se la base rock è quella
che più si afferma.
La parte psichedelica
è quella che dovrebbe maggiormente emergere in fase live, dove Progetto Luna realizza un vero disegno
multimediale che, almeno sulla carta, appare coinvolgente e vincente.
A riprova dell’impatto
positivo dell’album, da sottolineare che alcune tracce sono state utilizzate nella
web fiction G&T, e credo che questo possa essere
grande elemento di soddisfazione e il segnale di un valore musicale assoluto.
L’intervista a seguire
- unitamente ad un video musicale - potrà
fornire ulteriori indicazioni.
L’INTERVISTA
Partiamo dalle vostre influenze/esperienze: come nasce il
vostro amore per la musica?
Bella domanda! Personalmente ricordo di amare
la musica da sempre, non so dire quando tutto questo è iniziato, ma il ricordo
dell'infanzia applicata alla musica
è una sensazione molto più
sessuale che concettuale. Il calcio e gli amici non esistevano, c'era solo la
musica e tutto ciò che ne faceva parte era ed è onirico e affascinante come
niente al mondo.
Potete indicare un
artista/band che vi ha influenzato particolarmente e che vi mette tutti
d’accordo?
Mah, in realtà dal punto di vista compositivo
direi che i Pink Floyd, Genesis, Blue Vertigo, ecc. rispecchiano parecchie
visioni del nostro modo di “scrivere”, ma
in realtà le ispirazioni reali, soprattutto per i testi, sono esperienze di
vita vissuta. E' un po' come raccontare storie in terza persona con la propria
conoscenza armonica. In realtà non abbiamo la presunzione di creare canzoni, vogliamo
solo descrivere quello che “ogni tanto” sentiamo nel nostro cuore e nella
nostra mente, attraverso episodi di vita quotidiani, e raccontarlo attraverso i suoni e le parole.
Quali sono i messaggi
che volete sottolineare nell’album d’esordio “Ogni tanto sento le voci”?
I messaggi sono molteplici, ci sono vari
argomenti, varie sfaccettature, ma un filo logico accomuna il disco. La
modalità di scrivere è volutamente schematica, quasi meccanica, proprio per
rispecchiare la sensazioni di ricordi e percezioni che abbiamo di un mondo parallelo di nostra
invenzione… forse quando suoniamo ci piace descrivere come vediamo le cose noi piuttosto
di come le vedono gli altri.
Lo si può in qualche modo considerare un album concettuale?
Ovviamente
si.
Le etichette non sono
mai simpatiche, ma volendo anticipare e descrivere a parole la proposta a chi
non vi conosce, come potreste definire la vostra musica?
L'ascolto e' il modo migliore per capire il
messaggio di un'artista, ma quante persone hanno voglia di ascoltare, di
capirti?
La cosa che ci stupisce è quando una persona ti
dice … ma questa canzone l'hai scritta
per me? Sai parla proprio della mia
vita.
Beh questa
affermazione ti fa capire che ti trovi sulla strada giusta, non esiste cosa più soddisfacente per noi; vuol dire che
stai lavorando bene e che arrivi al cuore delle persone.
Quanto è importanti per
voi la fase live?
Direi vitale. I Progetto Luna sono animali da palco e solo durante i concerti si
possono esprime al meglio.
Il disco rispecchia poco la loro vera anima
rock, la discrepanza tra disco e palco è notevole, e sinceramente per noi
suonare per il pubblico è pura magia.
Siete giovani e al
disco di esordio. Che idea vi siete fatti del business che circonda la musica?
Pensate che le nuove tecnologie disponibili siano un bene incondizionato o
trovate difetti importanti?
Noi
amiamo il futuro e il passato, pensiamo che l'unione delle due cose sia la
strada giusta per riuscire ad esprimere quello che vogliamo e sicuramente il
nostro sound è il frutto dell'unione di entrambi.
Cosa significa per voi la produzione di Videoradio?
Beppe Aleo ha creduto in noi e noi gliene siamo
molto grati, sicuramente il suo aiuto è stato molto decisivo per tutti noi.
Speriamo che le cose vadano sempre meglio, grazie
Beppe!
Cosa offre Torino ad un
giovane che decide di realizzarsi attraverso la musica?
Tanta, tanta
gavetta. Torino e' molto... come dire... un po' chiusa.
Quali sono le speranze
per il futuro immediato di “Progetto Luna”?
Un
secondo album, un terzo,un quarto ... eh eh… avere la possibilità di parlare
del nostro mondo attraverso la nostra musica per molto tempo!
BIOGRAFIA
Progetto Luna
Il
Progetto Luna nasce nel 2009 (“nella
parte oscura del nostro satellite”) da un'idea di Max Paudice e Marco
Francavilla, proponendosi come rock band di musica italiana inedita. L’idea si
concretizza dopo aver conosciuto in una tournèe gospel il batterista Gionatan D’Orazio e dopo aver inserito
il bassista Alessandro De Carne.
Ogni membro della band ha avuto diverse collaborazioni: citiamo Righeira,
Plastick Flowers, Maac, Mistica, Anthony Morgan, Skorie e Latin Funk.
La
sperimentazione e la fusione di nuovi suoni, unite alla diversa esperienza musicale dei componenti (gospel per il
batterista, vintage per il chitarrista e il bassista, elettronica per il
tastierista), portano il gruppo a scrivere canzoni e musica ispirate allo
spazio e non solo. Il punto chiave è la grande influenza della Luna sul nostro pianeta, culla delle
esperienze quotidiane della vita che la band torinese cerca di raccontare ed
esprimere. Nei concerti i Progetto Luna scelgono la strada “multimediale”: video, effetti sonori, coreografie in caso
di esibizioni teatrali, tutto accompagnato da un sano groove rock in uno
spettacolo influenzato dal viaggio psichedelico.
Max Paudice (chitarra e voce), Gionathan D’Orazio (batteria), Emanuele
Nifosì (percussioni), Alessandro De
Carne (basso), Marco Francavilla
(tastiere e programmazione) nel 2011 vincono il concorso nazionale Rockelo (Vicenza) e nel 2012 Music…Ale, grazie al quale accedono alle
preselezioni per Sanremo Autori.
Forti di questo consenso, i ragazzi entrano in studio e alla fine del 2012
debuttano con Videoradio in Ogni tanto sento le voci,
distribuito nei maggiori store digitali. Alcune tracce di questo album sono
state usate nella fiction G&T,
tuttora in onda sul web.
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