Orchestra
Bailam e Compagnia di Canto Trallalero
presenta:
GALATA
Edmondo Romano presenta un nuovo
progetto dell'Orchestra Bailam, formazione nella quale
suona da molto tempo, coinvolgente e dinamica; da venti anni lavora con
ottimo successo, ed ora insieme alla Compagnia
di Canto Trallalero unisce la musica mediterranea a quella tradizionale
genovese.
Il disco è uscito da pochi giorni per Felmay.
L’INTERVISTA
Ti ho lasciato da poco con un album e un progetto, “Sonno Eliso”, e ti ritrovo subito con una novità. Raccontami
qualcosa de l’Orchestra Bailame e
Compagnia di Canto Trallalero.
L’orchestra
Bailam nasce 23 anni fa dalla mente creativa e compositiva di Franco Minelli
insieme al suo compagno di viaggio Luciano Ventriglia. E’ tra le formazioni più
longeve della word music italiana. Il primo vinile “Mamma li turchi” è del
1991, sono passati la bellezza di 22 anni… la formazione, allora avanti nei
tempi, fu premiata più all’estero che in Italia. Dalla metà degli anni ‘90
iniziò la contaminazione e lo studio della musica Klezmer, i ritmi balcanici di
origine ottomana, il fascino fumoso e denso del Rebetiko, il tarab di Oumm
Kolthoum e la vena compositiva di Mohamed Abdel Wahab. Nel ‘99 con il mio
ingresso nella formazione si procedette ad un rinnovamento importante sia a
livello sonoro che di organico (oltre a prendere in mano la produzione del
gruppo) che portò alla registrazione nel 2001 di “Bailamme” per la rinomata
rivista “World Music”. Fino al 2006, anno di uscita di “Non occidentalizzarti”
per l’etichetta Felmay, l’Orchestra è stata impegnata in diverse piece teatrali
per “Chanceeventi” (Butterfly bazaar, Moka cabaret, Il mare negli occhi, Il
pesce ritrovato) e numerosi concerti in Italia ed in Europa (Francia, Russia,
Crimea, Turchia). Nel 2007 esce “Lengua serpentina” per la CNI, album suonato e
concepito dall’Orchestra Bailam, come omaggio all’interprete Roberta Alloisio.
Il lavoro è il primo approccio di commistione tra medioriente e lingua
genovese, palestra ben riuscita per i
progetti successivi. Il singolo Ya salam, diventerà la colonna sonora del
“Festival Suq” di Genova. Nel 2009 esce Harem Bailam sempre per la “nostra”
Felmay, album registrato dal vivo da me prodotto per il ventennale
dell’Orchestra Bailam, dove si esibiranno, per festeggiare l’evento, numerosi
amici musicisti: Marco Beasley, Eyal Lerner, Arcotrafficanti (Gnu Quartet),
Marco Fadda, Marika Pellegrini, Roberta Alloisio. Dal 2010 Franco Minelli comincia
la lavorazione e a comporre i brani del progetto “Galata”, naturale conseguenza del lavoro “Lengua serpentina”, che esce
nel 2013 sempre per la Felmay che questa volta collabora anche alla
realizzazione e produzione del nuovo lavoro. Da anni la formazione attuale
dell’Orchestra Bailam (Franco Minelli
chitarre, ‘oud, bouzouky - Luciano
Ventriglia batteria, derbouka, duf, riqq, davûl - Edmondo Romano clarinetti, sax
soprano, zurna, flauti - Roberto Piga violino - Luca “Laca” Montagliani
fisarmonica - Tommaso Rolando basso e lettrico e contrabbasso) oramai
consolidata da voce ad un guppo di lavoro molto creativo ed innovativo
nell’ambito della musica world.
Che tipo di musica proponete?
Galata, quartiere
turco di Istanbul proprio di fronte al Corno è stata veramente una Genova
mediorientale per più di due secoli, porto di riferimento per le colonie
genovesi del Mar Nero e del Mediterraneo orientale. Ancora adesso, salendo per
i caruggi e le creuze che portano alla torre genovese, sembra di sentire le
voci levantine che rievocano l’antico legame. Creuze e caruggi, dove facevano
da cornice tekès, taverne, caffè aman, fumerie... dove abbiamo immaginato l’incontro tra i
Makam (scale modali mediorientali) e le melodie del magico cerchio del Trallalero. In Galata si è dato respiro
insieme alla “Compagnia di Canto Trallalero” (Matteo Merli tenore e solista (o
primmo e a chitara) - Paolo Sobrero contralto (o contræto) - Alberto Bergamini baritone
e basso (o controbasso, basso) alla dura voce
maschile genovese del canto trallalero. L’unione e l’influenza della musica
mediorientale dell’Orchestra Bailam insieme a questa nuova veste del trallalero
riscrive e reinventa un genere musicale sino ad oggi quasi esclusivamente
vocale, donando una veste più moderna alla nostra tradizione. La nostra formula
in parte vuole anche ridare forza e vitalità, nuova dignità ad un genere che
nel tempo è stato in parte abbandonato o dimenticato.
Avete appena realizzato un album: me ne puoi parlare nei dettagli?
I brani del Cd sono stati tutti composti ed arrangiati
da Franco Minelli, eccetto “Primmaveia” che prende spunto da una melodia di
Luca Montagliani ed un paio di brani famosissimi della tradizione vocale
ligure. Ti posso riportare qui di seguito un elenco stilato da Minelli sulle
influenze musicali affrontate durante il corso del lavoro brano per brano. Zio Tommasino (Barba Tomaxin: Zeibekikos lento e
trascinato in 4+5 dei più classici) è il personaggio maschile di Galata, un
uomo che nel dolore sa mantenere una grande riservatezza, la sua identità
mediterranea non conosce confini e nelle difficoltà sa come stringere i denti (Riso
ræo: Tsifteteli). Sa come divertirsi e non disdegna frequentare gli
avventori delle tekès e delle fumerie (Erzurum: Nissiotico isolano). Se
i suoi ricordi lo portano alla malinconia (Ninnâ dindanâ) basta “un occhiolino”
della mezza luna per farlo tornare a sorridere (Galata: ritmo flamenco
Peteneras al servizio di un Seyir), anche se come dicono i turchi, l’husun (la tristezza) è sempre in agguato
per riportarti nei ricordi di gioventù (Primmaveia).
Conosce il sacro (De sotta o mæ angiòu) e il profano (A pattunn-a:
Karsilamas in 9/8) dell’amore e ne è anche vittima (Sperlengheuia: in 4+5, tra
lo Zeibekikos e lo Tsifeteteli). Conosce l’inevitabilità degli eventi e delle
loro amare ripetizioni (Bestente: Ritmo flamenco Seguiriya su Makam
Hijaz) fatte di dolore e di speranza (Pupun de pessa: Canzone
sull’emigrazione). Canta, per ricordarsi che lui viene da lì, da Genova, la
patria del cerchio del trallalero (A mæ moæ, A paisann-a / I drappi:
Tradizionali trallalero). La terra natia.
Avete previsto date live per
promuovere il disco?
Abbiamo già diverse date in
calendario per questa estate che si stanno definendo oltre ad aver già
presentato il Cd in due bellissimi teatri di Genova (il “Modena” e “la Tosse”).
Sicuramente il concerto più interessante per la presentazione del CD sarà
quella che faremo il 2 giugno proprio nel quartire di Galata ad Istanbul,
evento realizzato in collaborazione con il Comune di Istanbul, quello di Genova
e con la sponsorizzazione della “Turkish Airlane”, dove suoneremo al rinomato
“Festival Interculturale e del Dialogo”, proprio daventi agli italiani in
Turchia, festeggiando così per loro la Festa della Repubblica.
Quali sono le sostanziali
differenza che registri nei due differenti progetti?
Orchestra Bailam è un lavoro
collettivo, progetto al quale dedico molta passione come musicista,
organizzatore, produttore… da voce all’aspetto anche più ludico esistente nella
musica di contaminazione mediorientale, dove dal vivo ci si esprime anche come
singolo musicista. Per me il rapporto con un gruppo di lavoro è un’esperienza
importante, come è stato in passato creare gli Eris Pluvia, gli Avarta e donare
loro passione e creatività. Il percorso solista da me
iniziato con “Sonno eliso” che vedrà presto un secondo capitolo in “Missive
archetipe” al quale sto già lavorando vive di vita totalmente differente,
introspettiva ed orchestrale, dove la scrittura domina totalmente il lavoro,
dove il mio messaggio si muove senza guide e binari di generi ed influenze… le
due esperienze fanno parte di uno stesso equilibrio.
La storia…
Galata è un progetto musicale che
abbraccia il Medioriente e la tradizione del Trallalero,
un ponte ideale che unisce la città di oggi con il vecchio quartiere genovese di Costantinopoli, sul Corno doro, quando la Superba intrecciava rapporti e scambi in tutto il Mediterraneo ed il Mar Nero. E’ un viaggio immaginario nelle taverne, le fumerie, i Cafè aman, luoghi dincontro tra i Makam (scale modali mediorientali) e le melodie del magico cerchio del Trallalero. I ritmi e la musica risentono del profumo denso del Rebetiko e i testi in lingua genovese danno voce ad una Genova lontano da Genova, ad una lontananza dalle proprie radici.
un ponte ideale che unisce la città di oggi con il vecchio quartiere genovese di Costantinopoli, sul Corno doro, quando la Superba intrecciava rapporti e scambi in tutto il Mediterraneo ed il Mar Nero. E’ un viaggio immaginario nelle taverne, le fumerie, i Cafè aman, luoghi dincontro tra i Makam (scale modali mediorientali) e le melodie del magico cerchio del Trallalero. I ritmi e la musica risentono del profumo denso del Rebetiko e i testi in lingua genovese danno voce ad una Genova lontano da Genova, ad una lontananza dalle proprie radici.
L’Orchestra
Bailam influenzata da quella multiculturalità turca, greca, persiana, armena,
curda, araba, balcanica e rum, (europea) che caratterizza la
cultura ottomana, traduce in
musica il carattere maschile
di Genova tramite la Compagnia di Canto Trallalero nella voce di Matteo
Merli, di Paolo Sobrero e di Alberto
Bergamini che si apre alla contaminazione mediorientale, voce e canto
di questo progetto.
L’ORCHESTRA BAILAM seguendo la propria visione mediorientale è arrivata alle
radici della tradizione popolare genovese insieme alla COMPAGNIA DI CANTO
TRALLALERO, inventando un repertorio musicale che crea un
nuovo territorio di poesia.
Nata nel 2012 la Compagnia di Canto Trallalero è la voce e il canto di questo progetto, che si apre alla contaminazione mediorientale mantenendo le sue radici nella tradizione genovese. Della Compagnia di Canto Trallalero fanno parte elementi scelti di varie Squadre tradizionali come La Squadra (ex Centro Storico), i Canterini Val Bisagno.
Nata nel 2012 la Compagnia di Canto Trallalero è la voce e il canto di questo progetto, che si apre alla contaminazione mediorientale mantenendo le sue radici nella tradizione genovese. Della Compagnia di Canto Trallalero fanno parte elementi scelti di varie Squadre tradizionali come La Squadra (ex Centro Storico), i Canterini Val Bisagno.