L’antefatto.
Elisa Montaldo mi anticipa la notizia relativa ad
un concerto al quale, suppongo, lei tenga molto. E vuole sottolineare che tra i
tanti profumi, potrò distinguere quello del prog, musica che è stata il motivo
della nostra conoscenza, molti anni fa.
Ma la musica che amo non è racchiusa tra paletti di genere, e
le emozioni da concerto niente hanno a che vedere con etichette e la tecnica
sopraffina degli attori in scena. Tranquilla Eli!
L’occasione è La Festa dell’Inquietudine, una tre giorni
artistico culturale avente come filo conduttore un argomento e titolo importante: “Inquietudine.
Virtù e conoscenza”.
Incontri, dibattiti, spettacoli, imperniati sul tema dantesco... Considerate la
vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e
conoscenza.
Il concerto-tributo all’inquietudine è quello che
ci ha regalato Max Manfredi con alcuni compagni di
viaggio. Il giorno scelto dall’organizzazione è il 31 maggio.
Poeta, scrittore, cantante, chitarrista e chissà
cos’altro, nell’occasione è accompagnato dalla già citata Elisa alle tastiere e
autoharp, da Matteo Nahum alle
chitarre, mandola e glockenspiel, Marco Frattini alle percussioni e Daniele Pinceti al basso fretless.
La location è
affascinante, l’auditorium del complesso monumentale di Santa Caterina, a
Finale Ligure Borgo, in provincia di Savona.
Tema importante, attualità pura, e musica che è al tempo
stesso racconto del disagio e suo antidoto- o terapia.
Max Manfredi recita, racconta, canta, si diverte divertendo -
pubblico e colleghi di palco -, e mette in mostra momenti di estrema
concentrazione e devozione, una sorta di ringraziamento globale, che procede
attraverso i suoi racconti musicati, e che fa si che momenti, fatti e pensieri,
estremamente personali, vengano condivisi col mondo antistante.
La sua “inquietudine” è la nostra, ma lui la può gridare un
po’ più forte di noi, avendo a disposizione un’arma espressiva supplementare.
E più che il commento del singolo brano viene da evidenziare
il coinvolgimento generale, magia pura che si realizza quando al messaggio
viene aggiunta la trama musicale perfetta.
Davanti a noi musicisti di alto livello… davanti a noi un
uomo geniale… davanti a noi un ensemble perfetto, capace di creare un’atmosfera
unica, la cui misticità viene occasionalmente
interrotta dalle voci dell’innocenza, anime che prima o poi, purtroppo,
dovranno affrontare … il tema della serata… nessuno ne è immune!
Ma forse il filmato a seguire - il bis e l’intervista del
giornalista Francesco Cevasco - potranno render bene l’idea, più di tante mie
parole.