martedì 22 settembre 2015

Joe Vescovi Day: il resoconto



Il 20 settembre è andato in scena il Joe Vescovi Day - in realtà dedicato a tutti i Trip - celebrato nel luogo più rappresentativo per il gruppo, quel Cisano sul Neva, nell’albenganese, che era stato a lungo loro punto creativo, e testimone, nel 1974, di uno dei più significativi Festival Pop nati in quel periodo fortunato per certa musica... alternativa.
L’evento era stato pianificato da tempo, soprattutto per l’opera di infaticabili appassionati, come Mirella Carrara e Stefano Mantello, ma certe manifestazioni non sono di facile realizzazione, e così ci si è spinti verso una serata non priva di difficoltà legate all’aspetto climatico, almeno per l’audience. Poco male.
Il focus era la musica, affermazione banale, ma a ben vedere le performance dei presenti, documentate a seguire, assumono importanza ridotta rispetto alla voglia di relazioni, di ricordi, di incontri, in alcuni casi inaspettati.
E così succede di trovare tra i presenti Shel Shapiro, agganciato la sera prima da Bruno Vescovi, fratello di Joe, nel corso di un altro spettacolo, ed evidentemente desideroso di partecipare.
Ed è stata ancor più sorprendente la presenza di Rosanna Maiocchi, moglie di Riki, fondatore dei TRIP, contenta della palese dimostrazione di affetto nei suoi confronti.
Non solo musica, come dicevo, e assume valore storico l’allestimento di una mostra documentale che riporta alla vita passata della band, tra immagini, ritagli di giornale e filmati storici.


A fare gli onori di casa è Alberto Sgarlato, musicista e giornalista, che evidenzia i differenti passaggi temporali e allaccia i nodi delle varie performance, coprendo gli spazi dovuti ai cambi set.
Aprono i bravissimi Amici di Django Reinhardt, lontani dal genere progressivo, tema della serata, ma i legami con quel mondo sono molto forti, ad incominciare dalla presenza sul palco di un nipote di Joe Vescovi - il chitarrista Marco - accompagnato inizialmente dai due piccoli figli. Il loro brano conclusivo è molto… tastieristico, quell’Honky Tonk Train Blues - cavallo di battaglia di Keith Emerson - la cui trasposizione alla chitarra è risultata estremamente efficace.



Il secondo gruppo a salire sul palco si chiama I Tre Gotti - nell’occasione in quattro! - e gioca in casa, essendo di Albenga.
Il loro repertorio è solitamente trasversale, ma nell’occasione si adeguano al prog italiano e regalano tre brani della PFM, set da cui ho estratto E’ festa: bravissimi!



A metà serata entra in gioco Il Cerchio d’Oro, che rivedo a distanza di una settimana, dopo il Prog To Rock di Torino.
Anomalo il loro start, che prevede la floydiana Wish You Where Here, ma bastano pochi secondi per capire che la dedica è rivolta a chi non c’è più, oggetto della serata, e va sottolineato come molti dei presenti avessero stretto, anche, legami personali con gli storici TRIP.
Il set prosegue con brani tratti dai loro due album - è bene sottolineare come Dedalo e Icaro abbia raggiunto altissimi livelli di gradimento, tra fan e critica - e spunta ancora una volta il vecchio, Crisi, del 1981, ancora attualissimo nel sound e nella lirica.
Il Cerchio d’Oro è formato da i gemelli Terribile (Gino alla batteria e Giuseppe al basso, entrambi vocalist), Franco e Simone Piccolini (tastiere), Piuccio Pradal (chitarra e voce) e Massimo Spica alla chitarra elettrica.
Anche per loro propongo testimonianza video...


E viene il clou, ovvero chi ha raccolto l’eredità dei Trip, i… The New Trip, nuovissima band che ruota attorno ad un giovin batterista, Pino Sinnone, l’unico rimasto della formazione che incise i primi album. Il “giovin” buttato lì non è ironico, perché l’energia di Pino è davvero fuori dal comune, e permette di rafforzare il concetto che il dato anagrafico, spesso, è semplicemente un numero asettico.
Come ho scritto una settimana fa in occasione del Festival di Torino, la formazione è in fase di rodaggio, e credo sia questo il terzo concerto che propongono, ma le basi per portare avanti il progetto - magari pensando a musica inedita - ci sono tutte, perché il talento in gioco è elevato e la formazione a cinque pare possa dare alternative e sfumature interessanti. Anche in questo caso il video permetterà di mostrare le loro caratteristiche.
Oltre a Pino Sinnone la band è formata da Fabio Gremo al basso, Paolo “Silver” Silvestri alla tastiere, Tony Scantamburlo alla chitarra e Andrea Ranfa alla voce.



Il finale è un’apoteosi, con gran parte dei presenti sul palco, musicisti, fan e autorità cittadine.



Si termina nella sala dedicata alla mostra, tra fotografie e libagioni varie.
Un ringraziamento al Sindaco di Cisano, nella speranza che consenta lo svilupparsi di altre possibilità future, al service di  Alessandro Mazzitelli, sempre preciso e professionale e… un pensiero a Sandra, la moglie di Joe, distante fisicamente centinaia di chilometri, ma sicuramente col pensiero in Liguria.
Termino con una chicca, del tutto casuale.
Mentre mi trovavo all’interno della “sala memorabilia”, la mia videocamera ha incocciato uno schermo in cui “passava” Joe, in un vecchio filmato. Tutto questo accadeva mentre i The New Trip suonavano e per un un attimo… il vecchio ed il nuovo si sono fusi, e Joe ha suonato ancora una volta con i TRIP!