Il 20 settembre è
andato in scena il Joe Vescovi Day - in realtà dedicato a tutti i Trip - celebrato nel luogo più rappresentativo per il gruppo, quel Cisano sul Neva,
nell’albenganese, che era stato a lungo loro punto creativo, e testimone, nel
1974, di uno dei più significativi Festival Pop nati in quel periodo
fortunato per certa musica... alternativa.
L’evento era stato
pianificato da tempo, soprattutto per l’opera di infaticabili appassionati, come Mirella
Carrara e Stefano Mantello, ma certe manifestazioni non sono di facile
realizzazione, e così ci si è spinti verso una serata non priva di difficoltà
legate all’aspetto climatico, almeno per l’audience. Poco male.
Il focus era la
musica, affermazione banale, ma a ben vedere le performance dei presenti,
documentate a seguire, assumono importanza ridotta rispetto alla voglia di
relazioni, di ricordi, di incontri, in alcuni casi inaspettati.
E così succede di
trovare tra i presenti Shel Shapiro, agganciato la sera prima da Bruno Vescovi,
fratello di Joe, nel corso di un altro spettacolo, ed evidentemente desideroso
di partecipare.
Ed è stata ancor più
sorprendente la presenza di Rosanna Maiocchi, moglie di Riki, fondatore dei
TRIP, contenta della palese dimostrazione di affetto nei suoi confronti.
Non solo musica, come
dicevo, e assume valore storico l’allestimento di una mostra documentale che
riporta alla vita passata della band, tra immagini, ritagli di giornale e
filmati storici.
A fare gli onori di
casa è Alberto Sgarlato, musicista e giornalista, che evidenzia i differenti
passaggi temporali e allaccia i nodi delle varie performance, coprendo gli
spazi dovuti ai cambi set.
Aprono i bravissimi
Amici di Django Reinhardt, lontani dal genere progressivo, tema della serata,
ma i legami con quel mondo sono molto forti, ad incominciare dalla presenza sul
palco di un nipote di Joe Vescovi - il chitarrista Marco - accompagnato
inizialmente dai due piccoli figli. Il loro brano conclusivo è molto…
tastieristico, quell’Honky Tonk Train Blues - cavallo di battaglia di Keith
Emerson - la cui trasposizione alla
chitarra è risultata estremamente efficace.
Il secondo gruppo a
salire sul palco si chiama I Tre Gotti - nell’occasione in quattro! - e gioca
in casa, essendo di Albenga.
Il loro repertorio è
solitamente trasversale, ma nell’occasione si adeguano al prog italiano e
regalano tre brani della PFM, set da cui ho estratto E’ festa: bravissimi!
A metà serata entra in
gioco Il Cerchio d’Oro, che rivedo a distanza di una settimana, dopo il Prog To
Rock di Torino.
Anomalo il loro start,
che prevede la floydiana Wish You Where Here, ma bastano pochi secondi per
capire che la dedica è rivolta a chi non c’è più, oggetto della serata, e va
sottolineato come molti dei presenti avessero stretto, anche, legami personali
con gli storici TRIP.
Il set prosegue con
brani tratti dai loro due album - è bene sottolineare come Dedalo e Icaro abbia
raggiunto altissimi livelli di gradimento, tra fan e critica - e spunta ancora
una volta il vecchio, Crisi, del 1981, ancora attualissimo nel sound e nella
lirica.
Il Cerchio d’Oro è
formato da i gemelli Terribile (Gino alla batteria e Giuseppe al basso,
entrambi vocalist), Franco e Simone Piccolini (tastiere), Piuccio Pradal
(chitarra e voce) e Massimo Spica alla chitarra elettrica.
Anche per loro
propongo testimonianza video...
E viene il clou,
ovvero chi ha raccolto l’eredità dei Trip, i… The New Trip, nuovissima band che
ruota attorno ad un giovin batterista, Pino Sinnone, l’unico rimasto della
formazione che incise i primi album. Il “giovin” buttato lì non è ironico,
perché l’energia di Pino è davvero fuori dal comune, e permette di rafforzare il concetto che il dato anagrafico, spesso, è semplicemente un numero asettico.
Come ho scritto una
settimana fa in occasione del Festival di Torino, la formazione è in fase di
rodaggio, e credo sia questo il terzo concerto che propongono, ma le basi per
portare avanti il progetto - magari pensando a musica inedita - ci sono tutte,
perché il talento in gioco è elevato e la formazione a cinque pare possa dare
alternative e sfumature interessanti. Anche in questo caso il video permetterà
di mostrare le loro caratteristiche.
Oltre a Pino Sinnone
la band è formata da Fabio Gremo al basso, Paolo “Silver” Silvestri alla
tastiere, Tony Scantamburlo alla chitarra e Andrea Ranfa alla voce.
Il finale è
un’apoteosi, con gran parte dei presenti sul palco, musicisti, fan e autorità
cittadine.
Si termina nella sala
dedicata alla mostra, tra fotografie e libagioni varie.
Un ringraziamento al
Sindaco di Cisano, nella speranza che consenta lo svilupparsi di altre
possibilità future, al service di
Alessandro Mazzitelli, sempre preciso e professionale e… un pensiero a
Sandra, la moglie di Joe, distante fisicamente centinaia di chilometri, ma
sicuramente col pensiero in Liguria.
Termino con una
chicca, del tutto casuale.
Mentre mi trovavo
all’interno della “sala memorabilia”, la mia videocamera ha incocciato uno
schermo in cui “passava” Joe, in un vecchio filmato. Tutto questo accadeva
mentre i The New Trip suonavano e per un un attimo… il vecchio ed il nuovo si
sono fusi, e Joe ha suonato ancora una volta con i TRIP!