lunedì 8 luglio 2013

Banco del Mutuo Soccorso a Genova-Porto Antico

Foto di Antonio Scalise

Sabato 6 luglio il Banco del Mutuo Soccorso era di scena a Genova, Porto Antico, Arena del Mare.
Nel secondo vero giorno di caldo impossibile di questa pazza estate, la band passa parte delle ore pomeridiane affinando l’affiatamento nel corso di un soundcheck per niente facile.
Ma come… il BANCO necessita di affiatamento?
I presenti al concerto hanno assistito a qualcosa di inusuale, mancante da molto tempo dal circuito live della band: mi riferisco ad una performance acustica che ha rappresentato una buona sfida, un volto differente ed una chance in più nelle possibilità di proposizione live.
Suonare in acustico richiede ovviamente una strumentazione minimalista, e in linea teorica lo spettacolo diventa più spendibile e itinerante, ma come ha sottolineato Vittorio Nocenzi nel corso del concerto, ogni minimo errore, ogni imprecisione emerge, venendo a mancare la “protezione” fornita dall’espressione elettrica, capace di coprire le storture, anche se occorre dire che la comprensione dei dettagli è spesso ad appannaggio esclusivo degli addetti ai lavori.
A rendere ancora più delicato il momento, la presenza di un nuovo chitarrista, Nicola Di Già, alla sua seconda apparizione con il gruppo, e quindi con l’urgenza di inserirsi in un ensemble fatto di storia (Vittorio Nocenzi e Francesco Di Giacomo), e da Filippo Marcheggiani, giovane, sì, ma da quasi 20 anni collaboratore del BMS.
Questa mia premessa è sintetizzata da Di Giacomo prima dello start up, non certo un alibi, ma la voglia di dare al pubblico presente il massimo possibile.

Non c’è il sold out in una Genova carica di avvenimenti estivi, ma il pubblico è presente in buon numero, e soprattutto dimostra un grande calore, sottolineato dai lunghi applausi ad  ogni cambio brano.
Due ore di concerto emozionanti, e tutti i timori svaniscono nel nulla, tra canovaccio e improvvisazioni.
BMS ripercorre un po’ di storia - 750,000 anni…, L’evoluzione, Non mi rompete, Il ragno, Moby Dyck, R.I.P…. - ma con una veste entusiasmante.
Di Giacomo appare meno “ciarliero” del solito, ma la sua voce non presenta momenti di stanchezza, e in alcuni casi conduce al… brivido.
Marcheggiani e Di Già, si guardano costantemente, mantenendo la sincronizzazione con Nocenzi, ma con il passare dei minuti la tensione accumulata nel pomeriggio si scioglie, e ciò che ho personalmente percepito come piccola preoccupazione si trasforma in divertimento e gioia da performance.
Vittorio appare in forma incredibile, detta la trama e al contempo il ritmo, e credo che il filmato a seguire - miscela di due momenti - sia rappresentativo di tutto il mio pensiero.
Fa un certo effetto ascoltare i brani nella loro essenza, probabilmente in una forma abbastanza vicina al momento della loro creazione, e mentre i pezzi scorrono sembra che il BMS fornisca la chiave di lettura di un gradimento che dura da oltre 40 anni: una musica così elevata ha ormai assunto lo status dell’immortalità e sopravviverà al passaggio del tempo.
Bis chiamato a gran voce - è atto quasi contrattuale, ma risulta chiaro quando la domanda è appassionata e non retorica - e tutti in piedi, il più vicino possibile al palco e ai suoi protagonisti.

L’augurio è quello che questo bel BANCO acustico non sia stato un una tantum, ma che arrivino repliche copiose. Se così sarà, consiglio ad ogni amante della Musica di non perdere l’occasione… ne varrà sempre la pena.