martedì 7 gennaio 2025

L'amicizia di Mick Rock e Syd Barrett


 

Spesso definito "l'uomo che ha fotografato gli anni '70", Mick Rock vissuto momenti indimenticabili con i Pink Floyd, Kevin Ayers, Arthur Brown, Genesis e altri

 

Mick Rock si è guadagnato la nomea di "uomo che ha fotografato gli anni '70" attraverso il suo lavoro di fotografo per David Bowie, Queen, Lou Reed e altri. Nel 2014, sette anni prima della sua morte, ha ricordato come la sua carriera fosse iniziata con la prima generazione di artisti prog negli anni '60.

<<Dovevo iniziare con gli Everly Brothers e Buddy Holly And The Crickets, poi mi sono appassionato ai Beatles, agli Stones e fin dal primo album, a Bob Dylan e ai suoi testi.

Ho studiato poesia a Cambridge e ho letto di tutti quei poeti assolutamente banzai del XIX secolo che prendevano Dio solo sa cosa, restavano svegli per mesi e mesi, sesso, niente cibo, niente sonno. Ho pensato: “Posso fare tutto questo e diventare un grande artista?

Ma cosa collega questi artisti e le mie cose più progressive? La risposta è semplice: l'LSD. Ho preso un po' di LSD e ho preso una macchina fotografica. Era il 1966 e un interruttore culturale è scattato. Un mio amico mi ha fatto conoscere l'acido e andavamo a Londra a trovare questo tizio che viveva in Cromwell Road.

Era un pittore, e ovviamente era fuori di testa. Aveva una boccetta e un contagocce e mi diceva: "Prendi questo, questa è la tua dose". Sotto l'effetto ho visto l'intero universo dispiegarsi. E tutto ciò può avere un effetto profondo, soprattutto quando hai 18, 19 anni. I miei gusti musicali riflettevano il tempo: mi sono sono proprio nel mezzo di una rivoluzione culturale.

Comunque, alcuni capi chiamati Viz, Emo e Pip mi hanno detto che conoscevano questo tizio in una band chiamata Pink Floyd e hanno aggiunto: "Vieni alla festa di Natale al college d'arte e ascoltali". Per prima cosa ho incontrato la ragazza di Syd Barrett, Lindsay Korner, e ho pensato, "That is my up of tea!". Poi l'ho visto suonare e sembrava lo facesse in modo straordinario. Era musica che non avevo mai sentito prima. E poi c'era questo fantastico spettacolo di luci: ho scoperto più tardi che il loro tecnico era stato a San Francisco e aveva visto cosa stavano facendo lì e ne era rimasto influenzato.

I Floyd non avevano ancora pubblicato alcun disco, e nemmeno i Soft Machine o Arthur Brown, che amavo molto e con cui in seguito ebbi modo di lavorare per i Kingdom Come, ma nel Natale del '66 uscì “Hey Joe” di Hendrix e questo mi distrusse completamente.>>

 

Ma chi era realmente Mick Rock?

L’uomo che eternò gli anni ‘70 era un fotografo britannico che ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo della musica rock. Nato nel 1948 e scomparso nel 2021, ha immortalato alcuni dei più grandi artisti della sua generazione, contribuendo a definire l'estetica e l'immagine di icone come David Bowie, Queen, Lou Reed e molti altri.

Non è stato solo un fotografo, ma un vero e proprio testimone oculare di un'epoca di grandi cambiamenti culturali. Le sue immagini, spesso caratterizzate da un'atmosfera dark e glam, catturavano l'essenza ribelle e provocatoria del rock degli anni '70.

Il legame più profondo di Mick Rock è stato senza dubbio quello con David Bowie. I due si sono incontrati all'inizio della carriera di Bowie e Rock ha documentato la metamorfosi del Duca Bianco, dalle prime incarnazioni glam rock fino ai personaggi più sperimentali. Le loro immagini insieme sono diventate iconiche, come quelle di Ziggy Stardust.

L'opera di Mick Rock va ben oltre le fotografie. Ha diretto videoclip, realizzato documentari e scritto libri, lasciandoci un'eredità ricca e variegata. Le sue immagini continuano a ispirare artisti e appassionati di musica di tutto il mondo, e il suo nome rimarrà per sempre legato alla storia del rock.