E arriva il giorno dei Jethro Tull alla UniSavona,
e con loro termina l’analisi – coscientemente superficiale – dei gruppi
stranieri.
Con l’aiuto di alcuni discenti si abbonda con album e
locandine antiche, materiale da collezionisti, tutto messo in bella mostra per passare un
po’ di sana passione a chi si trova al cospetto di un mondo mai frequentato.
Emerge la preponderante figura di Ian Anderson e, per riaffermare uno degli stilemi base del prog - la commistione tra musica classica e rock - si parte con una Bourée di una decina di anni fa, proposta con orchestra:
https://www.youtube.com/watch?v=akDtB6rWHlA
Da qui inizia il viaggio di giornata, quello che disegna una band tuttora in pista, e viene messo in rilievo il ruolo di “padrone” del gruppo che da sempre ricopre Anderson.
Molti i video presentati, partendo dal Festival di Wight e
arrivando ai giorni nostri, ovvero alla clip dell’album che uscirà a marzo, “Curious
Ruminant”.
Fabrizio, as usual, ha sintetizzato la storia dei Jethro Tull, mentre Renata
ha analizzato l’album “Aqualung”, con l’apprezzamento dell’audience.
Graditi anche i vari aneddoti riguardanti la vita di un gruppo
che, tra alti e bassi, ci allieta sin dal 1968.
Non era questa la giusta occasione per disquisire sulla
conduzione gruppale di Ian Anderson né sulla precarietà della sua voce, era invece
importante sottolineare la grandezza e la genialità di un leader musicale e le
skills - e la resilienza - di chi lo ha accompagnato in tutti questi anni.
A seguire frammenti video che ricordano la lezione n° 9:
E ora si prosegue con un po’ di musica progressiva italiana e
la prossima puntata vedrà la presenza di un ospite, Luciano Boero, ex La
Locanda delle Fate…