Il veneziano Alessandro Monti, oltre che musicista talentuoso e
poliedrico, è da qualche anno anche scrittore. La sua sterminata conoscenza
della materia musicale, oltre alla passione ed alla creatività incontenibili,
lo hanno stimolato ad esprimersi anche come divulgatore e critico. Nelle sue
pagine si riconosce lo stesso stile eclettico, personale ed orgogliosamente
indipendente, che si può apprezzare nei suoi dischi.
A quasi due anni dalla sua prima
visita a Savona, per la presentazione del libro Riproduzione casuale, Alessandro è tornato nella nostra città per
proporre il suo secondo volume: Caleidoscopio folk. Nuove forme e colori della musica
popolare, sempre edito da Arcana. In 400 pagine fitte e debordanti di nomi, titoli, aneddoti,
delucidazioni e provocazioni, l’autore traccia innumerevoli, affascinanti, e
spesso poco ortodossi percorsi all’interno dello sterminato panorama della
musica tradizionale internazionale.
Questa volta l’incontro col pubblico
non si è limitato ad una chiacchierata, ma si è incentrato su un set di
canzoni, eseguite dal vivo dallo stesso Alessandro, accompagnato dalla chitarra
acustica, con il prezioso apporto della sua compagna Betty Montino, che ha contribuito con l’ukulele e, soprattutto,
con la bellezza e la purezza adamantina della sua voce. Ad ospitare questa
esibizione autenticamente unplugged, priva di microfoni ed amplificazione, è
stato il Circolo Amilcare Artisi.
Per poco più di un’ora, davanti a un
pubblico di poche persone molto attente, in un clima intimo, perfettamente
congeniale alla natura dell’evento, la coppia ha eseguito dei personali
arrangiamenti di brani di Bob Dylan, Woody Guthrie, John Martyn, Bert Jansch,
Byrds, Bruce Cockburn, Phil Ochs… tutti puntualmente commentati da Alessandro.
Il momento forse più emozionante della serata è coinciso con l’esecuzione della
toccante Who knows where the time goes,
in cui la voce di Betty riesce nell’impresa di non far rimpiangere quella della
compianta Sandy Denny.
In questi tempi in cui il formato
liquido della musica rischia di invogliare un ascolto superficiale e distratto,
la guida di un cultore sapiente come Alessandro è più che mai necessaria, per
orizzontarci nel mare magnum delle musiche del mondo.
Mirco Delfino
Impossibilitato a partecipare alla
presentazione, sono passato per un saluto doveroso a Betty e ad Alessandro, giusto
il tempo per appropriarmi del book, ascoltare frammenti musicali e scattare una
foto.
Un live resta una rappresentazione
insostituibile, a maggior ragione se basico e ruspante, e mi è davvero
dispiaciuto perderlo, ma sono certo che la lettura del libro fornirà un minimo di
compensazione, e sarà mio compito proporre adeguato commento…
Athos Enrile