sabato 2 ottobre 2010

Passato e presente di ELP


Il 23 novembre prossimo avevo messo in conto di fare un altro importante tuffo nel passato, a Genova, luogo in cui era previsto il concerto di Keith Emerson e Greg Lake. Era il 15 giugno del 1972 quando vidi ELP, al Palazzo dello Sport, presentare l’album Trilogy.
Il concerto del 23 non ci sarà, così come non ci fu quello del 4 maggio 1973 al Vigorelli di Milano. Rimasi là due giorni, speranzoso, ma la voce tradì Greg Lake, giustificazione che non impedì ai miei genitori, al ritorno , di “massacrare un sedicenne” che per la prima volta dormiva da solo fuori di casa.
Questa volta è Emerson l’indisposto:
Per ricordare quel lontano giorno di inizio estate rispolvero il piazzamento di Trilogy, secondo l’usanza di allora.
La Hit Parade dei 33 giri del 1 Ottobre 1972 prevedeva il seguente piazzamento:

1) IL PADRINO - Orchestra CARLO SAVINA
2) TRILOGY - EMERSON, LAKE & PALMER
3) 5043 – MINA
4) I MALI DEL SECOLO - ADRIANO CELENTANO
5) HIMSELF - GILBERT O'SULLIVAN

Mi soffermo quindi sulla numero 2.

Trilogy
La copertina
Per la prima volta sulla copertina dell'album appaiono i volti dei tre musicisti, mentre nelle occasioni precedenti si era sempre trattato di disegni. In realtà sarebbe dovuto essere così anche per Trilogy: l'ambizioso trio si era rivolto a Salvador Dalì per la realizzazione dell' art work, ma il progetto cadde di fronte alla richiesta di un compenso ritenuto eccessivo da parte del gruppo.
I brani
L'album si apre con The Endless Enigma, brano diviso in tre movimenti: il primo ha un andamento maestoso, con la batteria di Carl Palmer in grande evidenza; il pezzo sfocia poi in una cadenza pianistica, tipica di Keith Emerson, che risolve addirittura in una fuga a tre voci, una delle quali è affidata al basso di Greg Lake, per poi concludere con la ripresa del tema iniziale. Segue From The Beginning, la tipica ballata di Lake: chitarra acustica arpeggiata col plettro, voce delicata, basso, percussioni soffuse e le tastiere che entrano solo nel finale. Un piccolo capolavoro. Dopo The Sheriff, canzone divertente che si conclude con un piano Honky tonk, la facciata A dell'LP si chiude con Hoedown, adattamento dell'omonimo brano dall'opera Rodeo di Aaron Copland.
Sul lato B del vinile, dopo l'elaborata Trilogy - con l'ennesimo florilegio pianistico di Emerson - e un'altra breve canzone rock, Living Sin, la chiusura è affidata ad Abaddon's Bolero, un lungo brano strumentale di Emerson che, seguendo uno schema analogo al noto Bolero di Ravel (ma le analogie terminano qui), inizia in sordina e poi, ripetendo sempre lo stesso tema, giunge al finale in un crescendo continuo la cui "orchestrazione" è naturalmente tutta affidata alle tastiere elettroniche che dialogano con delle linee di basso sempre più tecniche ed incalzanti: Abaddon's Bolero, è considerato uno dei brani più geniali del rock progressivo.

Tracce
The Endless Enigma (part one) - 6:37
Fugue - 1:57
The Endless Enigma (part two) - 2:00
From the Beginning - 4:14
The Sheriff) - 3:22
Hoedown - 3:48
Trilogy - 8:54
Living Sin - 3:11
Abaddon's Bolero- 8:13

Formazione

Keith Emerson - tastiere
Greg Lake - basso, chitarra,voce
Carl Palmer - batteria

Quel 15 giugno del 1972 ELP iniziò il concerto con Hoedown