Acquaterra rappresenta
l’esordio discografico di Emian PaganFolk, un ensemble
di recente costituzione ma carico di esercizio live, attività di cui l’album rappresenta
un sunto, arrivato dopo due anni di performance a gettito continuo, espressione
non sempre facile da trovare di questi tempi.
Molte le cose
da scoprire di un gruppo italiano che, all’impatto, al primo ascolto, riporta a
mondi lontani, a culture differenti, a suoni che per abitudine associamo ad
altre terre, fuori dai nostri confini.
Parto dal
nome, sezionandolo.
Emian è la
fusione dei nomi di due dei protagonisti, Emilio e Anna, ed è un “titolo” che ha superato l’esigenza
del riconoscimento e dell’identità trasformandosi in vera e propria filosofia di
vita, un contenitore accogliente in cui potersi ritrovare, esprimere, creare.
Pagan Folk ha ovviamente attinenza al genere proposto, ma la
sottolineatura “pagan” non ha a che fare con sentimenti religiosi contrapposti
alla cristianità, ma piuttosto con la riscoperta, il mantenimento e l’evidenziazione
di una cultura antica, legata alle rappresentazioni della Natura - e all'amore per essa - simboleggiata
dai molteplici Dei, fonti di ispirazione e di preghiera. E’ anche l’esaltazione
della periferia, rispetto al centro, che non è demonizzato, ma a cui viene data
la corretta proporzione.
Gli Emian
sono campano-salentini, ma il loro sguardo musicale è diretto verso la
tradizione del nord Europa, un mondo che apparentemente è molto lontano dalla
loro zona di provenienza; fatto abbastanza usuale… si ama la musica, si
viaggia, si entra in contatto con atmosfere magiche che dal quel momento
diventano il pane quotidiano, almeno negli intenti. Ma in questo caso c’è molto
di più di una contaminazione e dello studio conseguente, perché l’attaccamento
diventa così importante che si arriva alla ricerca delle comparazioni tra poli teoricamente molto distanti, trovando enormi punti di contatto, musicali,
certo, ma anche di carattere geografico - tra scogliere, boschi e cascate - e culturale,
che risiedono in entrambe le situazioni, e che sono la principale fonte di
ispirazione per molti artisti.
Il mare è un
altro forte punto di incontro, foriero di benessere, ma anche di situazioni
negative, oggi come ieri.
L’acqua e la
terra sono gli elementi che provocano la riflessione di Emian e
conducono ad un album concettuale, Acquaterra
appunto, che rappresenta un dono ad elementi cardine della vita, un itinerario
costellato da soste significative che raccontano storie personali, tradizione
ed esaltazione di valori intramontabili.
Il mezzo che
unisce pensieri e intenti è fornito da una strumentazione particolare, capace al solo accenno di disegnare immagini efficaci e in grado di ricondurre alle
origini, alle particolari etnie, il tutto necessario per raggiungere l’obiettivo… flauti
di provenienza siberiana, il jouhikko scandinavo, il bodhràn irlandese, la pandereta Galiziana, il bouzouki Irlandese, il doppio
flauto Campano e molto
altro.
La cover è un
altro contributo significativo alla chiarificazione del pensiero “Emian”.
Dicono i
protagonisti: “La copertina rappresenta il sunto di tutto il nostro pensiero, ma
racchiude in sé un elemento in più: la fusione tra la Dea e il Dio, principi
femminile e maschile, che hanno creato insieme il Tutto. La Dea adagiata con le
sue radici sulla roccia dura, radici che si dipartono dall’albero che, con i
suoi rami, rappresenta il Dio Cernunnos.”.
La musica rapisce, ed è un album che personalmente inserisco nella
categoria “da viaggio”, nel senso che se è vero che il disco stesso è il
racconto di un lungo percorso andata e ritorno, in continuo loop tra paesi e
città, e tra differenti modus vivendi, è altrettanto chiaro che un minimo di
concentrazione permetterà all’ascoltatore di entrare in sintonia con la musica -
fatto non scontato - e ciò permetterà l’annullamento
di ogni tipo di distanza, ne tempo ne spazio, potendo godere appieno di
atmosfere di rara bellezza, capaci di donare serenità d’animo. E questo mi pare
un privilegio che solo gli artisti, alcuni artisti, hanno.
All’interno del CD ho trovato il seguente scritto:
Possa la madre essere
con te
Ampio è il suo
abbraccio
Generoso è il suo
grembo
Possa il padre essere
con te
Portando con sé il suo
arco
Di fuoco immortale
Possa la terra essere
con te
Alberi, fiori e animali
Restando in pace con
l'umanità
Sufficiente come
immagine preascolto…
EMIAN PAGANFOLK:
Aianna
Egan: irish harp,
vocals and bodhràn
Emain
Druma: percussions,
vocals and fiddle
Rohan: bass, irish bouzouki and back
vocals
Máirtín
Killian: drums,
percussions, acoustic guitar and vocals
Info:
Emian PaganFolk:
Emian Facebook:
Synpress44 Ufficio stampa: