Il post di oggi,
rivolto al ricordo di Wegg Andersen, appena scomparso, è in
realtà la somma di due post differenti, non miscelati appositamente. Perché?
Stavo preparando
qualche riga di commento, dopo che ieri avevo assemblato ricordi “vivi” in mio possesso,
quando sulla pagina aperta di facebook è comparso Joe Vescovi che ha usato le seguenti
testuali parole: “Ciao Athos, hai saputo
della scomparsa di Wegg?”. Ho
interpretato la voglia di Joe di lasciare un suo ricordo, e… chi più di lui è
autorizzato a farlo?!
Dopo un paio di ore ecco che il suo pensiero si è materializzato…
Joe Vescovi mi
scrive e parla di Wegg…
Caro Athos, la notizia della scomparsa di Wegg è stata
certamente una mazzata per tutti coloro che l'hanno conosciuto e quelli che avrebbero
voluto conoscerlo, però per me e' qualcosa che va oltre. Ti dico solo che ho
vissuto più con lui che con mio fratello, e infatti l'ho sempre considerato e
lo considero tuttora ( anche se non c'e' più), come un fratello maggiore.
Quando lo conobbi ero un ragazzino di nemmeno 18 anni e lui, proveniente da una
grande capitale mondiale come Londra, fu per me un vero maestro di vita; da lui
ho imparato tante cose, non ha livello musicale, ma da come dovevo vestirmi, sino
a come dovevo comportarmi, sia sul palco che con la gente, una fonte di
consigli… era già saggio a soli 22 anni. Quando nel novembre ’74, tra Cisano
sul Neva ed Albenga, fu vittima di quel tragico incidente dove un suo amico
D.J. irlandese perse la vita a soli 28 anni, Wegg fu ricoverato all'ospedale di
Albenga. La notizia nonostante Internet non esistesse ancora, si diffuse a
macchia d'olio… allora i Trip erano i Trip, e fui tempestato di telefonate da
tutt'Italia da parte di bassisti che si proponevano come sostituti. Io non ne
volli provare nemmeno uno, i Trip erano quelli con Wegg e basta, e volevo
aspettare la sua uscita dall'ospedale.
Purtroppo quella degenza si prolungò ( vi rimase circa 3 mesi e mezzo) e fu Wegg a dirmi di proseguire per la mia strada, in quanto una volta uscito, comunque non avrebbe più potuto suonare il basso avendo i tendini della mano sinistra lesionati.
Fu cosi ' che tra le varie proposte che ebbi, scelsi quella degli Acqua Fragile. Oggi però la situazione era diversa, Wegg era entusiasta della reunion ed anche se aveva dei grossi problemi di salute, voleva che il progetto andasse avanti. L'ultima volta lo sentii circa dieci giorni fa mi disse :"Joe io da qui in Svizzera posso far poco, I Trip sono nelle tue mani,mi raccomando non mollare !" Queste sono le ultime parole che ho sentito da lui e quindi devo e voglio rispettarle. Ieri ero sotto adrenalina: sono rimasto al computer con il telefono in mano dalle tre del pomeriggio alle due di notte, e oggi mi sto rendendo conto del vuoto incolmabile che sta lasciando in me, soltanto il pensiero di non poter telefonargli perché non c'e' più mi riempie d'angoscia. L'unica cosa che mi consola e' che almeno prima di morire abbia avuto la possibilità di partecipare a due importanti eventi: Prog Exhibition di Roma e Club Città a Tokyo, che passeranno alla storia. Ciao Fratello Wegg, spero che avrai già incontrato tutti i vecchi amici: Billy Gray, Roger Peacock, Jay Roberts, Eddie Ponti e tutti gli altri( sono davvero tanti) che hai conosciuto!
Joe
Purtroppo quella degenza si prolungò ( vi rimase circa 3 mesi e mezzo) e fu Wegg a dirmi di proseguire per la mia strada, in quanto una volta uscito, comunque non avrebbe più potuto suonare il basso avendo i tendini della mano sinistra lesionati.
Fu cosi ' che tra le varie proposte che ebbi, scelsi quella degli Acqua Fragile. Oggi però la situazione era diversa, Wegg era entusiasta della reunion ed anche se aveva dei grossi problemi di salute, voleva che il progetto andasse avanti. L'ultima volta lo sentii circa dieci giorni fa mi disse :"Joe io da qui in Svizzera posso far poco, I Trip sono nelle tue mani,mi raccomando non mollare !" Queste sono le ultime parole che ho sentito da lui e quindi devo e voglio rispettarle. Ieri ero sotto adrenalina: sono rimasto al computer con il telefono in mano dalle tre del pomeriggio alle due di notte, e oggi mi sto rendendo conto del vuoto incolmabile che sta lasciando in me, soltanto il pensiero di non poter telefonargli perché non c'e' più mi riempie d'angoscia. L'unica cosa che mi consola e' che almeno prima di morire abbia avuto la possibilità di partecipare a due importanti eventi: Prog Exhibition di Roma e Club Città a Tokyo, che passeranno alla storia. Ciao Fratello Wegg, spero che avrai già incontrato tutti i vecchi amici: Billy Gray, Roger Peacock, Jay Roberts, Eddie Ponti e tutti gli altri( sono davvero tanti) che hai conosciuto!
Joe
Il mio pensiero…
E così se n’è andato anche Wegg Andersen.
Wegg significa soprattutto “Trip”, ovvero
la band importante della mia città,
Savona. Sto parlando di un passato lontano, ma non solo, essendo il gruppo
ufficialmente in attività.
Nell’entroterra savonese, per
l’esattezza a Cisano sul Neva, Albenga, i Trip ci vivevano e provavano, ed è
proprio in quel luogo che partecipai ad un loro concerto. Era un festival, come
era di moda in quei giorni; fu quella la prima volta che vidi Wegg, ovviamente
da lontano, molto più lontano dei pochi metri che mi dividevano dal palco. Mi disse Joe Vescovi a tal
proposito: “… era il
24 luglio 1974, e parteciparono, oltre ai Trip, Edoardo Bennato,
i Dedalus, il Biglietto per L’inferno e La Corte dei
Miracoli; alla batteria, con i Trip, c’era Cucciolo. Fu un evento particolare, e
ricordo che siamo stati la un anno a provare…”
Joe
evidenziava così l’importanza di Wegg: “ Quando Bill Grey decise di
abbandonare il gruppo per suonare blues, fu Wegg a dire:”perché non proviamo il trio?”, come lui aveva già fatto con Blackmore e
Page, anche se non c’era il trio con tastiere, ma con chitarra. Io ero un po’
titubante, perché avevo sempre suonato in un gruppo con la presenza della
chitarra, ma i Nice e ELP sembravano aver aperto la via e ci convincemmo. E quindi
rimanemmo io, Wegg e Pino (Sinnone). Quando Pino decise di andarsene il
posto venne preso da Furio (Chirico)”.
E ancora:” Dico
sempre che i Trip non si sono sciolti ma si sono solo interrotti. Quando
Wegg Andersen ebbe il primo grave incidente, nel 1974, molta gente si propose
per una sostituzione, ma i Trip sono fondamentalmente due persone, Wegg
Andersen, il fondatore, e Joe Vescovi, il coordinatore. Il fatto che
formalmente il nome “Trip” sia attribuito a me è solo perché avendo la
cittadinanza italiana ero l’unico in grado di registrarlo alla Camera del
Commercio (di Savona). Proprio per un fatto morale, considerando che per
me Wegg era come un fratello, non accettai mai proposte alternative e preferii
buttarmi su altri progetti, lontani dal nome Trip”.
A distanza di trentasei
anni ho conosciuto da vicino Wegg Andersen. Era il 2010, 5 novembre per
l’esattezza, e l’occasione fu la Prog Exhibition di Roma. Erano all’incirca le
18, e dopo poche ore i Trip sarebbero saliti sul palco, primo gruppo tra i big.
Ci fu comunque l’occasione per passare del tempo assieme-cosa che accadde anche
dopo il concerto- essendo nello stesso hotel, e fu una sorta di reunion di
savonesi, in qualche modo preparata e concordata con Joe.
La mia mania di
videoregistrare le occasioni significative, mi ha permesso di fissare per
sempre frammenti di serata, e alcune delle immagini che presento a seguire, sono inedite, e propongono un Wegg lontano dal palco, assieme ad alcuni degli amici
di sempre.
Qualche
mese fa ho chiesto a Joe se, con il mio aiuto, gli sarebbe piaciuto scrivere
un’autobiografia, una storia sulla sua vita
o su quella dei Trip, perché la sua
memoria è un archivio ricco di materiale, ben ordinato e catalogato, direi
quasi sorprendente.
Lui ha
declinato l’invito, forse poco interessato, o magari troppo impegnato.
E
chissà che la dipartita di un suo “fratello” non gli possa far cambiare idea!
Qualche nota su Wegg tratta dal sito ufficiale dei Trip…
Arvid
“Wegg” Andersen, un personaggio straordinario e assolutamente unico, londinese
di origini danesi (ma niente a che fare col celebre Andersen delle fiabe, come
invece molti hanno scritto…) è un musicista che ha vissuto l’intensità di un
Inghilterra in movimento, suonando a fianco di mostri sacri come Jeff Beck,
Jimmy Page, era nel primo gruppo di Eric Clapton, amico eterno di Ritchie
Blackmore, col quale ha collaborato fin dalla prima metà dei ’60, nei celebri
Crusaders di Neil Christian, e poi anche nei mitici Screaming Lord Sutch, e nei
Three Musketeers, fino ad incrociare la loro strada con The Trip, che in realtà
è un monicker inventato dallo stesso Wegg durante il “viaggio” verso l’Italia…
dove sarebbe rimasto col gruppo per tutto il periodo di attività della band,
mentre l’amico Blackmore sarebbe quasi subito ripartito per andare a formare un
gruppo che non ha bisogno di presentazioni, i Deep Purple. Lo stile vocale e
bassistico di Wegg sono uno dei tratti distintivi del marchio Trip, e cardine
attorno al quale, negli anni, la formazione si è consolidata. Nel film “Terzo
Canale” lo vediamo suonare con un basso elettrico a forma di violino, sullo
stile di quello di Paul McCartney… ma non è in realtà il suo vero basso, poiché
difficilmente è riuscito a separarsi dal suo amato Fender…