martedì 3 aprile 2012

Wegg Andersen ci ha lasciato...



Il post di oggi, rivolto al ricordo di Wegg Andersen, appena scomparso, è in realtà la somma di due post differenti, non miscelati appositamente. Perché?
Stavo preparando qualche riga di commento, dopo che ieri avevo assemblato ricordi “vivi” in mio possesso, quando sulla pagina aperta di facebook è comparso Joe Vescovi che ha usato le seguenti testuali parole: “Ciao Athos, hai saputo della scomparsa di Wegg?”.  Ho interpretato la voglia di Joe di lasciare un suo ricordo, e… chi più di lui è autorizzato a farlo?!
Dopo un  paio di ore ecco che  il suo pensiero si è materializzato…

Joe Vescovi  mi scrive e parla di Wegg…

Caro Athos, la notizia della scomparsa di Wegg è stata certamente una mazzata per tutti coloro che l'hanno conosciuto e quelli che avrebbero voluto conoscerlo, però per me e' qualcosa che va oltre. Ti dico solo che ho vissuto più con lui che con mio fratello, e infatti l'ho sempre considerato e lo considero tuttora ( anche se non c'e' più), come un fratello maggiore. Quando lo conobbi ero un ragazzino di nemmeno 18 anni e lui, proveniente da una grande capitale mondiale come Londra, fu per me un vero maestro di vita; da lui ho imparato tante cose, non ha livello musicale, ma da come dovevo vestirmi, sino a come dovevo comportarmi, sia sul palco che con la gente, una fonte di consigli… era già saggio a soli 22 anni. Quando nel novembre ’74, tra Cisano sul Neva ed Albenga, fu vittima di quel tragico incidente dove un suo amico D.J. irlandese perse la vita a soli 28 anni, Wegg fu ricoverato all'ospedale di Albenga. La notizia nonostante Internet non esistesse ancora, si diffuse a macchia d'olio… allora i Trip erano i Trip, e fui tempestato di telefonate da tutt'Italia da parte di bassisti che si proponevano come sostituti. Io non ne volli provare nemmeno uno, i Trip erano quelli con Wegg e basta, e volevo aspettare la sua uscita dall'ospedale.
Purtroppo quella degenza si prolungò ( vi rimase circa 3 mesi e mezzo) e fu Wegg a dirmi di proseguire per  la mia strada, in quanto una volta uscito, comunque non avrebbe più potuto suonare il basso avendo i tendini della mano sinistra lesionati.
Fu cosi ' che tra le varie proposte che ebbi, scelsi quella degli Acqua Fragile. Oggi però la situazione era diversa, Wegg era entusiasta della reunion ed anche se aveva dei grossi problemi di salute, voleva che il progetto andasse avanti. L'ultima volta lo sentii circa dieci giorni fa mi disse :"Joe io da qui in Svizzera posso far poco, I Trip sono nelle tue mani,mi raccomando non mollare !" Queste sono le ultime parole che ho sentito da lui e quindi devo e voglio rispettarle. Ieri ero sotto adrenalina: sono rimasto al computer con il telefono in mano dalle tre del pomeriggio alle due di notte, e oggi mi sto rendendo conto del vuoto incolmabile che sta lasciando in me, soltanto il pensiero di non poter telefonargli perché non c'e' più mi riempie d'angoscia. L'unica cosa che mi consola e' che almeno prima di morire abbia avuto la possibilità di partecipare a due importanti eventi: Prog Exhibition di Roma e Club  Città a Tokyo, che passeranno alla storia.  Ciao Fratello Wegg, spero che avrai già incontrato tutti i vecchi amici: Billy Gray, Roger Peacock, Jay Roberts, Eddie Ponti e tutti gli altri( sono davvero tanti) che hai conosciuto!
Joe

Il mio pensiero…
E così se n’è andato anche Wegg Andersen.
Wegg significa soprattutto “Trip”, ovvero la band importante  della mia città, Savona. Sto parlando di un passato lontano, ma non solo, essendo il gruppo ufficialmente in attività.
Nell’entroterra savonese, per l’esattezza a Cisano sul Neva, Albenga, i Trip ci vivevano e provavano, ed è proprio in quel luogo che partecipai ad un loro concerto. Era un festival, come era di moda in quei giorni; fu quella la prima volta che vidi Wegg, ovviamente da lontano, molto più lontano dei pochi metri che mi dividevano  dal palco. Mi disse Joe Vescovi a tal proposito: … era il 24 luglio 1974, e parteciparono, oltre ai Trip, Edoardo Bennato, i Dedalus, il Biglietto per L’inferno e La Corte dei Miracoli; alla batteria, con i Trip, c’era Cucciolo. Fu un evento particolare, e ricordo che siamo stati la un anno a provare…”
Joe evidenziava così l’importanza di Wegg: “ Quando Bill Grey decise di abbandonare il gruppo per suonare blues, fu Wegg a dire:”perché non proviamo il trio?”, come lui aveva già fatto con Blackmore e Page, anche se non c’era il trio con tastiere, ma con chitarra. Io ero un po’ titubante, perché avevo sempre suonato in un gruppo con la presenza della chitarra, ma i Nice e ELP sembravano aver aperto la via e ci convincemmo. E quindi rimanemmo io, Wegg e Pino (Sinnone). Quando Pino decise di andarsene il posto venne preso da Furio (Chirico)”.
E ancora:” Dico sempre che i Trip non si sono sciolti ma si sono solo interrotti. Quando Wegg Andersen ebbe il primo grave incidente, nel 1974, molta gente si propose per una sostituzione, ma i Trip sono fondamentalmente due persone, Wegg Andersen, il fondatore, e Joe Vescovi, il coordinatore. Il fatto che formalmente il nome “Trip” sia attribuito a me è solo perché avendo la cittadinanza italiana ero l’unico in grado di registrarlo alla Camera del Commercio (di Savona). Proprio per un fatto morale, considerando che per me Wegg era come un fratello, non accettai mai proposte alternative e preferii buttarmi su altri progetti, lontani dal nome Trip”.

A distanza di trentasei anni ho conosciuto da vicino Wegg Andersen. Era il 2010, 5 novembre per l’esattezza, e l’occasione fu la Prog Exhibition di Roma. Erano all’incirca le 18, e dopo poche ore i Trip sarebbero saliti sul palco, primo gruppo tra i big. Ci fu comunque l’occasione per passare del tempo assieme-cosa che accadde anche dopo il concerto- essendo nello stesso hotel, e fu una sorta di reunion di savonesi, in qualche modo preparata e concordata con Joe.
La mia mania di videoregistrare le occasioni significative, mi ha permesso di fissare per sempre frammenti di serata, e alcune delle immagini che presento a seguire, sono inedite, e propongono un Wegg lontano dal palco, assieme ad alcuni degli amici di sempre.
Qualche mese fa ho chiesto a Joe se, con il mio aiuto, gli sarebbe piaciuto scrivere un’autobiografia, una storia sulla sua vita  o su quella dei Trip, perché la sua memoria è un archivio ricco di materiale, ben ordinato e catalogato, direi quasi sorprendente.
Lui ha declinato l’invito, forse poco interessato, o magari troppo impegnato.
E chissà che la dipartita di un suo “fratello” non gli possa far cambiare idea!





Qualche nota su Wegg tratta dal sito ufficiale dei Trip
Arvid “Wegg” Andersen, un personaggio straordinario e assolutamente unico, londinese di origini danesi (ma niente a che fare col celebre Andersen delle fiabe, come invece molti hanno scritto…) è un musicista che ha vissuto l’intensità di un Inghilterra in movimento, suonando a fianco di mostri sacri come Jeff Beck, Jimmy Page, era nel primo gruppo di Eric Clapton, amico eterno di Ritchie Blackmore, col quale ha collaborato fin dalla prima metà dei ’60, nei celebri Crusaders di Neil Christian, e poi anche nei mitici Screaming Lord Sutch, e nei Three Musketeers, fino ad incrociare la loro strada con The Trip, che in realtà è un monicker inventato dallo stesso Wegg durante il “viaggio” verso l’Italia… dove sarebbe rimasto col gruppo per tutto il periodo di attività della band, mentre l’amico Blackmore sarebbe quasi subito ripartito per andare a formare un gruppo che non ha bisogno di presentazioni, i Deep Purple. Lo stile vocale e bassistico di Wegg sono uno dei tratti distintivi del marchio Trip, e cardine attorno al quale, negli anni, la formazione si è consolidata. Nel film “Terzo Canale” lo vediamo suonare con un basso elettrico a forma di violino, sullo stile di quello di Paul McCartney… ma non è in realtà il suo vero basso, poiché difficilmente è riuscito a separarsi dal suo amato Fender…