Per effetto del solito tam tam
di cui siamo protagonisti noi appassionati di musica, sono venuto in contatto con i Nordagust e con il loro album “In The Mist
Of Morning”.
In questo caso il “colpevole “ è Dalse di Yastaradio, che ha ben pensato che il genere potesse incontrare il mio
gusto personale.
Non ho avuto la possibilità di
utilizzare la "confezione" per farmi un’idea dell’hardware -che in caso di album
musicali si mischia spesso col software- ma sapere che la band è norvegese,
dopo aver letto i titoli dei brani, e dopo aver preso nota della strumentazione
utilizzata, mi ha fornito le prime indicazioni.
La Norvegia ed il suo popolo si
identificano spesso con immagini divenute stereotipi, fatte di favole, racconti
popolari, tradizione, folletti e natura
misteriosa, a metà strada tra pericolo e serenità.
E la band riprende tutti questi
concetti, con un incitamento a ritrovare se stessi tra i boschi, a contatto con
la natura, per recuperare tutta quella saggezza che è rimasta intrappolata tra
i sentieri e gli alberi che li popolano, per effetto delle ramificazioni impregnate dagli
spiriti del passato; e tale saggezza pian piano si rilascia e contamina i
visitatori “convinti”.
Dieci i brani che compongono il
disco, dieci le differenti atmosfere che presentano un coinvolgimento
immediato.
Una sorta di folk che attinge
alla tradizione acustica e utilizza gli strumenti tipici del genere, come
flauto, mandolino e dulcimer che si alternano a quelli più tipici del rock.
Ma è un rock che si potrebbe
definire sinfonico, con musiche di forte impatto che alimentano la formazione
di immagini personali e rafforzano le idee base che si è soliti abbinare a
quelle terre un po’ oscure.
Anche la sofferenza timbrica e
vocale di Daniel "Solur"
Solheim, molto “hammilliana”, contribuisce nel creare quadri musicali
inquietanti, ma di indubbio gusto ed impatto, con momenti di estrema solennità
che sconfinano nell’angoscia o nella tristezza.
Non mi
è dato di sapere se ciò che per me è novità musicale e curiosità verso un’altra
cultura specifica, sia in realtà qualcosa di consolidato nel paese di origine,
e comunque, in linea di massima, si è
sempre portati a considerare una band e il suo prodotto, di serie A solo se la
carta di identità evidenzia una certificazione DOC relativa alla zona di nascita(Inghilterra o America).
In realtà gruppi come i Nordagust e terre come la Norvegia, andrebbero
esplorate maggiormente, alla ricerca de “l’anima della terra”, come evidenziato nella home page della band.
L’anima
della terra, il nostro passato, lo spirito di chi ci ha preceduto, la necessità
di condurre una vita nell’amore e nel rispetto di ciò che ti circonda, traendo
spunti per una sorta di serenità quotidiana… questo è ciò che i Nordagust,
attraverso le loro atmosfere ariose, mi hanno trasmesso.
Da
ascoltare.
In The Mist Of Morning
Tracklist
1)
In the
mist of morning 5:58
2) Expectations 5:29
3) Mysterious ways 7:05
4) In the woods 3:52
5) Elegy 8:59
6) Forcing 5:00
7) Frozen 6:20
8) The tide 4:45
9) Make me believe 8:31
10)Elegy epilogue 2:51
2) Expectations 5:29
3) Mysterious ways 7:05
4) In the woods 3:52
5) Elegy 8:59
6) Forcing 5:00
7) Frozen 6:20
8) The tide 4:45
9) Make me believe 8:31
10)Elegy epilogue 2:51
Line up
Daniel "Solur"
Solheim: Vocal,
Guitar, Keyboard, Samples, Kantele, Dulcimer, Mandolin, Sallowflute, Mouthharp,
Conch, Axe and Hammer.
Ketil Armand "Bergur" Berg: Drums,
Percussion, Kantele, Saw, Accordion, Hammer, Bells, Voices, Grindstone, Kettles
and Barrels
Knud
Jarle "Strandur" Strand: Bass and business
Jostein
Aksel Skjønberg: Keyboard, Voice, Flute
Guro
Elvik Strand: guitar,
keyboards