Pochi giorni fa, il 4 gennaio, è morto Gerry Rafferty.
Colpisce sempre la dipartita di una persona “giovane” (63
anni), soprattutto se conosciuta e famosa.
Rafferty è collegato indissolubilmente a “Baker Street”,
brano famoso soprattutto per il suo indimenticabile giro di sax iniziale. Non
so come ma il suo album “City to City” entrò in casa mia (e ancora c’è),
nonostante a quell’epoca certa musica “pop” fosse bandita dalle mie parti. Ma
trovo quell’album davvero piacevole e anche oggi, a distanza di tempo, i brani
che lo compongono non hanno perso il fascino iniziale. Mi è accaduto di …
“aprire la porta e lasciarli entrare”, e ho scoperto che hanno qualcosa di
magnetico, che niente ha a che vedere con quell’assolo di sax famoso, ma è
forse più legato ad una timbrica vocale unica, capace di toccare il cuore
attraverso arie malinconiche.
Gerry soffriva da tempo di problemi d’alcolismo, culminati
con un’insufficienza epatica che gli è stata fatale. Già nel 2008, infatti,
l’artista scozzese era stato ricoverato d’urgenza per problemi al fegato,
risultato di una dipendenza che durava da anni. Nel 1990 Rafferty divorziò
dalla moglie, Carla Ventilla, proprio perché la donna era stufa dei problemi
d’alcolismo del marito. I due hanno avuto in passato una figlia che ha vegliato
il cantante prima della sua morte.
Figlio di madre scozzese e padre irlandese, da giovane iniziò
a guadagnare esibendosi nella Metropolitana di Londra e il suo brano di maggior
successo, Baker Street, è ispirato proprio a quei giorni.
Le prime esperienze professionali cominciarono con la
collaborazione con Billy Connolly, nella band The Humblebums. Nel 1971 registrò
il suo primo album solista, Can I Have My Money Back. Nel 1972, col suo vecchio
compagno di scuola Joe Egan, fondò gli tealers Wheel, gruppo che, però, non
ottenne successi degni di nota, a parte il singolo “Stuck in the Middle”,
riportato al successo in epoche successive. Il gruppo di sciolse nel 1975.
Nel 1978, Rafferty incise l'album solista City To City, che
includeva Baker Street, brano che raggiunse la terza posizione nelle
classifiche inglesi e la seconda in quelle statunitensi. L'album vendette oltre
5.000.000 di copie, superando Saturday Night Fever. A parte il successivo Night
Owl, i lavori seguenti non ottennero riscontri di pubblico e di critica
paragonabili a quelli ottenuti con City To City.
Dopo aver saputo di quanto accaduto, sono andato a
riascoltare quell’album e arrivato a “Whatever's Written in your Heart” mi sono
commosso sino alle lacrime. Il motivo non lo conosco, ma sicuramente c’è.