La puntata
n° 13 del corso sul Prog alla UniSavona ha proposto l’ultimo gruppo
in programma, italiano, il Banco del Mutuo Soccorso,
o BANCO.
Si parte
da una intervista realizzata con Vittorio Nocenzi nel backstage del
Teatro Politeama di Genova, 5 febbraio del 2020, probabilmente l’ultimo
concerto prima dell’emergenza covid.
In
quella occasione, il tastierista fondatore del gruppo si lasciò andare ad un’analisi
che, partendo dallo sgomento per la prematura dipartita di Rodolfo Maltese e
Francesco Di Giacomo, arrivava al compiacimento relativo al momento
contingente, quello in cui la band, con nuove e giuste energie, aveva ripreso una
via che si era interrotta per ovvi motivi.
La
narrazione di Fabrizio ha trovato i giusti intermezzi nei
brani che, a partire dal primo album, sono arrivati a tempi più recenti.
Partendo
da “RIP”, tratto dal primo album omonimo, si è arrivati alla fase pop
per poi tornare alle origini, sviscerando pezzi come “750000 anni fa l’amore”,
“Traccia II”, “Canto Nomade per un prigioniero politico”, “Il Ragno”, “L’evoluzione”, “Moby Dick”.
Non poteva mancare “Non mi rompete”, introdotta dal pensiero rilasciato da Vittorio, relativo al fatto che la canzone era rimasta nel cassetto per molto anni, ritenuta in quei giorni inadatta - o meglio, troppo semplice - per il genere prog tipico del BANCO, ma brano di rara bellezza, rimasto a suo dire ineguagliato.
Essendo
in tema “Sanremo”, è stato proposto il brano “Grande Joe”, del Festival
del 1985, nonché il pensiero del leader del BANCO focalizzato sulla kermesse ligure.
Fabrizio
Castellani e Renata Gatti hanno raccontato la
storia della band e analizzato la copertina di “Darvin”.
Ecco
due short video di Giorgio Pinna che catturano frammenti della loro esposizione…
https://youtube.com/shorts/o7_Hp56bVMA?feature=share
https://youtube.com/shorts/g02yyHMTRrU?feature=share
Resta
un solo episodio prima della chiusura della sessione formativa, giornata dedicata
al “ripasso” delle puntate precedenti e poi… si tireranno le somme!