lunedì 23 settembre 2024

Intervista a "Mike dei Rokes" (Mike Shepstone), batterista, vocalist e compositore...

 


Il concerto del 19 settembre ai Giardini Serenella di Savona mi ha permesso di conoscere un personaggio musicale che, da bambino, ero abituato a seguire in tv, attraverso canzoni che mi aprirono al mondo beat, mentre ancora facevo le scuole elementari.

Lui è Mike Shepstone, meglio conosciuto dalle nostre parti come “Mike di Rokes”, e ciò che è accaduto nel corso del concerto è fruibile al seguente link:

https://athosenrile.blogspot.com/2024/09/serata-beat-e-rock-and-roll-ai-giardini.html

Una serata carica di ricordi alimentati dalla musica, e il pubblico ha così potuto conoscere da vicino Mike, un uomo capace di creare immediata empatia, ma anche un musicista/compositore la cui attività autorale non avevo compreso, né ai tempi dei The Rokes né nella fase successiva.

Un tempo batterista - ma anche vocalist e autore - ha costruito una importante vita musicale in cui ha creato, molto, per altri, come emerge dall’intervista a seguire.

Arrivato dall’Inghilterra appositamente per il concerto savonese, Mike e la moglie Thea sono stati alcuni giorni ospiti di Gino Terribile, batterista, componente nell’occasione del supergruppo completato dal fratello Giuseppe, da Marco Bonino e da Slep.

Mike e Gino

Ed è stato proprio Gino a fornire aiuto nel rispondere alle domande che ho inviato a Mike: non potevo perdere l’occasione!

Ne è venuto fuori un quadretto succinto ma esaustivo che penso fornirà un po’ di luce su di un periodo orami lontano, ma significativo e formante per tanti ragazzi dell’epoca.

Gino, Thea e Mike
 

Vorrei iniziare dall'ultimo atto, il concerto del 19 a Savona e chiederti cosa avete provato nel sentire il calore del pubblico: ve lo aspettavate così?

Non sapevo bene cosa aspettarmi e, soprattutto, se il pubblico si sarebbe ancora ricordato di me, ma… mi hanno riconosciuto e applaudito, e tutto ciò mi ha reso molto felice.

Riannodiamo i fili della storia: che ricordi hai della Swinging London?

Un sacco di ricordi: abiti hippy e una sensazione di libertà, ragazze in minigonna e… il sound che è stato generato: una nuova epopea della musica rock.

Cosa ha rappresentato per te l'esperienza italiana con i The Rokes?

Una nuova visione della vita, ma molto piacevole. Ho scoperto la pasta e la grappa e le belle persone. Mi sono innamorata dell'Italia.

L'immagine di "Mike", per chi guardava i The Rokes in televisione, era quella del batterista, ma tu eri anche un cantante e autore: come erano divisi i compiti all'interno del gruppo?

Shel era il cantante principale e io la seconda voce, ma io ero la voce solista in “Piangi Con Me” e “Ascolta nel vento”, perché avevo una voce più morbida e alta. La scrittura delle canzoni è stata realizzata da me e Shel, Bob e Johnny non hanno contribuito alla scrittura. Non sono mai stato accreditato come autore delle canzoni in quanto avrei dovuto essere iscritto alla SIAE e dovevo sostenere un esame musicale. Dato che ero un batterista non ero classificato come musicista, e quindi non potevo sostenere l'esame e Shel fu accreditato per ogni scrittura.

Se non ricordo male hai suonato anche con i "rivali" dell'Equipe 84: com'è andata?

È stato bello stare con Maurizio Vandelli e i ragazzi, molto talentuosi. Sono apparso con l'Equipe in una occasione televisiva: siamo stati insieme solo per poco tempo ma siamo ancora amici.

Una volta terminata l'esperienza con i Rokes ti sei dedicato alla composizione e hai collaborato con molti artisti di successo: ci spieghi le tappe fondamentali della tua vita professionale da allora ad oggi?

Dopo i Rokes sono tornato nel Regno Unito, dove ho firmato con la Polygram Records e ho avuto un grande successo come cantante con un disco chiamato “Shady Lady”, in tutta Europa, ma stranamente non in Italia. Ho sempre amato scrivere canzoni e ho realizzato molti successi in tutto il mondo, ad esempio per Gloria Gaynor, Three Degrees, Boney M, Sylvie Vartan, Joe Dassin, Nana Mouskouri, Paolina Rubio, Amand Lear, Middle of the Road ecc...

Ho conosciuto la tua simpatica moglie e vorrei sapere quanto ti ha aiutato dal punto di vista professionale.

Mia moglie Thea mi ha aiutato enormemente nella mia carriera di autore di canzoni e mi ha consigliato su quali canzoni avrei dovuto continuare a lavorare e quali avrei dovuto gettare nella pattumiera. Dietro ogni bravo cantautore c'è sempre una donna!!!

C'è un momento in particolare che consideri il punto di svolta della vita?

Il mio arrivo in Italia.

Che fine ha fatto la batteria? L'hai messa in cantina per sempre?

L’ho lasciata a Mal dei Primitives per accudirla però ... chissà dove è andata a finire?

Un ultimo pensiero per i tuoi vecchi compagni di squadra nei Rokes: siete ancora in contatto?

Parlo con Bobby ogni tanto, ma non vedo Shel o Johnny dal 1970. Non abbiamo litigato, ma abbiamo semplicemente imboccato strade differenti!

E per chi non ricordasse i The Rokes...