Non avevo
nessun apparente buon motivo per un viaggio Savona-Alba in un giovedì prenatalizio. Scuole finite, cene a go go e difficoltà nel convincere i miei cari che
anche stasera “dovevo” dedicare un po’ di spazio alla musica. Che famiglia
comprensiva la mia!
La Piazza Cristo Re non ha quasi più
bisogno di un navigatore, tante sono le volte che mi hanno visto in zona, nella
sala Ordet. Ma nell’occasione la location è la UnderKing, di dimensioni ridotte
rispetto al locale adiacente, ma accogliente e con una buona acustica. Da qui,
pochi giorni fa è passato un mostro sacro della chitarra, il mio amico Tolo Marton, che ha potuto contare
sulla presenza di una… ventina di persone!
Questo è un
fatto tragico, il mitico Tolo, premiato dal Al Hendrix (padre di Jimi) come
vincitore del “Jimi
Hendrix Guitar Festival” di Seattle, unico chitarrista europeo che può
vantare un simile traguardo, con scarso pubblico.
Non sto
divagando, questa citazione a Tolo mi consente un aggancio al concerto del 22 dicembre,
perché era di scena una band il cui leader è un giovane e grande chitarrista, Marcello Chiaraluce
(Marcello Chiaraluce Band), che al
ruolo di “Guitar Hero” ha dedicato un brano del primo album, suonato
nell’occasione.
Per chi
volesse conoscere i dettagli relativi al gruppo, rimando al sito ufficiale:
Sul palco
molte facce conosciute: oltre a Marcello
e a Kenny Valle,
rispettivamente il chitarrista e il tastierista che ho maggiormente visto in
fase live in tutta la mia vita, essendo parte integrante della Beggar’s Farm, e quindi dell’intero
“circuito Taulino”, ho buona conoscenza di Mauro Mugiati-polistrumentista apprezzato assieme
ad Andrea Vercesi- e ho da poco visto il batterista Luca Grosso,
di scena con la Beggar’s a Genova, il 9 dicembre.
Novità per
me sono stati il bassista Daniele Piglione e i due vocalist, Serena Torti
e Davide Spalla.
Due i motivi
che mi hanno spinto verso una fredda trasferta infrasettimanale, un po’ di
voglia di atmosfera nataliza- e il programma dava indicazioni in tal senso- e
la voglia di vedere Chiaraluce in una veste nuova- magari è la sua abituale-,
di cui spesso avevo sentito parlare, ma non avevo esperienza diretta.
La prima
volta che vidi Marcello era il 2006, alla Convention dei Jethro Tull di Novi
Ligure, ed è rimasta per me indelebile l’immagine del suo “trovarsi a proprio
agio” e della sua fedeltà di riproduzione dei suoni, nel corso dell’esecuzione
di Aqualung, e al suo fianco c’era un certo Ian Anderson che probabilmente si
sarà domandato chi fosse mai quello sconosciuto così bravo da poter duettare
con lui senza dimostrare emozione. Questo è quello che la mia mente ha
elaborato nell’occasione e va quindi preso come feeling del momento.
Da quel
giorno in poi ho visto la Beggars’ decine di volte, e in tutte le occasioni
c’erano Chiaraluce e Valle, per citare i protagonisti dell’ UnderKing, affianco
a mostri sacri del rock internazionale di tutti i tempi.
Ciò che si
dice nell’ambiente è che la Beggars’ Farm sia una sorta di gruppo perfetto per
chiunque… Vairetti, Leone, Jackson,
Lanzetti arrivano, attaccano la spina e la magia si compie, come accadeva
ai tempi di PFM e Battisti.
Bene, ma
oltre ad essere tutti talentuosi, meravigliosi artisti, capaci di realizzare i
sogni degli altri, come si comportano se si muovono da soli, senza alcuna
presenza esterna di richiamo?
Ed ecco che
le prime risposte arrivano nel concerto del 22… in fondo le occasioni occorre
andarsele a cercare!
Il concerto
a cui ho assistito è stato un mix avente una ben precisa finalità
musicale/temporale, e cioè festeggiare il Natale in musica. La scaletta ha
quindi avuto intermezzi adatti solo all’occasione, ma sicuramente godibili. Sto
parlando dell’usuale portato on stage,
da Lennon a Mariah Carey, passando per la tradizione più pura e per uno
scherzoso gioco di squadra che credo sia una peculiarità della band, in
qualsiasi occasione, e che tende ad
un’opera di sdrammatizzazione.
La
sensazione è che questi giovani possano proporre in maniera assai soddisfacente
tutto ciò che esiste in ambito rock e non solo: dai Dire Straits ai Led Zeppelin,
dai The Knack
ai Deep Purple, dai Queen ai Stevie Wonder.
C’è anche spazio per un medley di prog italico, che
evidenzia un’emozionante terna Osanna-Orme-PFM.
Tutto quanto appena scritto riporta ancora
una volta ad ottimi musicisti, capaci di intrattenere e soddisfare ogni tipo di
folla, ma la sorpresa è arrivata dalle creazioni personali.
Non sono molti in brani tratti dagli album
della band, a memoria quattro, ma mi sono bastati per capire molto del sound
del gruppo e delle potenzialità di Marcello Chiaraluce dal punto di vista della
composizione personale.
Liriche in lingua inglese, come si conviene
ad una rock band, e riff basati sull’elettrica di Marcello che duetta con la
splendida voce di Serena Torti.
Sezione ritmica incisiva e precisa, e vincente gioco di tastiere tra Valle e
Mugiati, quest’ultimo ottimo anche alla chitarra e alla voce.
Sono composizioni che colpiscono i presenti, fatto non certo scontato-
accade anche con le star- quando si parla di novità assolute.
Segnalo anche la presenza di Davide Spalla come cantante aggiunto (non ho idea di quale sia
il suo normale ruolo) che ha dimostrato
doti canore fuori dal comune, tra falsetti e improbabili (per altri) note alla Freddy Mercury. A fine post
riporto una sua piccola biografia, non
essendo rilevabile dal sito ufficiale, dove al contrario trovano spazio quelle
degli altri musicisti.
Tutto questo ben di Dio è stato organizzato ancora una volta da l’associazione
Jethro’s Friends ed ha avuto risvolti benefici, come sempre accade quando c’è
di mezzo l’amico Felice Prunotto, a cui è dedicata la “tulliana” Wind Up.
Una bella serata, tante belle sorprese e qualche nuova conoscenza,
come i gestori dell’UnderKing, giovani che si danno molto da fare per portare la
buona musica al cospetto della gente.
E io, che amo la buona musica, farò la mia piccola parte per segnalare
a tutti i miei contatti che ad Alba
(CN), in Piazza Cristo Re, nella sala
UnderKing, si propongono eventi di grande qualità.
Bio Davide Spalla
Inizia a studiare
canto all'età di 18 anni presso Bruna Vietri dell'accademia musicale di Alassio.
Nel 2004 partecipa al musical Grease e Jesus Christ Superstar, la cui serata
viene ripresa dalle telecamere di Lucignolo.
Nel 2005 entra a far parte degli Anamnesy (una band cover hard rock anni 70-80)
.La band partecipa a Sanremo OFF nel febbraio 2006.
Nello stesso anno diventa il singer dei savonesi Karnak Band che propongono un
tributo ai Dream Theater. Nel 2009 entra nei
THE NEXT TUESDAY band con cui partecipa tuttora.
Nel frattempo continua lo studio della voce in ambito lirico, rock e jazz. Frequenta i corsi di canto di Piero
Leporale (60-70) e Sandra Fantino, con cui apprende la tecnica VOICECRAFT, e Michele Luppi, con cui tuttora collabora
attivamente ed insegna canto con il suo metodo.
Nel 2010 prende parte alla stesura di un brano di Steve Foglia (allievo di
Roberto Gualdi e Christian Meyer) nel disco "Revenge", con il quale
figura il virtuoso frontman statunitense Mike Vescera ( ex Malmsteen, Loudness).