Alcuni
giorni fa ho segnalato l’imminente avvio della rassegna musicale “OLTRE LA
MUSICA”.
Al seguente link si possono reperire le informazioni necessarie:
Lo start degli
eventi avverrà il 17 dicembre con “Max Gallo e i Dinamici”, grande band
di nove elementi dedita alla musica swing.
Ho posto a Federico Perrone,
membro storico del gruppo, qualche domanda tesa a mettere in evidenza la
filosofia musicale del gruppo.
Al termine
dell’intervista un po’ di biografia.
L’INTERVISTA
Dalla lettura della vostra biografia
risultano chiari gli intenti ed il progetto. Ma… come nasce l’amore per un tipo
di musica temporalmente lontana da voi? Quale spinta ha portato musicisti con
tradizioni rock o studi classici, verso un genere così inusuale da proporre?
L’idea è
proprio quella, vogliamo proporre qualcosa di “originale” riferendoci al
contesto in cui tutti noi abbiamo avuto esperienze musicali. Alcuni di noi e mi
riferisco ad Alberto, Fiello e Marco, sono molto impegnati ad ottenere successo
nella musica Jazz, è già stato pubblicato un CD e presto ne arriverà un altro.
Sostanzialmente eravamo stanchi di
proporre sul palco brani conosciuti dalla
grande maggioranza del pubblico; considerando che negli anni ’80 c’era
un gran numero di complessi che proponevano musica Rock, l’idea di “Max Gallo e
i Dinamici” ci è sembrata vincente. Artisti come Carosone, Buscaglione e molti
altri ci hanno sempre affascinato e dopo
aver scoperto Ray Gelato ci siamo adoperati per ricercare altre fonti.
Il vostro progetto nasce molto tempo
fa, alla fine degli anni ’80, ma non ho trovato grandi supporti in rete e non
ci sono vostri album disponibili. Se è vero che si suona principalmente per
rispondere ad esigenze personali, è
altrettanto vero che la soddisfazione passa attraverso l’interazione col
pubblico e quindi una diffusione del proprio “lavoro” , oltre ai concerti (dove
peraltro i supporti audio/visivi sono sempre richiesti). Questa “mancanza” è
voluta e fa parte della “genuinità” della vostra proposta?
E’ vero è
una nostra pecca, in effetti è il tempo che manca, ci vorrebbe un manager un
promoter che ci seguisse. Purtroppo l’altro lato della medaglie è che per la
musica non ci sono soldi, e per un gruppo di queste dimensioni non tutti sono
disposti a spendere cifre adeguate.
Sempre nella vostra presentazione si
evidenza l’impronta acustica e la volontà di ricercare la fedeltà di
riproposizione di musica “antica”. E’ possibile ottenere buoni risultati
attraverso l‘utilizzo di nuove tecnologie?
Si è
senz’altro possibile ottenere buoni risultati sfruttando tutte le tecnologie,
anche se a volte non si riesce a “stargli dietro”. Sono convinto però che
spesso vengono utilizzate per “mascherare” problemi di esecuzione e mi
riferisco a basi, midi files, tastiere che consentono a tutti di cantare
qualunque brano e quant’altro. Per questo genere non sono fondamentali ne
utili, anzi, non servono.
Esistono musiche che, al di là della
classica, si possono considerare immortali. Dove e come collocate lo Swing degli anni
quaranta/cinquanta?
Gli autori di quel periodo erano incredibilmente
bravi e prolifici, le orchestre da ballo
erano le “fucine” per i grandi solisti, quindi senz’altro lo swing ha una parte
di rilievo in tutto ciò che in seguito sarebbe diventato il be-bop e la musica
jazz in senso moderno. Se si parla di musica da ballo, pensa ad un parallelo tra
ciò che si balla adesso nelle discoteche e quello che si ballava allora, ma
solo dal punto di vista tecnico, lasciamo perdere l’evoluzione del costume;
adesso “tump tump tump ch tu tump ch tu tump” e riff martellanti, allora Cole
Porter, Harry James, Gershwin, Kahn, Duke Ellington e non si potrebbe smettere
più: pazzesco!
Lo scorso anno ho avuto la
possibilità di vedere dal vivo Ray Gelato, e l’ho trovato coinvolgente. Esiste
un artista o una band che vi mette tutti d’accordo e che può rappresentare il modello
perfetto?
Aneddoto: molti anni or sono andammo a sentire
un concerto di Ray Gelato (se non ricordo male a Chiavari); prima del concerto lo
trovammo a mangiare nello stesso locale in cui eravamo noi, e venne spontaneo
chiedergli di autografarci gli spartiti di due suoi brani che normalmente eseguivamo
… rimase di stucco perché non si aspettava di trovare un complesso che eseguiva
quel genere. Si è un modello da seguire anche dal punto di vista del puro
intrattenimento
Quanto c’è di teatrale nelle vostre
performance live?
Molto,
siamo una banda di matti, ci piace ridere scherzare sia con il pubblico che tra
di noi, moltissime delle gags che facciamo sul palco non sono preparate.
Mi riaggancio alla domanda
precedente: che tipo di soddisfazione provate on stage? Cercate l’interazione? Max Gallo e i Dinamici
sono anche un gruppo di amici?
Si
assolutamente anche se con alcuni dei componenti non ci si vede spesso a causa
della distanza, Genova, Torino.
Una domanda personale a Federico
Perrone: quanto c’è in questo gruppo di quel musicista che, a inizio anni ’70,
stava per esibirsi al Festival di Altare, con Battiato, Sorrenti, Balletto di Bronzo e
Circus 2000?
Poco,
solo un po’ di ricordi, e comunque c’è sempre la voglia di suonare … pensa se
allora ci fossero state opportunità come quelle fornite attualmente da trasmissioni come X Factor o Amici! Chissà…
Cosa vorreste accadesse ai “Max
Gallo…” nei prossimi due anni?
Facile:
suonare , suonare, suonare perché se non si suona ci si intristisce e i gruppi
si sciolgono.
BIOGRAFIA
Max
Gallo e i Dinamici vengono da lontano… in tutti i sensi. Il progetto nacque
alla fine degli anni ottanta, quando alcuni musicisti provenienti dai più
disparati gruppi e complessi musicali si incontrarono con l’idea di ripescare
dal repertorio della musica Swing degli anni Quaranta - Cinquanta alcuni standard immortali da
affiancare a brani di più recente datazione, ma che continuassero ad ispirarsi
a quel genere musicale. La filosofia ispiratrice del gruppo infatti è
essenzialmente quella di proporre musica non legata a mode passeggere, senza
l’ausilio di supporti elettronici, quindi strumenti acustici suonati dal vivo.
Così operando si sarebbe prodotto un suono molto vicino a quello delle
orchestre del panorama Swing degli anni ruggenti di questo genere musicale.
I primi tentativi effettuati con grande
entusiasmo portarono il gruppo a ottenere indubbi successi, tanto da costituire
per anni l’ossatura portante dell’Orchestra dello spettacolo di grande successo
“Medical Mistery Tour”. L’acusticità del contrabbasso insieme al suono del
pianoforte, della chitarra e degli strumenti a fiato creano un’atmosfera che
fanno di Max Gallo e i Dinamici un gruppo unico ed inconfondibile in grado di realizzare, attraverso la
“Canzone Jazzata” che tanto prepotentemente sta tornando ad essere apprezzata
da ogni genere di pubblico, un’atmosfera avvolgente e un po’ retrò. Fred
Buscaglione, Frank Sinatra, Nat King Cole, Bing Crosby, Louis Prima, Renato
Carosone ed altri artisti del passato ritornano nei giorni nostri attraverso la
musica di Max Gallo e i Dinamici. Artisti contemporanei come Ray gelato, Sergio
Caputo, Vinicio Capossela, Nicola Arigliano contribuiscono con la loro musica
riprodotta dal gruppo a fornire un concerto apprezzabile ed entusiasmante.
CONTATTI
Sergio Babboni
348-9912050
Federico Perrone
335-306467
Marco Canavese
347-2523841
Roberto Rebufello
338-8087593