È arrivata una di quelle notizie che non vorresti ma ricevere.
Beppe Balugani mi ha chiamato per informarmi che Gino Campanini è
venuto a mancare.
Gino, primo chitarrista degli Acqua Fragile, viveva lontano,
lontanissimo, e da molto tempo era malato, una di quelle malattie che non
lasciano scampo e che possono solo avanzare, magari lentamente, ma un passo
alla volta distruggono, devastano.
Lo avevo conosciuto a Parma nel 2013, in occasione del VOX40
di Bernardo Lanzetti, e avevo captato il suo disagio, il suo “sentirsi fuori
posto”, ma forse era solo un’impressione, magari era il suo atteggiamento, il
suo scudo protettivo.
Piano piano ci eravamo conosciuti meglio, seppur in remoto, e
a me aveva silenziosamente affidato un compito che, onestamente, mi sembrava
impossibile da portare a termine: un libro che raccontasse le vicende della sua
vita.
Ma la sua tenacia, alla fine, è diventata la mia, e con l’aiuto
di Andrea Pintelli e Angelo De Negri il book è nato, successivamente presentato
nella sua città alla presenza della figlia Jennifer: per lui il viaggio verso l’Italia
sarebbe stato, forse, troppo pesante. ERA IL 3 DICEMBRE 2022, DUE ANNI FA!
Non lo descrivo, il Gino, per chi fosse interessato allego
la copertina del “suo” libro, perché in quelle pagine c’è tutta la sua vita, il
suo mondo, i suoi sogni e la sua Acqua Fragile.
Le sofferenze sono finite, ora è iniziato un nuovo viaggio di
cui sappiamo poco, ma la fede e la speranza possono aiutare.
Ciao Gino!