Nel giugno del 2013 è stato rilasciato THE TRIP-ATLANTIDE, il
digipack celebrativo dei THE TRIP. Il
box è un'eccezionale Legacy Edition contenente Atlantide rimasterizzato
e l'inedito Live in Tokyo 2011, che SONY
MUSIC ha proposto in DOPPIO CD e
in DOPPIO VINILE.
Mi piace riparlarne oggi, a un anno di
distanza dalla scomparsa di Joe Vescovi.
Il cofanetto in mio possesso contiene parte
della proposta, i 2 CD: il primo è il
classico terzo album Atlantide, rimasterizzato, perfetto tecnicamente, alla
faccia del fruscio a cui ero abituato! Tra poco tornerò sul concetto.
Il secondo è un live inedito - Live in Tokyo 2011 - che
testimonia il pieno splendore della seconda fase della band, concerto realizzato
nel novembre del 2011 in Giappone, nel contesto “Italian Progressive Rock Festival”.
Andiamo con ordine, e per far ciò occorre
puntualizzare che farò estrema fatica nel separare “l’oggetto” dell’articolo
dai miei sentimenti, dai miei accadimenti personali, che mi legano ai Trip sin dall’adolescenza.
Sono molte le cose che vorrei raccontare ma, obiettivamente, sono un fatto tra
me e loro, tra me e Joe Vescovi,
l’uomo che mi sembrava camminasse a un palmo da terra, quando passeggiava nel
centro storico della “nostra” città, Savona, nel 1972. Avevo 16 anni.
Faccio un lungo salto all’ indietro nel
tempo.
Ho pochi anni sulle spalle, ed è uso
comune lo scambio dei vinili, per condividere gli ascolti: “Me lo presti, te lo riporto domani…”.
I nostri “giradischi” sono penosi, e noi
incoscienti, squattrinati, affamati di musica, faremmo meno danno sull’LP se incidessimo
i solchi con l’aratro del contadino, piuttosto che usare la puntina più
economica esistente sul mercato.
In questo scambio di ascolti, Atlantide, il mio vinile, entra nella
casa di chissà chi, e ci riesce dopo 37 anni, quando una reunion scolastica
favorisce il ritorno nelle mani… del proprietario. E io che pensavo di averlo
perso nel corso di un trasloco!
Provo a metterlo sul piatto ma…
impossibile l’ascolto, e così decido di regalarlo, di metterlo in bella mostra
in un pub cittadino, dove appena entrati, in alto a destra, è ancor oggi ben
visibile.
Il pub è il Van Der Graaf ed il gestore era all'epoca Fabrizio Cruciani, ex musicista e
amico di Joe Vescovi.
Ecco… chi volesse vedere il disco
originale (pare che oggi abbia un buon valore commerciale, ma suppongo se integro),
lo può trovare appeso ad una parete… prettamente prog.
L’aneddoto mi serve per agganciarmi alla
seconda vita dei The Trip, perché il ritrovamento del “mio” Atlantide coincide con la reunion del gruppo, fatta di titubanza
iniziale, ma sfociata in momenti significativi che hanno dimostrato quanto il
pubblico ami ancora certi protagonisti di una musica che è ormai immortale.
Il momento appariva favorevole, forse ci
si era stufati della banalità della proposta, e probabilmente è come dice Furio
Chirico: ” … la musica prog non è altro
che musica classica, rivisitata attraverso gli stilemi del rock…”, e quindi
ciò che è nicchia può tornare ad essere movimento corposo.
In questa ottica la riproposizione di Atlantide assume molti significati e
diventa prodotto per differenti cause ed esigenze: oggetto di culto e
collezione… in fondo basta aprire il digipack per emozionarsi; contenitore
didattico… è il regalo che farei a qualsiasi giovane decidesse di saperne di
più; musica che ben si conosce, ma che si vuole ascoltare in perfetto stato
dopo la cura tecnologica; amore per il live, quello che tutti dovrebbero vivere
in prima persona; possibilità di godere del più recente Arvin Wegg Andersen, scomparso nel 2012. E poi la metafora di Atlantide regge bene il confronto col
nostro tempo, e mi viene da pensare, ancora una volta, a come sarebbe utile
introdurre la musica nelle scuole, in
modo un po’ innovativo.
Ed è proprio al Wegg appena citato che è dedicato
il secondo CD, quello che sa di Oriente, di pubblico caloroso e competente, di
musicisti che comprendono che è il momento giusto per insistere: sono amati… la
loro musica arriva come e più di prima.
Il mio nuovo ascolto parte dal live: la
ricerca della novità detta la priorità.
C’è molto materiale tratto da Atlantide, sei tracce su otto, con la
compensazione che avviene attraverso “Caronte”
e “L’ultima ora ode a Jimi Hendrix”, che
sostituiscono Leader ed Energia.
Aver visto gli ultimi Trip on stage aiuta
nel comprendere l’atmosfera dell’album, anche se la figura di Wegg, bassista e
vocalist, resta sospesa sul palco, e mi piace immaginare che il numero della sua maglietta verrà
ritirato dal campo, come accade ai grandi del calcio, quando finiscono la
carriera.
L’ascolto comparato permette anche di
confrontare due line up differenti, e la qualità dei protagonisti non fa parte
del discorso.
Se l’album “originale” ci consente di
ascoltare il trio classico dell’epoca - tastiere, basso e batteria - il secondo
disco presenta - oltre a Joe Vescovi, Furio Chirico e Wegg Andersen (alla voce) - il
chitarrista e vocalist Fabri Kiareli
e il bassista Angelo Perini; trattasi quindi di due filosofie musicali molto
differenti, nel secondo caso con una variazione sulla suddivisioni dei compiti,
e con il vantaggio della tecnologia e della forza - e freschezza di idee - di
due giovanotti di estremo valore.
Grande l’energia dei fondatori. Stupisce
la capacità di Vescovi di mantenere vive trame… sì, da lui disegnate, ma non
certo semplici, e il riproporle intatte dopo oltre 40 anni mi pare un miracolo.
Miracolo sono anche la forza, la tecnica,
la fantasia di Furio Chirico, un motore spaventoso che ha la capacità di
trascinare i compagni di viaggio verso l’obiettivo, ad un ritmo che spesso
appare ai limiti delle possibilità umane.
Atlantide conserva intatto il profumo della storia, e
l’aver accostato il passato al risultato dell’attività dell’ultimo periodo
appare come una perfetta riduzione della frattura temporale che in casi
analoghi risulta spesso insanabile, nonostante sforzi imponenti e impegno
costante.
Qui c’è qualità, mitologia, ricordi,
sentimenti, amicizia, lavoro, sudore, scelleratezza e… il disegno di un futuro
che avrebbe potuto essere roseo, se si fosse potuto proseguire.
Afferrare un’ancora di salvataggio che
arriva da tempi lontani fa storcere il naso a chi vede sempre il trucco dietro
ad ogni azione, ma sarebbe un errore scambiare per nostalgici gli uomini e le
donne che riscoprono valori che avevano lasciato nel cassetto, dimenticati o giudicati
superati: il momento della comprensione prima o poi arriva.
Anche la musica dei Trip… anche Atlantide, ha un’origine lontana, ma
basterà ascoltare - o riascoltare - questo dono musicale, per convincersi che
sì, forse i tempi stanno davvero cambiando.
Atlantide è uscito anche in doppio vinile
- e questa è davvero una grande notizia per i cultori del genere - e qualche
grazie supplementare occorre dirlo, a Pino
Tuccimei in primis e alla Sony Music,
disposta ad investire su un progetto di qualità, ma non certo di sicuro
successo commerciale, se per successo si intende “numero di copie vendute”.
Il viaggio di Joe si è interrotto dopo che era già capitato a Billy Gray -1984 - e a Wegg Andersen (ma nella storia dei Trip, se ci si rifà alle
origini, occorre ricordare anche il fondatore Riki Maiocchi, mancato nel 2004), e non avremo mai più album nuovi
- salvo sorprese da parte dei The New
Trip di Pino Sinnone -
batterista dei primi due album - e
con la certezza che la Black Widow
Records rilascerà a breve un album di vecchi “live”- ma restano
testimonianze come questo “THE TRIP-ATLANTIDE” che non possono mancare nella collezione degli amanti del prog.
Atlantide
1. Atlantide (00:00)(VESCOVI)
(Indietro nel Tempo/Mare/Alba sul
continente)
2. Evoluzione (05:25) (VESCOVI/ANDERSEN)
(Presenze di Vita/Civiltà modello)
3 Leader (08:35) (VESCOVI/ANDERSEN)
(Il Popolo crede nel capo/Promessa di una
vita migliore con il dominio di Energia)
4. Energia (11:19) (VESCOVI)
(Energia è nelle mani del capo/La follia
del Leader esplode/Gli uomini saranno schiavi)
5. Ora X (14:43) (VESCOVI/ANDERSEN)
(Dominerò per tutta l'eternità/Energia
irrompe/Il popolo ma anche il suo capo viene..)
6. Analisi (17:39) (VESCOVI/ANDERSEN)
(Crolla l'illusione di comandare la
natura/Energia distrugge l'uomo che male l'ha usata)
7. Distruzione (21:46) (VESCOVI)
(Anarchia/Cataclisma)
8. Il Vuoto (30:01) (VESCOVI)
(Scompare il continente/La Natura ha
vinto)
Line Up
- Joe Vescovi / keyboards, vocals
- Arvid "Wegg" Andersen / bass, vocals
- Furio Chirico / percussion