Circa tre anni fa
riportai in questo spazio il mio pensiero relativo al disco di esordio dei Marchesi Scamorza,
giovane band ferrarese che, subito dopo l’avvio del progetto - avvenuto nel
2009 - decise di impostare un percorso fatto di impegno, di nuove
realizzazioni, con l’intento di costruire un modello personale, riconoscibile
all’impatto, un vero marchio di fabbrica.
Il primo risultato
tangibile fu l’album La Sposa Del Tempo,
rilasciato a fine 2012, un lavoro che ricordo con piacere, la cui comparazione
con il presente permette sottolineature… banali, perché evidenziare che la musica
attuale dei M.S. presenta le tracce
della maturità è chiosa scontata: il fluire del tempo cambia uomini e “paesaggio”
circostante.
L’avvicinamento al
nuovo Hypnophonia prevede una tappa
intermedia, la partecipazione al progetto collettivo Decameron di Boccaccio,
guidato dalla Colossus Project e Marco Bernard - consiglio uno sguardo attento
al “suo” The Samurai Of Prog -, uno step che conduce i Marchesi ad un modus
operandi inedito: “Partecipare al disco
Decameron con il singolo “Teodoro l’armeno” è stata un’esperienza utile sia per
spezzare il ritmo tra l’uscita del primo album e la composizione del secondo,
sia per misurarsi per la prima volta con la scrittura di un brano a tema”.
E arriviamo al
presente, la realizzazione di un lavoro prodotto in “ambiente analogico”: solo in questo
modo si può collaborare con il Prosdocimi
Studio di Mike 3rd, convinto
assertore della registrazione su nastro magnetico, legato a filo doppio con Ronan Chris Murphy che ha seguito la
masterizzazione al Veneto West di Los Angeles.
Ne consegue che il
profumo vintage è quello preponderante.
Il termine “Hypnophonia” è una sorta di crasi che
unisce le parole psiche e suono, un punto di incontro e successivo accompagnamento
tra conoscenza/stati mentali/esperienze con trame musicali sognanti che
riportano alle origini del prog, alla lezione seventies, rafforzata in questo
caso dall’utilizzo della tecnologia regina del passato.
E il mood di quei
giorni collega gli oltre 41 minuti di percorso sonoro, suddiviso tra due lunghe
suite (Il cammino delle luci erranti
e La via del sognatore) e tre tracce
più contenute (1348, Campi di Marte e L’uomo col fiore in bocca), un viaggio che potrebbe per taluni
trasformarsi in catarsi, un’immersione nell’acqua limpida capace, forse, di
ricondurre alle radici per opera del nuovo che avanza, una contraddizione in
termini solo apparente.
Avrei voluto chiedere
ai Marchesi Scamorza che cosa sia stato pianificato per il domani, ma la
risposta è nota: ancora un singolo da realizzare per la chiusura del ciclo del Decamoron, sempre con la guida della
Colossus Project, e chi meglio del Prosdocimi Studio potrebbe fornire il ponte
tra passato e presente, tra musica e arti ad essa collegate?!
La strada intrapresa dai
M.S. non potrà che portare a grandi
soddisfazioni professionali…
MARCHESI SCAMORZA bio
Nel maggio 2009, nella
campagna ferrarese, Lorenzo Romani (chitarra elettrica), Alessandro Padovani
(batteria), Paolo Brini (basso), Chiara Scaglianti (tastiere), Enrico
Bernardini (voce e chitarra acustica), tutti provenienti da esperienze musicali
completamente diverse, decidono di intraprendere un progetto unico
nell’ambiente musicale locale. Nascono i Marchesi Scamorza.
Dopo un’estate passata
tra cover e grandi classici, decidono di ricercare una propria identità
musicale con la stesura del loro primo brano originale L’Uomo Dall’Ombra Lunga.
All’inizio dell’estate 2010 la tastierista Chiara lascia la band, facendo
subentrare, a stagione concertistica iniziata, Enrico Cazzola, che fa
immediatamente ingranare la quarta alla band; a settembre si contano tre brani
originali, di un livello decisamente alto.
Nel febbraio 2012
iniziano le registrazioni di quello che sarà un altro inizio: l’album La Sposa
Del Tempo. Il lavoro è lungo, la musica evolve in modo repentino, come è tipico
del genere, facendo impazzire tutti quelli che aiutano i Marchesi in questo
pazzo quanto soddisfacente progetto. I brani sono 8, più un Intro ideato per
contestualizzare l’album. L’estate continua a essere amica dei Marchesi, che
trionfano nel concorso San Patrizio Rock, portando a casa il primo premio e il
trofeo per l’originalità dei brani. Nel contesto ferrarese emergono
discretamente, affermandosi a pieni voti tra le preferenze locali. Dopo la
pubblicazione del disco arrivano recensioni e commenti positivi dall'Italia e
dall'estero. Nell’ottobre 2012 in seguito alla pubblicazione fisica e web
dell’album, iniziano le riprese del primo videoclip della band pensato per il
brano finale Autunno.
I Marchesi iniziano
un'avventura europea nel 2013 grazie a Colossus Project e Marco Bernard, che
contattano i ragazzi per la realizzazione di un brano per il progetto
collettivo Decameron di Boccaccio. Il vero salto di qualità arriva a novembre
2014 con le registrazioni del secondo disco presso il Prosdocimi Studio di
Mike3rd. Le sonorità sono più mature e il livello compositivo è decisamente più
alto. Dopo l'uscita della raccolta Colossus Project, vengono ricontattati nel
2015 per la chiusura del ciclo del Decameron e realizzano un ultimo singolo per
il progetto, che segna un perfetto connubio tra musica e letteratura. Per
questo ritornano all'immancabile Prosdocimi Studio.
Line up
Enrico
Bernardini (voice)
Lorenzo
Romani (guitar, choirs, mandolin, keyboards)
Enrico
Cazzola (keyboards)
Paolo Brini
(bass)
Alessandro
Padovani (drums)
INFO
Maracash
Records:
Ufficio stampa Synpress44: