La serata di ieri al Circolo Artisi di Savona non è nata sotto i migliori auspici, almeno secondo i segni premonitori che osservo prima di ogni evento musicale.
Il tempo è stato infame, insolito per una Liguria abituata a ben altro clima, a giugno inoltrato. Questo ha portato a una modifica logistica, e il concerto non è avvenuto nello splendido cortile all’aperto, ma all’interno, nella sala prove di Fulvio e Maddalena, altrettanto splendida, ma … la musica estiva richiede un cielo stellato.
Altro aspetto negativo, le poche persone con mascelle occupate, ai tavoli di Ornella, sintomo di scarsa partecipazione anche durante la presentazione del CD di Paolo Toso, “Poche Parole di Conforto”.
La colpa non é di Paolo, poco conosciuto da queste parti (ed è questo uno dei motivi della sua calata dall’alessandrino), e non è nemmeno di tutti noi che abbiamo fatto larga pubblicità con tutti i mezzi a nostri disposizione( e ne conosciamo tanti!).
Da queste parti, attualmente gira così, chiunque sia l’artista, ed è un vero peccato… ma noi non molliamo!
Mi trovo spesso in imbarazzo quando mi immedesimo nel musicista che sta per presentare il suo lavoro, magari con mille sfumature da raccontare, e davanti non trova adeguata audience, ma forse chi esercita questo tipo di mestiere è abituato a metter in conto inconvenienti di questo tipo. Io non faccio questo mestiere e ho il diritto di essere deluso e di … stare male al posto di altri.
Per fortuna la location ha entusiasmato tutti, e sono certo che Paolo Toso, Gabriele Lunati (il suo produttore) e gli amici al seguito, ritorneranno da queste parti, non necessariamente per suonare.
La saletta ha dato la possibilità di creare una certa intimità. In spazi ridotti una trentina di persone coinvolte, possono aiutare a creare la situazione di perfetta armonia, e alla fine credo che si sia realizzato ciò di cui Paolo mi parlava nel pomeriggio, “una serata tra amici”.
Sul palco un uomo, una chitarra acustica(con una piccola concessione a una Telecaster) e un’armonica.
I testi sono ovviamente asse portante per un cantautore, e quelli di Toso spaziano dal rapporto uomo/donna, all’amicizia, dai malesseri interiori sino alla perlustrazione di mondi e di uomini meno fortunati, almeno apparentemente.
Ma è impossibile scindere la musica dalle parole, perché l’unione chitarra/armonica/voce, riporta a qualche menestrello d’oltreoceano, e il risultato globale è risultato davvero affascinante.
Audience molto attenta, nonostante le preoccupazioni di Toso che si è più volte affrettato nel rassicurarci che stava per finire, sottovalutando il fatto che era lui che ci stava regalando qualcosa e non il contrario.
Pubblico fatto anche di musicisti, di base dediti al rock, ma proprio perché musicisti, capaci di apprezzare anche proposte diverse, riconoscendone la validità.
Ho captato una frase del brano “L’uomo a una dimensione” che mi ha chiarito un concetto che provavo, ma su cui non avevo mai riflettuto. Alla fine l’ho confessato a Paolo, e lui mi ha risposto:”..ma non sempre è così!”. Non importa Paolo, il rapporto tra due persone, soprattutto quello uomo /donna, in caso di deterioramento , segue un iter ben preciso, e quando ho sentito cantare: “… nausea, l’ultima sensazione prima dell’indifferenza..” , non ho più pensato al significato della canzone e nemmeno a una visone negativa della vita, ma soltanto che quel tipo di sentimento è l’ultimo, “attivo”, prima che un rapporto diventi amorfo.
Sono molto attento alle rivelazioni elementari che mi arrivano dalle frasi quotidiane e considero “nausea……” (parola in sé terribile) un regalo supplementare che Toso mi ha fatto.
Atmosfera magica per una serata forse nata male, ma di cui tutti ci ricorderemo.
La mia famiglia non era presente, assente giustificata, ma all’una del mattino mia moglie ha ascoltato con me due brani di “Poche Parole di Conforto”.
E ha gradito.
Paolo Toso
Poche Parole Di Conforto
Neogrigio Records - maggio 2010
Dopo il singolo “Il
principe dei matti” e l'EP “L'uomo ad una dimensione”, il cantautore piemontese
Paolo Toso debutta sulla lunga distanza con l'album “Poche parole di conforto”.
Nato nel 1968, l'artista ha militato negli anni Ottanta e Novanta in diverse
formazioni rock e new-wave, su tutti i Neogrigio con i quali Paolo si tolse
diverse soddisfazioni.
Ecco ora il suo primo
disco solista, prodotto con la collaborazione di Gabriele Lunati, quindici
brani intimi ed acustici, ispirati alla tradizione cantautorale italiana e
francese.
TRACKLIST:
TRACKLIST:
“Il principe dei matti”
“Inverno al mio
risveglio”
“Cosmica”
“A parte te”
“A parte te”
“Lieve e silenziosa”
“L'equivoco”
“Nero fragile”
“Nero fragile”
“Ghiaccio”
“I monti”
“I monti”
“Le forme del
passato”
“Sintesi”
“Canzone del rimpianto insopportabile”
“Canzone del rimpianto insopportabile”
“Il volto che mi
illumina”
“L'uomo a una
dimensione”
“Ungaretti”