venerdì 18 giugno 2010

Guitars Dancing In The Light



INTERVISTA A DONATO ZOPPO
Produttore con Mauro Moroni di Guitars Dancing In The Light

Come è nato il progetto del tributo a Santana? perché è stato scelto proprio lui? 
Premessa: già da tempo la Mellow Records curava operazioni di tributo a grandi nomi del rock, in particolare progressivo. In tempi non sospetti, quando ancora non c’era la “cover syndrome” di oggi, la Mellow aveva messo insieme fior di gruppi per omaggiare Camel, Genesis, Gentle Giant, Van Der Graaf Generator, ELP, la scena di Canterbury e i grandi del prog italiano e finlandese. Qualche anno fa il titolare Mauro Moronimi coinvolse nella ricerca di possibili partecipanti ad un tributo ai Moody Blues, molto bello tra l’altro: da quell’incontro scaturì l’idea di mettere in piedi un progetto di tributo per un musicista estraneo al linguaggio del progressive-rock, e il mio amore per la musica dei Santana fece il resto. Il motivo scatenante è legato ad una contraddizione tipica della storia diCarlos Santana: è un musicista leggendario, il suo successo dai tempi di Woodstock al ritorno con Supernatural è stato pressoché costante, tutti conoscono pezzi come Samba Pa Ti, Europa e Corazon Espinadoma pochi sanno che ci sono periodi (ad es. quello che va dal 1972 al 1975)e album (penso ai primi solisti di Carlos o al progetto con Alice Coltrane o John McLaughlin) completamente diversi dal classico sound latin-rock e più spostati sul versante jazz-fusion. Ecco, ci piaceva pensare ad una duplice interpretazione: da un lato i classici rivisitati da artisti di estrazione diversa da Carlos, dall’altra la riproposizione di pezzi meno noti e più elaborati, da parte di gruppi all’altezza.

E' stato difficile mettere insieme 30 gruppi che compongono il doppio album? Per niente, anzi è stato piuttosto immediato e facile. Più complicata e lunga è stata tutta la trafila del lavoro fino alla pubblicazione, ma all’inizio quando contattai i gruppi che, a mio modesto avviso, potevano essere piùadatti al progetto, la risposta fu rapida e piena di entusiasmo. Tutta l’operazione di ricerca è partita tra 2006 e 2007, poi alcuni problemi hanno rallentato la chiusura dell’opera, che vede la luce solo oggi a metà 2010.

Come hai scelto i gruppi o gli artisti che compongono Guitars Dancing In The Light? 
Avendo individuato come bussola l’appartenenza ad ambiti diversi dal latin-rock (quindi no Santana tribute band, nè band di salsa/samba/merengue etc.) e una certa predisposizione all’interpretazione di materiale altrui, ho individuato un po’ di nomiitaliani e stranieri avendo già in mente un’idea di psichedelico viaggio sonoro. Pensavo, tanto per fare qualche nome, al rock-jazz pittorico dellaFonderia per qualche brano minore di metà anni ’70, allo space-rock degli storici Spirits Burning per qualche classicone tipo Soul Sacrifice, a Lucio Lazzaruolo del Notturno Concertante per qualcosa di provocatorio (tant’è vero che lui, chitarrista classico con lungo pedigree accademico, ha rifatto Oye Como Va ma al pianoforte…), ai finlandesi Mist Season come perfetti interpreti di qualche episodio fusion.

Quali artisti ti hanno davvero stupito per la rivisitazione del Santana Sound? 
Non voglio fare l’ipocrita, davvero tutti i partecipanti hanno dato il meglio per esprimersi nel in modo convincente e dignitoso per questo esperimento. Mi è piaciuta la performance concettuale di quei mascalzoni dei S.A.D.O., che hanno rivoltato Jingo e Moonflower come un calzino, oppure Maury e i Pronomi (oggi Aquael) che mi hanno spiazzato con un inatteso funk-rock,Gio Gentile che ha messo tutto il suo universo emotivo per creare in Europa lo stesso pathos dell’originale, Fabrizio Fedele degli Osanna, al quale ho assegnato la struggente Bella (che non conosceva) ottenendo un risultato strepitoso, gli americani Madmen & Dreamers che hanno trasmesso la loro abilità da gruppo di opera rock nella grandiosa The Nile. Avendo composto la tracklist in due cd alla stregua di un viaggio lisergico nel mondo sensuale e mistico di Santana, ogni brano è stato collocato al giusto posto e con un ottimo risultato. Devo ringraziare davvero tutti gli artisti.

Il prossimo disco tributo a quale artista lo rivolgeresti?
In tutta onestà oggi lo strumento del tribute-album è piuttostoinflazionato, se ne sta parlando moltissimo dopo l’ultimo di Peter Gabriele uscire oggigiorno con un progetto del genere non credo sia consigliabile. Verrebbero fraintesi gli obiettivi e lo spirito del disco. Anche con questo dedicato a Santana usciamo in un periodo pieno di progetti simili, ma ci difende il fatto che si tratta di un’operazione concepita tra 2006 e 2007, uscita solo oggi per ritardi e difficoltà varie. Fare un disco di tributo è un atto d’amore, e se oggi dovessi tributarequalcuno, continuerei a seguire la scia di quelle anime sante e celesti che hanno influenzato Santana o suonato con lui. Ad es. sarebbe bello mettere in piedi una squadra di giovani rock e jazz band per omaggiare il meglio diAlice Coltrane, Leon Thomas e Pharoah Sanders. Forse sarebbe banale omaggiare John Coltrane, ma uno come lui deve sempre essere ricordato, e sarebbe davvero bello ascoltare Naima, Afro Blue, My Favourite Things a A Love Supreme con lo stesso fervore elettrico di Carlos e McLaughlin. È lacerante pensare che oggi la dimensione spirituale della musica è del tutto scomparsa: con questo tributo abbiamo recuperato un po’ di buone vibrazioni ed energia pulita. È la cosa che ci dà maggior soddisfazione.

A chi consiglieresti l'ascolto di questo disco?
Lo consiglierei a tre tipi di ascoltatori. In primis ai conoscitori di Santana, perché possano scoprire un mondo magico in cui non c’è solo Black Magic Woman ma anche Mirage e Eternal Caravan Of Reincarnation. Poi agli amanti del Santana “esoterico” perché troverebbero delle ottime interpretazioni di gioielli come Love Devotion & Surrender o la stessa, più recente, El Farol. Infine ai cultori del progressive-rock affinchè scoprano con quanto trasporto nomi come Goad, Nemo, Conqueror, Violeta De Outono e TenMidnight abbiano rivisitato pezzi di area latin-rock.

Qual' è il tuo disco preferito di Santana e perché? Il mio disco preferito è Welcome: un capolavoro di grazia, carne, luce e ritmo. È un disco del 1973 che comprai da piccolo, negli anni ’80: trovai questo vinile bianco con una scritta dorata che mi chiamava da lontano, lo acquistai (insieme ad Ummagumma dei Pink Floyd…) e mi cambiò la vita. Non è il migliore dei Santana ma lo amo profondamente, trovai lì quello che cercavo e cerco tuttora nella musica: quello che Carlos chiama “il matrimonio tra melodia e ritmo, tra spirito e sensualità”.
Cd1
Rhythm And Spirit: The Light
CARL HUPP PROJECT (USA) - Touissant l'Overture
NEMO (FRANCE) - Incident at Neshabur
SPIRITS BURNING (USA)- Soul Sacrifice
GOAD (ITALY) - Black Magic Woman
MAURY E I PRONOMI (ITALY) - Flor d'Luna (Moonflower)
CANVAS (USA) - Brightest Star
VIIMA (FINLAND) - Taboo
PROJECTO HELEDA (ITALY) - El Farol
JEFF BRAGG BAND (USA) - Hope You're Feeling Better
SONIC PULSAR (PORTUGAL) - Mirage
INDIVIDUAL CHOICE (ITALY) - Life Is Just A Passing Parade
VIOLETA DE OUTONO (BRAZIL) - Let The Children Play
GIO GENTILE (ITALY) - Europa (Earth's Cry, Heaven's Smile)
MADMEN AND DREAMERS (USA) - The Nile
FONDERIA (ITALY) - Eternal Caravan Of Reincarnation/Jim Jeannie Medley
CD 2
Body And Soul: The Dance
CENTRAL UNIT (ITALY) - Eternal Caravan Of Reincarnation
THE ROB SBAR NOESIS (USA) - Open Invitation
TEN MIDNIGHT (ITALY) - Just In Time To See The Sun
ELICOTREMA (ITALY) - You Just Don't Care
WILLIAM RED ROSSI (SWITZERLAND) - Samba Pa Ti
S.A.D.O. (ITALY) - Jingo/Tales Of Kilimanjaro Medley
CONQUEROR (ITALY) - Love Devotion & Surrender
GIOBIA (ITALY) - No One To Depend On
KEPHAS (USA) - Smooth /Guajira Medley
FABRIZIO FEDELE (ITALY) - Bella
PLEASURE (ITALY) - Persuasion
LUCIO LAZZARUOLO (ITALY) - Oyo Como Va
MIST SEASON (FINLAND) - Aqua Marine
BERNA PARK HOTEL (ITALY) - Days Of Celebration
QUIET CELEBRATION (USA) - El Morocco
Informazioni:
Mellow Records:
Synpress44 Ufficio stampa: