venerdì 5 dicembre 2025

Quando la "Signora della Canzone" Ornella Vanoni incontrò i Genesis

 


Rock e canzone d'autore: analizziamo la leggenda della cover di 'White Mountain' e se davvero la Vanoni abbia 'aperto' le porte d'Italia ai Genesis negli anni '70


L'Italia piange la scomparsa di una delle sue voci più preziose e inconfondibili. L'addio a Ornella Vanoni, avvenuto il 21 novembre 2025 all'età di 91 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile nel panorama musicale e culturale italiano. Per decenni è stata la "Signora della Canzone", un'icona di eleganza, ironia e autenticità.

Per celebrare la sua vita e la sua carriera straordinaria, ricorderemo un aneddoto meno noto ma cruciale che testimonia la sua apertura musicale e la sua influenza internazionale: il suo inaspettato legame con una delle band simbolo del rock progressivo britannico, i Genesis. Sembra un abbinamento impossibile, eppure è storia.

Pochi sanno che, prima ancora che i Genesis diventassero le superstar del rock progressivo mondiale, Vanoni diede un contributo involontario ma fondamentale alla loro diffusione.

Tutto risale al 1972, anno in cui Ornella Vanoni pubblica l'album di successo Un gioco senza età. L'album è una raccolta di cover in italiano di brani internazionali. Tra i rifacimenti, spunta un titolo che fa drizzare le antenne ai fan del prog: Un gioco senza età è la versione italiana di "White Mountain", un brano tratto dall'album Trespass (1970) dei Genesis.

Secondo gli esperti e le fonti del settore, si tratta della prima cover mai realizzata in assoluto di un brano dei Genesis da parte di un artista esterno.

"White Mountain" è un pezzo epico e malinconico, ispirato a un racconto di Jack London, che mostra la capacità della band di Peter Gabriel e Tony Banks di creare atmosfere complesse, tipiche del rock progressivo.

La Vanoni, con la sua inconfondibile interpretazione, trasforma il pezzo, dandogli un tocco più intimo e melodico, grazie al testo italiano curato da Andrea Lo Vecchio e Roberto Vecchioni.

All'epoca, i Genesis erano un gruppo di nicchia. L'incisione di un pezzo dei Genesis da parte di un'artista di punta come Ornella Vanoni diede loro una risonanza inimmaginabile.

Steve Hackett, lo storico chitarrista dei Genesis, ha più volte riconosciuto l'importanza di Ornella Vanoni per la loro carriera in Italia, affermando in un'intervista: "È lei che ci ha spianato la strada in Italia".

Conclusioni personali...

Nonostante la dichiarazione suggestiva di Hackett, sono molto scettico sulla validità di certe affermazioni che inducono a pensare che esista una connessione diretta tra la versione di un brano dei Genesis e la successiva, e spesso enfatizzata, "apertura" del mercato musicale italiano alla band, grazie all'interpretazione di Ornella Vanoni.

La realtà del mercato italiano, già fervente e ricettivo nei confronti del rock progressivo, suggerisce che il successo dei Genesis fosse un percorso inevitabile, alimentato dalla qualità della loro musica e dai tour successivi, piuttosto che da una singola cover.

Tuttavia, attenendosi ai fatti e a ciò che viene riportato, l'episodio rimane un affascinante punto di contatto tra due mondi apparentemente distanti. È un aneddoto che celebra la capacità di Ornella Vanoni di attraversare i generi con la sua classe ineguagliabile e, allo stesso tempo, ci ricorda l'enorme influenza che l'Italia ha avuto sull'evoluzione del rock progressivo internazionale.