martedì 26 dicembre 2023

Phil Spector e il "Wall of Sound"


Il 26 dicembre del 1939 nasceva Phil Spector, produttore discografico e compositore statunitense, tra i più influenti e rivoluzionari della storia della musica contemporanea.

Il suo nome è associato in modo indelebile al Wall of Sound, la tecnica di produzione sonora da lui creata capace di cambiare per sempre il mondo della musica leggera in tutto il mondo.

Qualche approfondimento.

Il Wall of Sound, chiamato anche Spector Sound, fu da lui sviluppato nei primi anni Sessanta nei Gold Star Studio di Los Angeles. A quei tempi Phil era già famoso nell’ambiente per la sua personalità eccentrica e per le idee, poco convenzionali. Di fatto realizzò una tecnica capace di trasformare le canzoni in piccole sinfonie.

Ma perché si trattò di innovazione?

Partendo dalla classica strumentazione basso-chitarra-batteria, tipica del pop rock e del rhythm and blues da classifica di quegli anni, Phil aggiunse in fase di produzione strumenti tipici della musica orchestrale, come archi, ottoni, timpani, percussioni e altri strumenti che mai erano stati utilizzati nel pop in passato. Le parti orchestrali venivano registrate e poi sovrapposte alla musica del gruppo, spesso raddoppiandoli o triplicandoli, creando un suono quasi unisono densissimo, capace di avvolgere l’ascoltatore in una massa sonora continua.

Di brani che possono esemplificare l’utilizzo della tecnica del Wall of Sound ce ne sono molti ovviamente dei Beatles, il gruppo più famoso tra quelli con cui collaborò Spector. Ma uno dei primi esempi fu Be My Baby, canzone del 1963 interpretata dalle Ronettes...


Altri esempi importanti sono Sleigh Reid, sempre delle Ronettes, ma anche alcuni lavori di grandi gruppi come Beach Boys e Rolling Stones. Lo stesso Leonard Cohen, con cui Spector collaborò in diverse occasioni, divenne esempio del Wall of Sound con l’album Death of a Ladies Man, datato 1977.



Si ricorda che Phil Spector nel 1989 venne introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame come non interprete e che la rivista Rolling Stone lo ha inserito al 64º posto nella sua classifica dei 100 migliori artisti di tutti i tempi.

Nell'ultima parte della sua vita divenne noto anche per l'eccentricità e il comportamento narcisista e ossessivo: nel 2009 fu condannato a 19 anni di carcere per omicidio di secondo grado in seguito all'uccisione di Lana Clarkson, avvenuta nel 2003. 

È deceduto un anno fa, il 16 gennaio del 2021, durante la sua detenzione, per complicazioni legate al COVID-19, a seguito delle quali era stato trasferito dal carcere in un ospedale: aveva 81 anni.