È una notizia che colpisce dritto al cuore, soprattutto per il tempismo quasi surreale. Chris Rea ci ha lasciati oggi, 22 dicembre 2025, a 74 anni, proprio nei giorni in cui la sua voce diventa la colonna sonora universale di chiunque si metta in viaggio per riabbracciare i propri cari.
C’è un’ironia malinconica in tutto questo: l’uomo che ha
scritto l'inno definitivo del ritorno a casa per Natale se n'è andato proprio
mentre milioni di persone, in tutto il mondo, cantano insieme a lui "I'm
driving home for Christmas". Ma ridurre la sua carriera a quel
singolo brano sarebbe un errore imperdonabile, perché Chris Rea è stato uno dei
musicisti più autentici, complessi e sottovalutati degli ultimi quarant'anni.
Nato a Middlesbrough ma con il cuore legato alle radici
italiane del padre (originario di Arpino), Chris non ha mai amato le luci della
ribalta. Era un uomo schivo, un artigiano della chitarra che preferiva il
garage allo studio patinato. La sua carriera è stata una lunga fuga dalle
etichette: i discografici lo volevano trasformare in un damerino del pop, ma
lui rispondeva con la sua chitarra slide e quella voce roca, profonda,
che sembrava arrivare direttamente dal delta del Mississippi, nonostante fosse
cresciuto tra le nebbie dell'Inghilterra industriale.
Il suo capolavoro, The Road to Hell, non era
una canzoncina leggera, ma una critica feroce alla società moderna, nata mentre
era bloccato nel traffico sulla tangenziale di Londra. Era capace di passare da
riflessioni cupe sulla modernità a ballate dolcissime come Josephine o
Julia, dedicate alle figlie, con una naturalezza disarmante.
Negli ultimi vent'anni, la sua è stata anche una storia di
incredibile resilienza. Dopo aver sconfitto un grave tumore al pancreas
all'inizio degli anni 2000 – un'esperienza che lo aveva segnato fisicamente ma
fortificato nello spirito – aveva deciso di mandare al diavolo le classifiche
per dedicarsi esclusivamente al Blues più puro. Diceva spesso che la malattia
gli aveva fatto capire che non aveva più tempo da perdere con musica che non
sentisse sua.
Oggi il mondo della musica perde un gigante silenzioso. Ci
lascia una discografia sterminata e quella strana sensazione di conforto che
solo la sua voce sapeva dare. E per chi quest'anno accenderà la radio in
macchina durante il viaggio verso casa, quel verso "top to toe in
tailbacks" farà sorridere con un po' di commozione in più.
Chris Rea ha finalmente finito il suo viaggio, ma la sua musica continuerà a guidarci lungo la strada, ovunque stiamo andando.
