lunedì 8 dicembre 2025

Erva de ientu – Airportman & Egidio Marullo

 


Erva de ientu – Airportman & Egidio Marullo

Lizard Records

 

La fragilità che resiste, tra suono e immagine

 

C’è un vento che soffia sulle dune, e porta con sé sabbia, sale e memoria. Tra i cardi e le erbe spontanee che resistono al mare, nasce un’immagine fragile e tenace: l’“erva de ientu”, l’erba di vento che gli anziani salentini chiamavano così, quasi a riconoscerne la forza silenziosa. È da questa immagine che prende vita il nuovo lavoro di Airportman insieme al pittore Egidio Marullo.

Il progetto appare come un viaggio che intreccia suono e pittura, radici e resistenza. Ogni brano è accompagnato da un’immagine, e ogni immagine diventa tappa di un percorso che si guarda e si ascolta allo stesso tempo. Sei quadri, sei titoli, sei atmosfere: Erva de ientu, Sentiere, Èpopteìa, I cardi e l’alba, Orazione, Elegia.

Il lettore e l’ascoltatore sono invitati a entrare in questo paesaggio sospeso, dove la musica si fa pigmento e la pittura vibra come suono. È un’opera che chiede tempo, attenzione e apertura, come un sentiero che si percorre lentamente, lasciandosi guidare dal vento.

Ogni quadro di Marullo dialoga con un brano di Airportman, e insieme costruiscono un’opera che non si limita al suono ma si apre a un’esperienza multisensoriale.

Erva de ientu - L’immagine iniziale è essenziale, quasi scarna, come la pianta che resiste al vento. La musica che la accompagna è fragile e sospesa, ma proprio in questa fragilità si trova la forza. È l’apertura del viaggio, il manifesto di un’estetica che celebra la resistenza silenziosa.

Sentiere - Qui la pittura suggerisce un cammino, una traccia che si perde e si ritrova. La musica diventa passo lento, esplorazione interiore. È come seguire un sentiero che non porta a una meta precisa, ma invita a perdersi nel paesaggio.

Èpopteìa - Il titolo enigmatico richiama ritualità e visioni iniziatiche. L’immagine sembra custodire un mistero, un segno che non si lascia decifrare subito. La musica accompagna con atmosfere più dense, quasi sacrali, come se ci trovassimo di fronte a un rito segreto.

I cardi e l’alba - La pittura evoca l’asprezza dei cardi, ma anche la luce che sorge. È un contrasto tra durezza e rinascita. La musica riflette questa tensione: suoni spigolosi che si aprono a una luminosità improvvisa, come il primo chiarore del giorno.

Orazione-L’immagine qui si fa più meditativa, quasi liturgica. La musica è contemplativa, lenta, come una preghiera che non chiede ma ringrazia. È un momento di raccoglimento, di sospensione, dove il tempo sembra fermarsi.

Elegia - L’ultima immagine è malinconica, ma non cupa. È memoria, è ricordo. La musica chiude il viaggio con un tono elegiaco, lasciando l’ascoltatore in uno stato di quieta riflessione. Non c’è finale netto, ma un dissolversi che invita a restare nel silenzio.Registrato alle Airport Officine nell’inverno 2024/2025, mixato da Paolo Bergese e rifinito da Paride Lanciani presso Oxygen Studio, Erva de ientu esce per Lizard Records nella collana Open Mind. Una cornice perfetta: perché questo è un lavoro che richiede apertura, ascolto lento, disponibilità a contemplare.

Musicalmente, Airportman conferma la sua vocazione per un suono sospeso tra ambient e post-rock, dove il silenzio è parte integrante della composizione. Non ci sono esplosioni o virtuosismi, ma tessiture rarefatte, elegiache, capaci di evocare paesaggi interiori e naturali. È una musica che non si consuma in fretta, ma che chiede tempo e attenzione, come un quadro che si osserva a lungo per coglierne le sfumature.

Le immagini che accompagnano il disco – segni astratti, figure frammentarie, tipografie essenziali – non cercano di spiegare, ma di evocare. La palette cromatica sobria, fatta di bianchi, neri e grigi, amplifica il senso di resistenza silenziosa. È come se la grafica fosse anch’essa un paesaggio: dune che respirano, spazi che si aprono, simboli che rimandano a un mistero più grande.

Erva de ientu è una vera e propria esperienza multisensoriale, un viaggio che unisce suono e immagine, fragilità e resistenza, natura e arte. È un lavoro che parla di radici e di vento, di ciò che sembra fragile ma in realtà è capace di durare.

Un incontro tra musica e pittura che diventa esperienza, e che invita chi ascolta e chi guarda a lasciarsi attraversare, come l’erba di vento che resiste sulla sabbia.


Venerdì 5 dicembre uscirà per Lizard Records Erva de ientu, un album che unisce sei brani di Airportman a sei acquerelli di Egidio Marullo, pensati per dialogare con la musica e valorizzati dal formato 20x20. La gestazione è stata veloce e libera: un lavoro a distanza, fatto di confronti periodici e di rimandi poetici tra immagini e suoni.

Con una ventina di dischi all’attivo, Airportman rappresenta una delle realtà più solide e tenaci del rock indipendente italiano, custode di un’idea di musica totale che nasce dalla provincia e dalla periferia, e che continua a resistere grazie alla visione di Loris Furlan e della sua Lizard Records.


Tiratura limitata

Contatti: 338 81 93 612

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