Non sono certo che
mentre i “docenti” della nuova “SUONI DAL MONDO music academy” si esibivano tutti assieme, in una sorta di jam
finale sull’onda felice di “Purple Rain”, tutto il pubblico
avesse piena coscienza di chi aveva davanti. Nessuna colpa, per carità, ma per
chi non segue gli accadimenti musicali può risultare ostico afferrare il reale
valore delle cose.
Poco male… se così
fosse ci sarà tempo per recuperare.
Il giorno è il 4
Aprile, il luogo è Quiliano -Valleggia
per la precisione- comune savonese, e l’occasione dell’incontro è l’apertura di
una scuola di musica con caratteristiche un po’ differenti dal solito, perché…
“… scuola che oltre allo studio della musica moderna si dedica all’insegnamento e alla divulgazione delle diverse tradizioni
musicali del mondo. Un nuovo approccio alla musica che permette di scoprire
diversi generi e strumenti musicali, seguito da insegnanti di fama nazionale e
internazionale”.
Non sono concetti costruiti
appositamente per affascinare e catturare attenzione, e per chi avesse avuto
dei dubbi sull’originalità della proposta l’ascolto odierno, soprattutto le
sezioni singole, dovrebbero aver chiarito completamente le idee, perché ciò che
è stato messo in scena in un breve spazio temporale è un filone alternativo, la
sperimentazione, la ricerca e l’incontro con altri mondi, la libertà di
espressione, un diverso modo di approcciarsi allo strumento, deviando dai
canoni classici. Tutto questo si traduce in cultura, ed è bene sottolineare che
la musica, superata la scuola media, non è più materia di studio, se non nei
corsi specifici. Antonio Marangolo, uno dei miti presenti e futuro insegnante
della scuola, ha esordito col tono allegro e gioviale, contrapposto alla
serietà delle sue parole, in questo caso rivolte ai meno giovani: “Pensate come sarebbero meno infelici alcune persone
anziane, che magari restano da sole, che conoscendo l'approccio allo strumento
potrebbero evitare di stare perennemente incollate davanti al televisore, e
magari suonicchiare un’oretta al giorno una chitarra o una tastiera: la loro
vita potrebbe essere molto più serena”. Musica come valore sociale, musica
come miglioramento della qualità della vita.
Ma chi sono dunque
questi “professori”?
Parto dal direttore
della scuola, Loris
Lombardo, giovane batterista/percussionista, ma con un lungo e
premiante curriculum. Impossibile delineare i paletti della sua azione, perché al
ruolo di musicista occorre abbinare quello di ricercatore di suoni, magari
antichi, ma spesso sconosciuti, essendo parte di tradizioni lontane dalle
nostre.
Oltre ad essere il
collante e l’introduttore della giornata, da dimostrazione delle possibilità
dell’Hang, uno strumento a percussione stupefacente, di recentissima nascita, a
cui Lombardo ha dedicato lungo studio, ora raccolto in un contenitore apposito
(Book e DVD).
Claudio Bellato, chitarrista, spazia dal blues al jazz passando per
il pop/rock; anche lui impegnato nella sperimentazione, e nella ricerca estrema
delle possibilità che lo strumento può offrire. Una garanzia.
Katia Zunino, ultima aggiunta, ma portatrice di ciò che difficilmente
esiste nelle traditional school, uno strumento che incanta sempre e chiunque, l’arpa.
Propone un “solo” e un’improvvisazione con Lombardo e la sorella Eliana alla
voce: mini performance davvero piacevole.
Roberto Tiranti… che dire… tornando al discorso iniziale, se molti non
lo conoscevano, l’affermazione: “… ha
appena rilasciato il suo primo album solo…”, potrebbe essere stata fuorviante.
Venticinque anni di attività alle spalle, vocalist e musicista stratosferico,
ha come peculiarità la trasversalità, ovvero eccelle in qualsiasi genere si
cimenti. Uno dei “Top Player” nazionali.
Luciano Susto si appresta a insegnare il basso, ma anche lui da dimostrazione di sfuggire
agli stereotipi, che attribuiscono allo strumento la metà della sezione ritmica. Assistiamo
al contrario ad una presentazione solistica, con un basso a sei corde che
accompagna e al contempo conduce la trama e tiene il ritmo, con l’ausilio di
loop station che permette di chiarire il suo progetto.
Antonio Marangolo si esibisce in duo con Riccardo Zegna; musicisti famosi, dediti soprattutto
alla musica jazz, riescono ad entusiasmare nel corso della loro breve
esibizione, presentando un genere non certo per tutti, ma che arriva ovunque,
quando proposto con talento e cuore. Per raccontare il loro percorso non
bastano certo queste poche righe, ma poterli seguire nei futuri stage è chance
da non perdere.
Grande è stata la partecipazione
e tanto l’entusiasmo, e la speranza è quella che la passione di chi ha creato
queste possibilità -il Comune di Quiliano e gli artisti- diventi contagiosa e porti
sempre più gente ad avvicinarsi alla musica -non importa quale genere, non
importa se suonata bene o male-, utilizzata come veicolo per una sana crescita
personale.
Auguroni alla neonata “SUONI DAL MONDO music academy”.