martedì 19 febbraio 2013

Aldo Tagliapietra e Andrea De Nardi a Savona, Teatro Don Bosco

Fotografia di Alberto Terrile

Per la seconda volta nello spazio di pochi anni Aldo Tagliapietra ritorna nella stessa location, a Savona, e si tuffa in una dimensione adatta alla sua attuale proposta sul versante acustico.
Il Teatro Don Bosco è situazione di tutto rispetto, anche se non uso a situazioni musicali, essendo periferico - pur trovandosi nel bel mezzo della città - rispetto al prestigioso Chiabrera, quel luogo in cui un paio di settimane fa - con ORME e New Trolls in concerto - la gente che non segue la musica con assiduità si aspettava di trovare il particolare timbro vocale che ha caratterizzato tutta la produzione della seminale formazione veneziana.
Don Giovanni, è il gestore di un teatrino che può contare su quasi 300 posti. Don Giovanni è anche un appassionato di musica prog, oltre ad essere amico di Tagliapietra, persona a cui è legato anche dal punto di vista spirituale.
Con queste premesse si è arrivati alla realizzazione di un evento di classe, dove l’influenzato Andrea Bassato è stato sostituito da un altro AndreaDe Nardi, un giovane tastierista che accompagna in elettrico le performance dell’ex ORME  e che tra i numerosi progetti annovera quello principale dei Former Life.
A fine concerto sarò lo stesso Aldo a raccontare come questa dimensione familiare, il contatto diretto col pubblico, la trasformazione da elettrico ad acustico di alcuni pezzi, e persino la proposizione di materiale che mai  - o poco - era stato messo in scena con il gruppo originale, sia il mezzo per far conoscere la genuinità dell’uomo e dell’artista, e la soddisfazione era ben visibile nel suo sguardo e nelle sue parole.
Platea al completo, e non è da sottovalutare che tutto ciò è accaduto nella serata conclusiva del Festival di Sanremo, la manifestazione che tutti dicono di non guardare, ma che di fatto incolla davanti alla TV milioni di telespettatori. Da sottolineare anche la presenza di persone arrivate da Genova e persino da Alessandria.
Due ore di spettacolo “intimistico”, con un pubblico che si scalderà sempre di più con il passare dei minuti, arrivando a cantare trame rimaste in testa per lustri. La cosa per me sorprendente è stata risentire la canzone “Nella Pietra e nel Vento”, facente parte del disco uscito pochi mesi fa e quindi meno conosciuta di quelle tradizionali, cantata  dal alcune persone assieme ad Aldo nell’ultimissimo bis, quello non previsto, dopo che il brano aveva aperto il concerto.
Ed è proprio con l’ultimo disco - Nella Pietra e nel Vento -  che avviene lo start up, con Aldo che pone didascalie ad ogni inizio brano,  raccontando parte della sua vita, i suoi viaggi, l’incontro con il Dalai Lama, l’amore per il nipotino, la natura, i sentimenti ed un visione degli aspetti sociali già molto forte negli anni primitivi.
Una voce, una chitarra e un tappeto di tastiere…
Non manca il momento più spirituale, con Aldo Tagliapietra al sitar… un paio di brani preceduti da un aneddoto su Ravi Shankar a Woodstock che riempie il momento di attesa dovuto alla difficile accordatura dello strumento. Uno dei momenti più toccanti della serata:


All’orologio che avanza viene contrapposto il passato, un gruppo di canzoni che ricordano numerose tappe di vita per chi le propone e per chi è in attento ascolto.
Si passa da”Amico di ieri” a “Gioco di Bimba”, da “Frutto Acerbo” a “Canzone d’Amore”, da “Sguardo Verso il Cielo” a “Regina al Troubadour”.
D’obbligo uno stralcio di “Felona e Sorona”, a quarant’anni dalla sua creazione.
E’ un crescendo di suoni e di entusiasmo che conduce verso il tradizionale bis, il primo, quello programmato. Aldo torna ancora all’album “Collage” e parte con uno dei pezzi più amati, “Cemento Armato”, ma più che il tuffo obbligato nel passato sembra quasi un gesto di appoggio verso un giovane collaboratore pieno di talento, e le divagazioni tastieristiche di De Nardi, sino a quel momento molto misurato nella sua opera di cesellatore, evidenziano capacità e fantasia, elementi ormai noti nell’ambiente musicale.


Un pieno successo, senza ombra alcuna, e con la soddisfazione stampata sul volto dei protagonisti che non si sottraggono all’abbraccio del pubblico nel dopo concerto.
Anche in questo caso Aldo si dimostra felice, proiettato verso il futuro, con un disco nuovo già in cantiere. E a chi gli chiede: “… un album prog?”, lui risponde: “… certo, prog, ma in 4/4!).
E noi siamo curiosi di sentirlo!

Intervista ad Aldo Tagliapietra, 13 febbraio 2013:
http://athosenrile.blogspot.it/search/label/Aldo%20Tagliapietra%20e%20Andrea%20Bassato%20a%20Savona