venerdì 4 maggio 2012

Tanti auguri al BANCO...




Aldo Pancotti, alias Wazza Kanazza, la memoria storica di BANCO e Jethro Tull, mi ricorda che sono passati quarant’anni dall’uscita  del primo album del BMS.


Il 3 maggio 1972, la Ricordi pubblicava il primo long playing  (allora si chiamavano così) del Banco del Mutuo Soccorso.
C'era molta attesa per questo lavoro, visto che il gruppo aveva suonato nei maggiori festival pop  d’Italia, creandosi un certo seguito.
Il disco destò molta curiosità per la sua copertina particolare, tanto da essere citato in diverse pubblicazioni specializzate straniere, come il più significativo esempio di design discografico "made in Italy"
Un'originalissima confezione a forma di salvadanaio (coniata da Clara Duranti), con una linguetta mobile, infilata nella fessura dove si introducono le monete, e una volta estratta… compaiono i volti dei componenti del gruppo.
La critica accolse calorosamente il disco, che si piazzò immediatamente nelle vette più alte delle classifiche di vendita.
Oltre alla "rivoluzionaria" grafica il disco si rivelò uno dei massimi capolavori del prog italiano, e brani come RIP, Metamorfosi e la mini suite Il Giardino del Mago, sono diventate delle pietre miliari, e a distanza di 40 anni risultano ancora attualissime, sia come musica che come liriche.
Vittorio Nocenzi e Francesco di Giacomo  danno inizio ad un sodalizio musicale, un marchio di fabbrica, che realizzerà  grandi album, come Darwin, Io sono Nato Libero, Come in un ultima Cena, Nudo... (da evidenziare  che l'età dei musicisti era tra i 19 e 25 anni!).
Sono passati 40 anni dall'uscita del "salvadanaio", come ormai affettuosamente tutti lo chiamano, ancora oggi gioia e delizia dei collezionisti di vinile.
Buon compleanno salvadanaio, buon compleanno BANCO, per questi quaranta anni... suonati !!!
Aldo

Ed ecco il ricordo di Carlo Mezzanotte, inviato a Wazza.

Qui Carlo Mezzanotte (Indaco, etc.).
Ricordo bene quando vidi quella pagina promozionale del "Salvadanaio" su una qualche rivista. Avevo 13 anni, comprai il disco, stimolato da qualche articolo;  lo ascoltai, e dopo un paio di giorni TUTTI i miei amici conoscevano il Banco del Mutuo Soccorso. Chi non diventava immediatamente un fan veniva represso senza pietà! Devo avere ancora qualche esilarante cartolina in cantina!
E beccati questa: il Banco era così popolare fra le mie frequentazioni di ragazzino, che a un certo punto si cominciò a canticchiare una VERSIONE PORNO DI DARWIN, cioè con i testi cambiati, come fanno i ragazzi discoli a quell'età! Pensa che "mancanza di rispetto!”.
In realtà, era un segno di apprezzamento entusiastico. Se ti fanno una versione porno, vuol dire che sei veramente popolare!
NON ero io l'autore della 'storpiatura zozza' del capolavoro del Banco, ma sono abbastanza sicuro che l'autore, chiunque fosse, aveva modificato i testi dell'INTERO album. Un "porno concept!". 
In quegli anni passavo le estati in Romagna, a casa di mio nonno, e seguivo i concerti del BMS dovunque suonassero nel giro di 100 km. Dopo i concerti, andavo SEMPRE a rompere le palle a Vittorio chiedendogli qualcosa sul Minimoog o l'Hammond, e inutile dire che il mio primo gruppo suonava solo materiale del Banco. I nostri erano stati così imprudenti da pubblicare degli spartiti... che mi ero subito procurato, insegnando poi le parti a tutti gli altri, dato che ero il solo a saper leggere la musica!
Sicuramente conoscere il Banco ha dato una fortissima spinta al mio desiderio di diventare un (buon) musicista.
Poi venne Io Sono Nato Libero, il grande concerto al Teatro Brancaccio con la prima apparizione di Rodolfo, e il resto è storia.
Anche quando, poco dopo, mi ha colpito il bacillo del jazz, non ho mai smesso di seguire ed apprezzare il Banco, e oggi lo considero più che mai importante - non solo in senso storico generale, ma lo sento come una specie di cugino che ha accompagnato, e reso più piacevole,  tutta la mia vita musicale e non.   E proprio ieri ho incontrato Vittorio...  un caso? Mah.

Carlo 



Aggiungo una chicca, la recensione dell’epoca fatta su Ciao 2001 da Enzo Caffarelli, un autorità musicale assoluta. A distanza di tempo appare … essenziale, ma per noi pivelli era assimilabile al Vangelo… musicale. E poi, Aldo/Wazza, con CIAO 2001… si è sposato!

 BANCO DEL MUTUO SOCCORSO
1° - Ricordi (1972)

Nome, copertina ed etichetta originalissimi per una formazione romana sicuramente fra le più personali tra tutte quelle emerse alla ribalta nazionale nell'ultimo anno. Il loro organico presenta chitarra, basso, batteria, piano, organo (sono molto rari i gruppi con piano ed organo insieme, ricordi i Procol Harum che sono stati i migliori con le due tastiere), più un cantante eccellente, il panciuto Francesco Di Giacomo, dai toni vocali molto originali.
L'album del Banco del Mutuo Soccorso è personale ed originale non solamente nel panorama italiano (sono compagni di management della Premiata Forneria Marconi, ma non le somigliano affatto). Ma non offre neppure facili agganci con gruppi stranieri, e questo per ovvie ragioni è un immenso bene. In fondo il sestetto ha superato a pieni voti il consueto "salto" che ogni gruppo italiano deve affrontare quando abbandona il repertorio inizialmente, di solito, preso in prestito dagli americani o dagli inglesi, ed entra in una fase assolutamente creativa e propria.
Il Banco torna sul tema dell'uomo angosciato ed alienato di fronte alla realtà circostante, il tema che gli italiani hanno maggiormente affrontato negli ultimi tempi. Lo fanno con liriche simboliche molto belle, favolistiche, ariostesche vorrei dire tenuto conto dell'accenno iniziale ad Astolfo e all'ippogrifo, sognanti, accoppiate con atmosfere melodiche e intimiste, con il piano sempre in bella evidenza, e con un organico complessivamente capace e creativo. "R.I.P." (Requescant in pace) e "Il giardino del mago" i pezzi migliori.
                                                                     
Enzo Caffarelli