Beppe Gambetta-“Terra Madre”
Autoprodotto
Circa un mese fa, Beppe Gambetta ha rilasciato il suo ultimo lavoro, “Terra Madre”, album che ho ascoltato con curiosità e che commenterò sinteticamente. La mia idea di “sintesi” è legata al fatto che ho già pubblicato un comunicato ufficiale completo ed esaustivo, con tanto di crediti, sample audio, pensiero dell’autore e significato track by track, tutti elementi disponibili al seguente link:
https://mat2020comunicatistampa.blogspot.com/2024/04/beppe-gambetta-e-uscito-il-nuovo-cd.html
Ho avuto la possibilità in passato di conoscere Gambetta - e la moglie “manager” Federica - da vicino, captandone storia e valori, nonché la tenacia nel perseguire obiettivi che per la maggioranza delle anime risulterebbero vette inarrivabili.
Cittadino del mondo, con una linea di vita preferenziale -
quella che collega la sua Genova con il Nord degli Stati Uniti -, è conosciuto
per il know how specifico legato al suo strumento di riferimento, la chitarra
acustica, che padroneggia attraverso la tecnica del flatpicking.
Il racconto della sua vita affascina, e lo sottolineo perché il nuovo progetto rappresenta la summa di esperienze, quelle che a partire dagli anni ’80 Gambetta ha accumulato in modo diversificato e, come mi ha raccontato, il disco… è frutto di più di un anno di lavoro e chiude il cerchio con l’inizio di carriera, quando il primo progetto fu frutto di una autoproduzione coraggiosa.
Otto tracce di cui l’autore parla così: “L’ossatura dell’album è basata sulle nove diverse forme di chitarra acustica che ho usato (Dobro, 12 corde, Acustica, Baritona, Tres, Bouzouki, Chitarra Banjo, Chitarra Preparata, Chitarra Arpa) e sulla partecipazione di alcuni ospiti speciali della scena internazionale…”.
Come già sottolineato esiste la versione ufficiale - quindi la migliore possibile - che indaga ogni singola traccia, ma vorrei aggiungere la mia sensazione da ascolto, senza la necessità, questa volta, della ricerca del significato tecnico.
Un ascolto approfondito fa emergere l’esigenza di sviluppare
un lavoro concettuale, sia dal punto di vista strumentale che del racconto,
perché lo “sfoggio” di strumenti a corda rappresenta la testimonianza evolutiva
dello strumentista, così come le storie che si susseguono appaiono l’immagine
dinamica di un cambiamento personale che, quando è rappresentato da un
musicista, assume valenza immortale, in quanto a disposizione, per sempre, di
terzi.
I profumi si miscelano, mentre le strade dell’Arkansas incrociano
le mulattiere genovesi, e il verde intenso e selvatico di certa America si
tuffa nel mar Ligure.
I viaggi, l’incontro tra differenti culture, la musica suonata
e ballata per le strade, gli idiomi cangianti, i sentimenti che mutano assieme
alle stagioni… tutto questo porta alla riflessione, alla comparazione di diversi
momenti storici, alla voglia di poter essere un piccolo faro che indica un possibile
sentiero.
Ho “sfogliato” l’album dei ricordi, quelli di Gambetta e per
induzione i miei… ho ascoltato con la voglia di farmi influenzare… ho assimilato
avendo davanti una tela immacolata ed io, improbabile pittore, l’ho riempita con
immagini difficili da rendere vive, ma il percorso proposto dall’autore lascia
il segno e appare sufficientemente trasversale, tanto da poter arrivare ad ogni
tipologia di follower della musica.
I brani sono in altalena nella loro successione, e i momenti
intimistici si sposano ad un deciso country, con arie tradizionali che
sottolineano il vissuto ed il credo dell’autore.
E da argomento ad argomento emerge la denuncia, la delusione,
la constatazione del cambiamento dei valori nel tempo, avendo come punto di
osservazione quello privilegiato del viaggiatore, con la possibilità di
comparare giorno dopo giorno civiltà lontane ma “amiche”, seppur distanti
migliaia di chilometri tra loro.
Ma c’è tanta poesia, tenerezza, armonia sonora e lirica, e intravedo la necessità di ricordare il valore delle radici, il cui concetto non va sottolineato per necessità di distinzione ma per sano senso di appartenenza, quello che la tendenza a globalizzare non attenuerà mai.
Una grande piacevolezza di fruizione per “Terra Madre”,
nuovo capitolo per Beppe Gambetta, il quindicesimo della sua storia!
Tracce