lunedì 14 novembre 2022

Nicola Pisu-"di un cantautore e d'altre storie"

È appena uscito “di un cantautore e d’altre storie”, di Nicola Pisu, suo sesto lavoro discografico.

A giudicare dall’oltre ora e mezza di canzoni - suddivisa su diciotto brani - viene da pensare che la lunga fermata per l’emergenza sanitaria sia stata sfruttata per accumulare idee e soluzioni conseguenti, compresse in un contenitore al quale viene ora tolto il coperchio per farne fuoriuscire la resulta.

Conosco virtualmente Pisu dal 2014, quando incontrai casualmente la sua musica, e da allora ho seguito il suo percorso che è lastricato da piacevoli azioni musicali, sempre privilegiando l’aspetto artistico, sempre lontano da costrizioni commerciali.

Il “mestiere” di Nicola è il cantautore, ma parlo di quello originale, quello che forse non esiste più, quello che racconta storie e regala messaggi, il poeta visionario e al contempo concreto che dà voce a sogni e ideali.

Insomma, ascolti la musica di Pisu e ti ritrovi in un luogo - e in un tempo - che pensavi non esistesse più.

L’autore è conscio dello status e, almeno apparentemente, rassegnato ad un ruolo che negli anni è cambiato, perché nascere nel momento giusto al posto giusto resta sempre un grande vantaggio, ma anche una sorta di porta oscura di cui non si possiede il passepartout e nemmeno si conosce la modalità di costruzione.

A seguire propongo il pensiero dell’autore estrapolato dal sito di riferimento, e più che analizzare i vari brani preferisco fornire un’immagine di massima, il profumo che sgorga spontaneo dalle canzoni che Pisu scrive in quantità industriale, sicuramente per sé stesso, ma immagino soprattutto il piacere della condivisione!

L’unica concessione al nuovo che avanza è la proposizione di un album totalmente digitale, fatto probabilmente legato a costi di produzione e distribuzione, non so quanto amato dall’artista sardo.

Ma la musica è musica, qualunque sia il metodo con cui se ne usufruisce e, in questo caso, ogni singolo brano, nessuno escluso, riporta all’essenza cantautorale - e non mi sembra importante nominare illustri predecessori -, quella più pura, che idealizza immagini attraverso l’elemento sonoro, che usa pudore nel porgere il pensiero, che non urla ma sussurra, e quando c’è da alzare la voce preferisce un po' di sano cripticismo, tanto per allenare l’ascoltatore facendolo partecipare, e rendendo osmotico il rapporto tra le parti.

Non mi pare un caso il coinvolgimento in un brano - “Filastrocca”, che propongo a seguire in video - di Max Manfredi, uno che sintetizza il suo percorso raccontando: “Sono andato al Club Tenco e lì ho scommesso sul mio futuro, nel senso che ho deciso di non fare altro se non le cose cui tenevo, e che so di poter fare bene, indipendentemente dai buoni esempi e dai molti cattivi.”

Pisu, un po' più giovane di Manfredi, mi appare dall’esterno come una sua naturale diramazione, nel senso della posizione rispetto al mondo musicale, alla vita, alla professione. Sottolineo che sono solo sensazioni personali derivanti da ascolti e letture, nulla di più.

Il disco, diviso in due “tomi”, va ascoltato e riascoltato, e forse non è nemmeno necessaria una grande concentrazione, nel senso che il tutto si può cogliere con una certa semplicità, ed è questo il pregio dei grandi, saper dare pennellate su di una tela successivamente accessibile a tutti.

L’esempio che posso dare è, come già sottolineato, un brano che vede l’ospite "nobile", per il resto vi rimando all’intero album, la cui modalità di acquisizione è segnalata a fine articolo.

Molto, molto soddisfatto! 


Questa intervista non è mai avvenuta e mi approprio indebitamente del contenuto pubblicato da Nicola Pisu nel suo sito di riferimento, ma sono grossomodo le risposte che avrei cercato di ottenere - nella tipologia -  e, soprattutto, risultano icastiche di un album… sostanzioso, per cui sono certo che l’autore non ne avrà a male se trasformo il suo pensiero nel gioco domanda/risposta, a vantaggio dell’ascoltatore.


Chi ha collaborato con te in questo nuovo lavoro?

Come negli album precedenti, è folta la schiera dei musicisti che hanno collaborato al progetto: vanta diversi strumentisti dell’isola e appare consolidato il sodalizio col polistrumentista salernitano Giovanni Vicidomini. Prezioso e importante il cameo di Max Manfredi, esponente di spicco della canzone d’autore, in “Filastrocca”. Gli arrangiamenti sono prevalentemente collettivi, ossia ogni musicista ha dato il suo contributo, ma diverse tracce sono state curate dal maestro Vicidomini e una, “Melton il sarto”, in toto da Gianfranco Fedele che nella parte lirica cita un canto gregoriano (gaudete in domino semper).

Che mi dici del messaggio contenuto nelle liriche?

Dal punto di vista dei testi e delle tematiche affrontate, è evidente che, nonostante l’epoca contemporanea, la scrittura sia per alcuni versi novecentesca e richieda un certo livello di attenzione e di approfondimento. Numerose sono le citazioni letterario-poetiche sparse nei versi, e diverse canzoni risultano interamente di matrice letteraria, come “Schegge” ispirata al capolavoro di Céline o “Lettere da Spoon River” e “Melton il sarto” all’opera di Masters, fino a lambire il Linas di Giuseppe Dessì e le Langhe di Beppe Fenoglio. La Sardegna, caratteristica ormai cristallizzata nella mia scrittura, è molto presente, raccontata sotto differenti prospettive, mai stereotipata.

E poi…

Stilisticamente, sebbene Di un cantautore ignori le mode e sia ostinatamente controtempo, è tutto sommato figlio di quest’epoca, visto che sarà pubblicato solo in versione digitale.



LE TRACCE

PRIMO TOMO

1-Quand’è quasi buio

2-Filastrocca (con Max Manfredi)

3-Di qualche anno fa

4-Solo una canzone

5-Melton il sarto

6-Di guerra e disertori

7-Passu passu

8-Lettere da Spoon River

9-Scampoli d’un girotondo (intermezzo strumentale)

SECONDO TOMO

10-Pane per amore

11-Atene

12-Il partigiano di Fenoglio

13-Terra mea

14-Tema di Filastrocca (intermezzo strumentale)

15-Schegge

16-Tolù

17-12.02.2021

18-Lettere da Spoon River (appendice strumentale)

 

Durata complessiva: circa 1h 35m

Arrangiamenti collettivi, eccetto tracce 5, 7, 8, 9, 11, 14, 16, 17 e 18

Registrato presso ROPECave Studio da Roberto Corda

La traccia 5 è stata arrangiata e curata in toto da Gianfranco Fedele

Le tracce 7, 8, 9, 11, 16, 17 e 18 sono state curate da Giovanni Vicidomini

La traccia 14 è stata arrangiata da Roberto Corda

Editing, Missaggio e Mastering: Roberto Corda (tranne la traccia 5 a cura di G.Fedele)

Copertina ed elementi grafici: Carlo Murtas

Progetto grafico: Carlo Murtas

Album autoprodotto

Distribuzione digitale: Edizioni Materiali Musicali (Faenza)-Medidigital


Per acquistare l’album (solo edizione digitale comprendente mp3 di elevata qualità e booklet con i testi), scrivere a

info@nicolapisu.it

oppure a ufficiostampanicolapisu@gmail.com

 

LINK UTILI

https://www.nicolapisu.it/pubblicato-il-nuovo-album-di-un-cantautore-e-daltre-storie/

https://www.facebook.com/nicola.pisu.581

https://www.youtube.com/c/NicolaPisu