Les Trois Tetons
– “Songs About Lou”
(Autoproduzione)
“Dritti
al cuore del rock'n’roll” (Rootshighway)
A tre anni di distanza dal precedente “Dangereyes”, esce il quarto album in studio della band ligure. Quindici nuovi brani, registrati presso gli studi del “Punto d’Incontro Italo Calvino” di Loano (SV) sotto la preziosa guida di Alessandro Mazzitelli, e con la partecipazione di Fabio Biale al violino, ospite in tre brani.
Da oltre vent’anni Les Trois
Tetons su un palco sono sinonimo di rock and roll, sudato e sanguigno, puro ma
contaminato nel ripercorre una strada che parte dal Delta e si spinge fino al
CBGB’s, passando per il Marquee. Dove
Chuck Berry incontra Tom Waits, The Clash gli Stones di
Exile. Ancora una volta in studio abbandonano le follie del live e
sfoggiano il loro lato più articolato, declinando la loro idea di rock, intrisa
nelle radici del blues e venata di psichedelia, in varie sfaccettature di
suono.
“Songs About Lou” è un viaggio in due
atti e un’ouverture attraverso i dolori e le gioie del rock and roll, per
dimostrare i possibili effetti terapeutici delle chitarre elettriche e di un
songwriting appassionato.
“You
can’t beat 2 guitars, bass, drum” (L. R.)
Una visitazione dell'album verrà pubblicata prossimamente sulla rivista
musicale MAT 2020 (www.mat2020.com).
Nell'intervista a seguire, il frontman Zac, parla del nuovo full lenght e di molto altro ancora, nell'attesa dei prossimi appuntamenti, sintetizzati a
fine post.
L'album “Songs About Lou” sarà disponibile
dal 7 aprile, reperibile in rete sul sito
di riferimento (o in download digitale dalle principali piattaforme), e
naturalmente ai concerti.
L'INTERVISTA
Sono passati tre anni dal precedente
album in studio: che cosa è accaduto in questo significativo spazio temporale?
Due anni fa abbiamo
dovuto cambiare batterista; questo ha richiesto un certo assestamento, anche se
in realtà Davide si è inserito velocemente riuscendo a rimpiazzare degnamente
Guido, che è stato il nostro batterista storico per più di dieci anni e
l’elemento che ci ha dato la possibilità di crescere realmente come gruppo.
Abbiamo continuato a suonare il più possibile in concerto, l’album precedente
“Dangereyes” è piaciuto molto, anche dal vivo, e poi ovviamente, soprattutto
nell’ultimo anno, ci siamo dedicati a comporre e registrare la musica che è
finita su “Songs About Lou”.
Come nasce l’idea del personaggio
“Lou”, e come si lega alla figura di Lou Reed?
Lou è il protagonista
della prima canzone, quella intorno a cui è nato il concetto del disco; è una
canzone scritta da Barbon, in parte autobiografica, ma in realtà l’ispirazione
per il nome viene dal personaggio di Louis Chyphre, del film Angel Heart. Si
pensava già di usarlo come titolo, poi proprio nel periodo in cui stavamo registrando
in studio è giunta la notizia della morte di Reed; è venuto quindi naturale
citarlo indirettamente nel titolo e dedicargli il disco. Per la nostra musica è
stata una figura gigantesca, senza la sua opera il rock non sarebbe stato lo
stesso. Poi anche le sonorità sono volutamente ispirate a certi lavori di Lou
Reed, e spero che questo si senta nel risultato finale.
Il disco appare come lavoro concettuale, fatto inusuale per il
genere musicale che amate e proponete: qual è la storia che raccontate? Quale
il messaggio?
Anche se di solito il concept è legato più al genere progressive, che è un po’ lontano dai
nostri punti di riferimento, tutti abbiamo ascoltato e amato dischi come Ziggy
Stardust o Tommy, per cui abbiamo pensato che anche con il nostro grezzo rock
and roll potevamo provare a cimentarci con un discorso più articolato, dove si
potessero inserire anche canzoni cortissime, introduzioni strumentali e
narrazioni estese. La storia di Lou è quella di un uomo che è a disagio con la
realtà che lo circonda, entra in crisi e decide di lasciare tutto, partire, e
vivere una serie di avventure che – forse – lo ricondurranno vicino al punto di
partenza. Lou potrebbe anche essere una parte di ognuno di noi – più o meno
nascosta, a seconda di quanto le permettiamo di emergere.
Cosa mi dici degli ospiti?
L’ospite in realtà è
uno solo - anche se Alessandro Mazzitelli, oltre a svolgere egregiamente il suo
ruolo di fonico, ha dato il suo tocco con uno strumento esotico su “Wide Mouth”
- ovvero Fabio Biale. Lo conosciamo da anni, e oltre ad avere già collaborato
al nostro primo disco nel 2005, avevamo anche suonato sul palco del BCC, e io
personalmente in altre situazioni, ed è venuto spontaneo sfruttare la sua
immensa bravura e musicalità su almeno tre brani. Per chi segue la scena
musicale Fabio non ha bisogno di presentazioni, il suo curriculum è vastissimo
e il suo lavoro è meritatamente apprezzato su più fronti.
Ritorno un attimo alla line up: come
procedono le cose con il nuovo innesto, valido aiuto anche in fase di
realizzazione art work?
Come ti dicevo prima,
Davide si è inserito molto bene da tutti i punti di vista, e oltre ad abbassare
considerevolmente l’età media di un gruppo che ormai è in giro dal secolo
scorso, ha dato un valido contributo anche alla parte visiva, disegnando la
cover e curando la grafica, nonché tutto ciò che è legato a foto e video. Siamo
stati molto fortunati a incontrarlo.
Come promuoverete l’album? Sono
previsti live in Italia e oltre?
Ovviamente la
promozione si basa per noi principalmente sui live, anche se proporremo video e
passaggi in radio, cercando anche di ricavarci degli spazi sul web. La serata
di presentazione sarà il 5 aprile al Raindogs House di Savona, con Fabio come
ospite, poi sempre ad Aprile abbiamo concerti ad Alessandria, Milano, Genova,
sperando di estendere il più possibile il nostro raggio di azione. Per
settembre invece è già programmato un breve tour in Germania.
Un’ultima cosa: dopo venti anni di
attività, si possono tirare le somme di quanto realizzato?
Dopo più di vent’anni
per noi è stupefacente guardarci indietro e aver realizzato cose a cui non
avremmo mai pensato quando abbiamo iniziato. Siamo sempre stati una piccola
band che pensa in piccolo, e a questo punto avere inciso quattro dischi di
canzoni scritte da noi, avere suonato in diverse parti d’Italia e anche fuori
dai confini nazionali, avere conquistato l’apprezzamento di appassionati, di
ottimi musicisti, di addetti ai lavori, ha ancora dell’incredibile ai nostri
occhi. Abbiamo persino una schiera di seguaci in Germania, paese in cui ci
esibiamo regolarmente ogni anno ormai dal 2010; pensa che
l’anno scorso una ventina di tedeschi sono venuti addirittura qui in Italia per
due nostri concerti. Direi che non si può chiedere di più.
Anteprima del disco
INFO
I prossimi appuntamenti:
Giovedì 3 Aprile
intervista a Radio Skylab,
ore11:00
Sabato 5 Aprile
Presentazione ufficiale dell'album al Raindogs House di Savona, con proposta integrale del nuovo lavoro, e
con Fabio Biale, ospite anche suk palco.
Martedì 8
Aprile
intervista a Radio Lombardia, ore 20:00
Giovedì
10 Aprile
live at Mag Mell, ALESSANDRIA 22:00
Venerdì
11 Aprile
Item
MILANO, 22:30
Sabato 19
Aprile
Quaalude
Club, GENOVA dopo mezzanotte
Giovedì
24 Aprile
Mr. Drake, Varazze (SV) 22:30