mercoledì 7 novembre 2012

Nel ricordo di Michael Hedges- 4 dicembre 2012


Quindici anni fa moriva Michael Hedges. In occasione di questa triste ricorrenza, si vuole celebrare la sua arte e la sua straordinaria figura umana, realizzando una serata cui partecipano i chitarristi acustici italiani più bravi, creativi e di fama internazionale…


Ezio Guaitamacchi presenta

MICHAEL HEDGES Tribute
“Il Jimi Hendrix della chitarra acustica” a 15 anni dalla morte


UNA SERATA SPECIALE PER CELEBRARE L’ARTE E LA MUSICA
DEL PIU’ GRANDE CHITARRISTA ACUSTICO DELLA STORIA


Martedì 4 Dicembre 2012 – ore 21.30
SALUMERIA DELLA MUSICA (Milano)


BEPPE GAMBETTA
GUITAR REPUBLIC
FORASTIERE feat. BORIS SAVOLDELLI
FINAZ from BANDABARDO’

VERY SPECIAL GUEST from SAN FRANCISCO, CA
MICHAEL MANRING


Nel corso della serata verranno proiettati estratti dall’ultimo concerto di MICHAEL HEDGES in Italia, Il 23 novembre del 1991, al Teatro di Porta Romana di Milano, quando MICHAEL HEDGES ha concluso l’edizione 1991 del Festival “MUSICA & NATURA” aprendo lo spettacolo di ANGELO BRANDUARDI. Insieme, i due musicisti hanno  suonato WOMAN OF THE WORLD, un pezzo di Michael che Angelo ha  accompagnato con il violino e IL DONO DEL CERVO, la classica ballata branduardiana impreziosita dal flauto traverso di Hedges.
Sarà inoltre possibile ascoltare alcune dichiarazioni di personaggi che di Michael sono stati amici e estimatori: da David Crosby a Steve Vai, da Tuck & Patti a Dweezil Zappa.


I chitarristi acustici italiani più famosi all’estero (tutti insieme) saranno presenti per rendere omaggio al genio dello strumento, MICHAEL HEDGES, scomparso tragicamente 15 anni fa.
Con loro, appositamente dalla California, MICHAEL MANRING, il più virtuoso bassista dei nostri tempi, amico e collaboratore di Hedges, unico musicista a salire sul palco al suo fianco.


MICHAEL HEDGES (1953-1997)

Il 2 dicembre 1997, sulla statale 128 all’altezza di Booneville (150 chilometri a nord di San Francisco) viene ritrovata dalla polizia locale una vecchia BMW amaranto targata “TAPROOT”.
È uscita di strada (presumibilmente due giorni prima) ed è precipitata lungo la scarpata. Sbalzato fuori dal veicolo, a pochi metri di distanza, giace il corpo senza vita del conducente,  MICHAEL HEDGES, 44 anni, il più grande chitarrista acustico della storia.
Definito “il JIMI HENDRIX della chitarra acustica”, Michael come Jimi ha spinto oltre i confini della realtà i limiti tecnici dello strumento e lo ha personalizzato sino a farlo diventare la voce della sua travolgente creatività.
Come Hendrix, Hedges è stato molto più di un chitarrista virtuoso affermandosi come artista completo che, a modo suo, ha segnato un’epoca.

Di lui David Crosby una volta ha detto: “Insieme a Jackson Browne, il miglior autore di canzoni che io abbia mai ascoltato”. Il suo amico Steve Vai lo ha descritto come “il chitarrista più incredibile sulla faccia della terra” e persino Frank Zappa, dopo aver sentito la fenomenale versione per chitarra acustica della sua Sofa No. 1 ha ammesso di trovarsi di fronte  a un “genietto”.

Ogni concerto di MICHAEL HEDGES era un’autentica esperienza psico-sensoriale: a brani pirotecnici seguivano ballad intense, a rock song pompatissime si succedevano ipnotici strumentali, il tutto eseguito con grande senso della teatralità, danzando o suonando in posizioni yoga, saltando da una parte all’altra del palco come un circense consumato.

 “Come definirei la mia musica? Forse New Edge o Heavy Mental …”
“In realtà, il mio stile chitarristico è una via di mezzo tra il balletto classico e il wrestling”.


Nel corso della serata verranno proiettati un paio di filmati tratti dall’ultimo concerto italiano di Michael Hedges (prodotto Ezio Guaitamacchi, al Teatro di Porta Romana di Milano) e alcune dichiarazioni di personaggi che di Michael sono stati amici e estimatori: da David Crosby a Steve Vai, da Tuck & Patti a Dweezil Zappa.