A distanza di due anni
nasce un nuovo lavoro della band genovese TENEBRAE, profondamente rinnovata nella line up,
ma decisa a mantenere saldo il filo conduttore che da Memorie Nascoste conduce
a questo nuovo album, “Il Fuoco
Segreto”.
Marco Arizzi, fondatore della band nel 2005, e unico superstite del modulo originario, ci
racconta a seguire il nuovo corso, la filosofia musicale, i progetti e i
legittimi desideri.
E una delle
caratteristiche che mi avevano colpito in occasione del primo contatto è
rimasta inalterata, quella ricerca dell’unione di differenti arti che
testimonia la voglia di spaziare e di non porsi limiti. E’ sufficiente navigare
all’interno dello splendido sito per afferrare l’essenza dell’album e di quell’
Art Rock di cui sono propositori i TENEBRAE.
E proprio sul web Sara Aneto cura “l’assaggio” dell’art
work, una serie di immagini capaci di commentare la storia realizzata da Antonella Bruzzone, emozionando alla
vista, e potenzialmente dando lo spunto per la creazione di nuovi racconti,
lanciando i presupposti per una sorta di interattività multimediale.
Punto di partenza una
storia - fruibile anch’essa nel sito - dove, su di un tappeto oscuro, antico e
pieno di mistero, si snodano concetti universali… l’incontro tra il bene e il
male, l’amore, la cecità intellettuale, l’ambizione e, alla fine del ciclo, il
ritorno alla realtà, ai sani valori di cui l’uomo è spesso - ma non sempre
- portatore.
Ma nel momento del
ravvedimento... chi siamo noi? Cosa ci circonda? Possiamo ancora recuperare ciò
che abbiamo ignorato a lungo e quindi perso?
La musica.
Il rock abbinato a ciò
che ho appena descritto assume contorni dark (lascio ben lontani i due termini,
non amando le etichette già costituite).
Musica di spessore,
che si riesce ad apprezzare in toto se la si abbina a liriche ed intenti.
La sensazione che ho
avuto è che le modifiche di formazione abbiano portato ad un più evidente gioco
di squadra, ad una partecipazione attiva dei singoli che si fonde
nell’obbiettivo comune, e che traspare nel mood generale.
Il nuovo vocalist Paolo Ferrarese si dimostra
particolarmente adatto al contesto, dando melodia e atmosfera e sconfinando
nella liricità, molto evidente in alcuni tratti.
E poi ritmi e "durezza" musicale, ma nessuna ricerca del virtuosismo ad effetto, a vantaggio e al servizio
della narrazione.
Un concept album
pregevole, ed un esempio di come idee chiare e unità di intenti portino a
grandi risultati. La speranza è ora quella che la fase live ed il passaparola
portino alla massima condivisione de “Il Fuoco Segreto”.
L’INTERVISTA
Sono passati quasi due anni
dall’uscita di “Memorie Nascoste”. Cosa è accaduto alla vostra musica in questo
periodo?
Sostanzialmente
molto poco, e di tutto, perche’con il cambio radicale di line up e’ venuto a mancare il background pregresso e l’esperienza
che avevamo maturato con il vecchio combo con Memorie Nascoste, e allo stesso tempo le idee che incarnavano il
progetto Tenebrae erano le mie che sono l’unico dei vecchi rimasti… quindi
e’cambiato tutto per non cambiare nulla! Ho cercato diciamo di infondere lo
spirito con cui fondai i Tenebrae nel 2005 nei nuovi arrivati per poter
ricominciare semplicemente con un nuovo capitolo (diverso) di uno stesso
argomento.
Ci sono state modifiche sostanziali
alla line up? C’è un motivo preciso?
Il 20
luglio del 2011 la sezione ritmica e il cantante hanno deciso di abbandonare la
band, mentre il tastierista di MN
e’uscito dal gruppo nel Novembre 2010. Motivi precisi? Difficile ricondurre
tutte le situazioni a una unica causa. Diciamo che negli anni le persone
cambiano, le esigenze e le priorita’ anche, e per un motivo o per l’altro non
si riusciva più a stare insieme, essendo felici di fare quel che si stava
facendo, quindi e’ stato meglio dividersi e seguire ognuno le proprie passioni
e strade. Ora la line up e’ totalmente rinnovata, a fine Fuoco Segreto il bassista che ha registrato il disco Fabrizio
Bisignano, ha lasciato il posto a Mattia Severi, per motivazioni lavorative e
di tempo disponibile, che diventa il giudice crudele e unico in un mondo in cui
la musica purtroppo, per band come noi, non e’un lavoro ma viene vissuta come
“hobby serio”.
Una cosa che mi aveva
colpito nella precedente occasione era la vostra idea globale di musica, intesa
come commistione tra più arti. Siete sempre propositori dell’Art Rock?
Sì
decisamente sì, il “Fuoco segreto” rappresenta un prequel dei fatti narrati in Memorie Nascoste. L’unico modo in cui
riesco a fare musica è quello di calarmi anima e corpo in una situazione
narrativa; poi amo far collaborare con noi persone esterne, e devo dire che
tutti i nuovi ragazzi si sono dimostrati disponibili nel proporre cose che
vadano a coadiuvare la musica con varie forme d’arte, così come e’stato per MN. Il libretto di 24 pagine e’ stato
realizzato da Sara Aneto, che ha reso “vivo” agli occhi quello che Antonella
Bruzzone ha invece raccontato nella storia, e qui parlo di due collaboratrici
che ringraziamo e senza le quali “Il Fuoco segreto” non sarebbe riuscito
cosi’bene e completo come si e’dimostrato essere.
Quali sono le
sostanziali novità che riguardano “Il Fuoco segreto”, vostra ultima fatica
musicale?
Quello
che colpisce subito e’ la diversa liricità dei due cantanti; ho preferito
cambiare del tutto stile vocale in modo che l’ecletticità di Paolo Ferrarese
potesse per noi suonatori essere mezzo principe attraverso cui poterci spostare
tra vari tipi di emozioni che vogliamo rappresentare. Il sound rispetto a Memorie Nascoste risulta essere
più immediato e maturo grazie anche al grande aiuto datoci in pre-produzione da
Rossano Villa dell’Hilary Studio. Ogni nuovo membro ha dato a questa nuova
versione dei Tenebrae ulteriori sfumature, che risultano essere un nuovo modo
per raccontare le cose che avevamo in mente; questo e’ il grande vantaggio che
offre il poter raccontare la storia, nuovo capitolo, nuova pelle,
possibilità di sperimentare e muoversi, di poter essere duri o leggeri a
seconda di quello che l’Idea vuole raccontare. Fondamentali comunque sono stati
in questi mesi gli apporti di Alessandro Fanelli alla batteria, Francesco
Mancuso alle tastiere e Fabrizio Bisignano al basso, e ora Mattia Severi, tutti
ottimi musicisti e persone con cui e’ stato subito facile riprendere il bandolo
della matassa. Per quanto riguarda me invece, l’album e’stato registrato
interamente con una sette corde, novità assoluta, che da a tutto il disco una
impronta decisamente piu’ dura nei brani più intensi.
Ho visto sul vostro
sito le immagini che costituiscono l’art work. Come è nato il link tra storie e
pictures… quale il punto di partenza?
La storia voleva esser fin da subito qulcosa
che si legasse al vecchio lavoro, per dare continuità narrativa a tutto ed
evidenziare al contempo un segnale forte del tipo… “Siamo sempre noi e siamo Vivi anche se abbiamo cambiato tanto”;
volevamo anche che fosse un punto di confine tra il vecchio modo di far
songwriting e il nuovo.
Dopodiché tutto e’ venuto da se e l’album in sei mesi era pronto per esser registrato.
Come pubblicizzerete l’album? Sono previsti eventi live?
Come pubblicizzerete l’album? Sono previsti eventi live?
Purtroppo, facendo tutto da soli, raccogliamo onori ed oneri.
Stiamo cercando di pubblicizzarci al massimo con i social network e suonando nella zona del genovese, cercando di uscire dalla regione tramite il supporto di band amiche. Vedremo, il nostro obiettivo dopo il successo (sempre rapportato alla nostra dimensione, che e’quella locale) di Memorie Nascoste, e’ quello di poter vendere abbastanza cd da non dover sottoporci a un bagno di sangue economico per produrre il disco successivo. Vedremo cosa succederà e cosa riusciremo a fare in questo anno… di sicuro ce la metteremo tutta!