mercoledì 23 novembre 2011

Red Phoenix Blues-"Illegal Blues"


Poco più di due anni fa mi capitò di vedere i neonati Red Phoenix Blues dal vivo, un trio con repertorio rock-funky-blues, che nell’occasione si esibiva  a Cairo Montenotte.
Fu proprio in quel giorno di inizio gennaio che Giacomo Caliolo mi accennò ad un progetto, un album da realizzare assieme al bassista Antonello Palmas Cotogno e a Elisa Pilotti alla batteria.
Giacomo e Antonello sono elementi di spicco della  scena musicale genovese e non solo, e i loro trascorsi sono di un certo rilievo, mentre Elisa è una promettente musicista impegnata su diversi fronti.
Quei timidi propositi si sono ora concretizzati.
Ho ascoltato in anteprima l’album -che dovrebbe essere distribuito a partire da fine mese-e a seguire presento un’anticipazione.
La prima sorpresa è stata quella di trovare una fantastica voce, quella di Daniela Venturelli. Parto da lei perché la sua presenza ha permesso a Caliolo di dedicarsi allo strumento senza caricarsi del peso di vocalist e questo, soprattutto in fase live, diventa a mio giudizio un gran vantaggio. E poi non sto parlando di normali qualità vocali, ma di “possibilità” personali abbinate a grande tecnica (lei è anche vocal coach), unite ad una timbrica calata meravigliosamente su questo “Illegal Blues”, disco di cui parla Giacomo nell’intervista a seguire.
Album “illegale” nel senso che ha poco a che vedere con la tradizione.
La miscela è ricca di ingredienti, e oltre al blues indicato nel titolo non si fanno attendere spruzzate consistenti di jazz, soul e funky.
Nove brani variegati, dove la sezione ritmica formata da Elisa e Antonello fugge dalla consuetudine per inventare tempi … internazionali.
Sì, non sembra questo un album italiano, ne fatto da italiani, ma un prodotto che potrebbe essere uscito da un qualsiasi studio di Chicago, e la distinzione è d’obbligo se si pensa ai giudizi pieni di preconcetti che da chi vive oltreoceano vengono indirizzati a chi decide di accostare la parola”blues” alla propria musica, arrogandosi un diritto che-secondo loro- non hanno.
Caliolo guida la band su percorsi a lui congeniali e il risultato è un fantastico sound che induce spesso al movimento. Ma è impossibile stratificare il suono della band, nè viene spontaneo sottolineare i singoli ruoli, perché è la sensazione di amalgama che provoca piacere al cervello e allo stomaco.
Un album che nasce bene e promette ancor meglio, “illegal or authorized” ha poca importanza,  e sarà questa un’altra occasione per riaffermare  che la buona musica resta tale indipendentemente dagli schemi che, per convenienza, si è soliti creare.


L’INTERVISTA

Da molto tempo mi parli di questo tuo progetto che finalmente sta venendo alla luce. Cosa rappresenta per un musicista esperto come te questa nuova pagina, tenuto conto dell’aggiunta di una vocalist di grande qualità. Daniela Venturelli?

Abbiamo iniziato questo progetto in trio, io, Antonello Palmas Cotogno, con cui suono anche nel progetto Rondò Anthology, ed Elisa Pilotti. Inizialmente sapevamo di non voler suonare le “ solite cose”, perché l’appiattirsi non fa parte del nostro DNA musicale, pur provenendo da esperienze e generi diversi: io sono partito dal rock classico e sono approdato al prog e poi al pop (naturalmente passando per il blues!); Antonello proviene dal Jazz, Elisa dal Metal! Mentre eravamo in studio e avevamo già i brani con la guida della mia voce, è subentrata Daniela Venturelli,  che con le sue eccezionali doti vocali ha interpretato le canzoni come le avevamo in testa noi,  e ha portato del soul  nel sound del gruppo. C'è voluto comunque un anno di lavoro per arrivare alla conclusione del progetto.

”Illegal Blues”, avrà un significato ben preciso, ma a me riporta alla difficile accettazione dei bluesman italiani che propongono la loro musica negli States, laddove il blues è nato. Il tuo/vostro album mi pare abbia tutte le carte in regola per imporsi ovunque… hai già pensato che sarebbe bello osare un po’ e uscire dai nostri confini?

“Illegal Blues” per me e per il gruppo rappresenta una crescita professionale ed emotiva … naturalmente. Il titolo ha diverse interpretazioni, la nostra è la seguente: i puristi del blues, quello delle 12 battute si irriteranno... per loro sarà un blues illegale! Questo è il “nostro” senso del titolo,  ma sinceramente, a parte qualche rimando al blues rurale ed elettrico tradizionale presente in Slide Guitar Ride, dedicato al musicista americano Bob Log III, un personaggio incredibile, il resto dei brani ha origini blues, ma miscelati a rock, soul, funky e fusion, come ad esempio in “Sardinian sog”-dedicata a Giulio Capiozzo-  e “Night Groove”. Abbiamo volutamente realizzato un cd “non italiano”... beh, sai, noi quattro amiamo gli States, musicalmente parlando, e quindi speriamo almeno di destare interesse in Europa anche se- per scaramanzia non mi sbilancio- un artista americano ha mostrato apprezzamento per il progetto.

Ti sei allontanato da Genova per la registrazione e distribuzione dell’album. Ci sono motivi particolari?

 Il cd è stato registrato a Genova, allo StudioMaia di Verdiano Vera,  un amico comune; l'ingegnere del suono è stato Giorgio Massaro, ma per il resto abbiamo preferito un'etichetta di Milano.

Prova a dare un giudizio “di parte” di “Illegal Blues”… perché bisogna assolutamente acquistarlo?

Un giudizio? Acquistare un cd come il nostro fa bene al portafogli-nostro- e alla musica in generale…  ahahah, scusa ma è la verità.   



Info Album

1) Night Groove:  Giacomo Caliolo, guitar & keyrboards; Daniela Venturelli, vocal; Elisa Pilotti, drums;  Antonello Palmas Cotogno, bass.
2) Slide Guitar Ride (dedicata a Bob Log III): D. Venturelli, vocal; A. Cotogno, bass; E.  
    Pilotti, drums, G. Caliolo, acustic & ekectric guitar.
3) Illegal Blues: Pilotti-Cotogno Caliolo.
4) Pay For Love: Giampaolo Casati, trumpet; A. Cotogno, bass; D. Venturtelli, vocal,
     G. Caliolo, guitar.
5) Sardinian Song (dedicate to Giulio Capiozzo).
6) In the mirror.
7)For Pippo dei Trilli: Giorgio Palombino, percussion, Stefano Guazzo, saxes; Marco
    Falanga, piano; A. Cotogno, bass; D.Venturelli, vocal, E. Pilotti,  drums; G. Caliolo, 
    electric guitar. 
8)Don't  look back
9)China Shipping: Marco Falanga, piano; D. Venturelli, vocal; G. Caliolo, guitar;  A.
    Cotogno, bass; Elisa Pilotti, drums.

I Red Phoenix Blues nascono a Genova dall'incontro tra Giacomo Caliolo (ex Rondò Veneziano, fondatore e produttore dei Soundflowers,Presage, Rondò Anthology, produttore pop, ex membro di Struttura e Forma, gruppo prog-rock genovese), Antonello Palmas Cotogno, bassista (collaboratore già con Andrea Mora, Pippo Franco, Alan Sorrenti, Sandro Oliva, Pippo dei Trilli) ed Elisa Pilotti, batterista e songwriter.  Dopo un inizio in trio allargano formazione con l’arrivo della nota cantante genovese Daniela Venturelli, vocal coch e turnista. Il repertorio è costituito sia da brani cantati che strumentali, senza eccessive preoccupazioni  di tipo commerciale.

In attesa di brano dimostrativo.