Ritrovarsi tra le mani un nuovo album di un
musicista o di un gruppo, ed analizzarlo, per poi provare a “raccontarlo”,
contiene in sé qualcosa di straordinario perché in 40/50 minuti di suoni,
parole e immagini, sono forse concentrati mesi di lavoro, anni di esperienze e
bilanci di vita. Ed in quel momento, in quel preciso istante in cui pongo il
dischetto in un lettore e leggo le note di copertina, mi approprio di un
frammento di vita di uomini e donne che per realizzarlo hanno dovuto … viverlo.
Bella responsabilità!
Pio Spiriti ci regala il suo pensiero nell’intervista a
seguire, e svela il percorso che ha portato a
“Triskell il concerto”. La biografia invece disegna un iter
formativo abbastanza comune, che dalla partenza classica, magari imposta,
arriva sino al pop, alle grandi collaborazioni, ai tours e all’album citato.
La musica che Pio Spiriti
ci regala nell’occasione è una delle cose più toccanti che io abbia mai
sentito.
Il violino è l’elemento
preminente, presente e dominante in ognuno degli otto episodi, capace di
sostituire la voce e tutti gli strumenti che tradizionalmente assumono un ruolo
solista. Ma questa affermazione potrebbe condurre fuori strada, il mondo è
pieno di valenti violinisti, e un’estrazione di tipo classico potrebbe far pensare
ad estrema rigorosità. Niente di tutto questo.
Vorrei rifare
l’intervista a posteriori e chiedere a Pio a quali immagini si è ispirato, a
quali situazioni di vita e ricordi ha dovuto ricorrere per essere
espressivamente così efficace.
Non do mai opinioni
specifica sulla tecnica, preferendo lasciarmi andare alle sensazioni da ascolto
(spesso da primo ascolto!) e sentendo “Triskell il concerto”, passo dopo passo, ho provato una vasta gamma di sentimenti, toccando momenti di estrema
commozione, con un viaggio nel tempo che mi ha portato ad immedesimarmi,
mettendo per un attimo da parte l’autore/esecutore, diventando io stesso
protagonista di quanto stavo ascoltando.
Di più non potrei
onestamente chiedere perché è quello che credo tutti dovrebbero cercare (e trovare)
nella musica da cui si decide di farsi accompagnare nel quotidiano.
Mi piacerebbe sapere qual
è ”L’altra faccia della luna”, quali i “Misteri”, i “Labirinti”
e l”Eden” di Pio Spiriti, per trovare una chiave di lettura che,
attraverso la musica, possa aiutarci a capire come gli stati d’animo e le
immagini di una vita si leghino a così alti momenti espressivi.
Chissà se Pio concorderà
se pubblicizzerò il suo album come… altamente didattico!
L’INTERVISTA
I tuoi studi classici non ti
hanno impedito di arrivare a musica che, pur essendo di livello, ha sembianze
meno “rigorose”. E’ questo una normale prassi evolutiva che riguarda moltissimi
musicisti. Che cosa rimane di profondamente “classico” in chi si innamora
durante il percorso di vita di altri generi musicali, tra il jazz e il
progressive? E’ un po’ come accade per
il greco ed il latino, inizialmente troppo rigidi, ma di
cui ti accorgi l’importanza a distanza di anni?
Mi sono formato musicalmente con la classica, che rimarrà sempre
nel mio DNA, ma la voglia di spostare l'attenzione dal sacro al profano è
tanta, magari fondere le due capacità espressive come a voler sperimentare un
nuovo tipo di linguaggio musicale, per essere meno “impegnato” e per essere più
comprensibile all'ascoltatore.
D'altronde anche i jazzisti dei giorni nostri, per
essere più vicini alla gente
propongono melodie popolari
rivisitate in chiave jazz, vedi Rea o Bollani.
Tra le tue tante collaborazioni in ambito pop, esiste un personaggio
che ti ha colpito particolarmente per talento e capacità musicali?
A questa domanda
io rispondo, uno su tutti, Claudio Baglioni, e non è una serenata al mio datore
di lavoro, ma perché è cosi.
Talento, carisma, creatività, ed un oceano di voce che
incanta e rapisce.
Nella tua biografia è evidenziato “violinista, polistrumentista e
compositore”, ma qual è il ruolo che ti soddisfa di più? Qual è lo strumento
che nel tempo libero (e quindi non legato alla professione) ti diverte di più?
Direi la chitarra, è da sempre lo strumento che aggrega
ed è sempre alla portata di tutti, una festa senza chitarra non è una festa,
quale miglior modo per cantare a squarciagola le canzoni di Battisti!
Esiste una band, un artista che hanno inciso profondamente sulle tue
attuali scelte… qualche esempio da seguire sempre e comunque.
Direi proprio di si, esiste ed è il più grande di
tutti,”Ennio Morricone,” e potrei aver detto tutto, ma voglio aggiungere, il
più grande compositore contemporaneo “vivente” rimasto, dopo i “grandi della
storia” (Vivaldi, Mozart, Beethoven, Paganini ecc..)
A lui mi sono ispirato in maniera determinante per
la lavorazione del mio ultimo disco.
Che tipo di differenti soddisfazioni ti danno il lavoro in studio e le
performance live?
Lo studio di registrazione ti impone un certo tipo di
esecuzione mirata alla perfezione e talvolta questo può rendere un
registrazione fredda e senza anima.
Io, per ovviare a questo, immagino di suonare sempre in
mezzo alla gente, e d'altronde suonare dal vivo è il momento espressivo più
importante, quello in cui devi riuscire a comunicare con tutti.
Nel tuo ultimo tour hai calcato palchi tra i più importanti del mondo.
Esiste per un professionista come te l’emozione, il condizionamento legato al
luogo in cui ci si esibisce? E se sì, dove ti è capitato?
Per un musicista avere la possibilità di girare il mondo
è quanto di più gratificante- e faticoso- possibile.
In quest'ultimo giro (One World Tour) abbiamo davvero
suonato in posti meravigliosi, come Olimpià di Parigi e Halbert Hall di Londra;
beh, se devo essere sincero, in questi due teatri un po' di “schizza” l'ho
avuta, e i primi dieci minuti ho sudato freddo; la tecnica sarebbe quella di
non dare importanza al luogo o al teatro in cui si sta suonando, ma in “templi
della musica” di questa portata, qualsiasi tecnica usata va un po' a farsi
friggere, e si aspetta con ansia il rilassamento mentale, per poi dare il
meglio di se stessi.
Hai qualche rammarico per un treno che avresti potuto prendere, ma non
hai afferrato per eccessiva cautela?
Devo dirti che in questo senso mi sento un uomo, un
musicista molto fortunato, ho sempre colto al volo l'occasione e non mi pento
assolutamente delle scelte fatte sino ad oggi.
Si può considerare “Triskell il concerto” un primo bilancio musicale di una parte di vita?
Direi proprio di si, ho messo in campo per
questo progetto tutta l'esperienza maturata in questi anni… Triskell è
esattamente il punto di fermo di Pio Spiriti, collocato nella striscia del
tempo odierno.
Qual è, dal tuo punto di vista, lo stato
attuale di salute della musica italiana? Crisi di talenti… di opportunità o va
tutto bene?
Conosco moltissimi autori,
compositori, musicisti/cantanti validissimi, che scrivono musica di spessore,
ma quello che propongono i mass media è tutt'altra cosa.
Allora mi chiedo… c'è della
buona musica in giro, ma non riesce ad essere promossa? Il mercato del
marketing richiede altro? Siamo fregati.
Se si compone per vendere è
una cosa, se si compone per comunicare è un'altra.
Io in questo senso posso dire
di essere stato più fortunato di altri, ho avuto il piacere di conoscere un
“certo” Beppe Aleo, produttore discografico di
VideoRadio, che è molto vicino alle problematiche di cui parliamo, con
il quale ho pubblicato Triskell, al quale porto il mio dovuto ringraziamento
per aver creduto e accettato di realizzare con me questo progetto.
Cosa vorresti ti accadesse, musicalmente
parlando nei prossimi tre anni?
Vorrei ripartire da qui, da
questa intervista cosi ben curata, e con la stessa cura e dedizione proiettarmi
nel futuro prossimo, con lo stimolo di sempre per crescere e migliorarmi sempre
di più, perché non si lasci mai nulla al caso.
BIOGRAFIA
Pio Spiriti è violinista, polistrumentista e compositore.
Inizia gli studi musicali all'età di otto anni sotto la guida del M° Orazio Di pietro, a
dieci anni arriva il suo primo concerto da solista con la chitarra, dedicato
ai giovanissimi talenti di Latina. Proseguirà poi gli studi, prima al
Conservatorio di S.Cecilia succursale di Latina, poi all' Ottorino Respighi di
Latina, diplomandosi brillantemente nel 1992; frequenta corsi di
perfezionamento con il M° Felix Ayo, Claudio Buccarella e Fausto Anzelmo.
Svolge intensa attività concertistica sinfonico solistica, fino al 1996, dove
il percorso musicale comincia ad arricchirsi con l’entrata nel panorama del
POP-ITALIANO ed Internazionale; nel 96 è violino solista della trasmissione
"Beato tra le donne", dopo essere stato scelto da Paolo Bonolis e
Pingitore.
Ha collaborato occasionalmente con
artisti come, Morricone, Gaynor, Zero, Facchinetti, Morandi,
Antonacci, Ruggeri, Cocciante, Ranieri, Venditti, Pausini, Concato, De
Gregori, Vanoni, Branduardi ecc ...
Attualmente Violinista
polistrumentista ufficiale dell'ambita Band di Claudio Baglioni dove la
collaborazione è attiva ormai dal 2003-2011.
Nel corso di questi
otto anni Pio Spiriti ha partecipato a cinque registrazioni CD
live come violinista polistrumentista nelle registrazioni dei
tour (Crescendo 2003/4) (Cercando 2004) (Tutti Qui tour 2007) (
QPGA tour 2008) (Granconcerto tour 2008/09) (Concertopera
tour 2009) e cinque registrazioni DVD di cui l'ultimo appena terminato
"Tour One World", dove ha avuto la possibilità di calcare i palchi
più importanti del mondo come Olympia di Parigi e Royal Albert Hall di Londra.
In uscita a fine ottobre il cd “Triskell il concerto” prodotto da Beppe Aleo
per Videoradio/Rai Trade edizioni musicali. In questo cd Pio Spiriti oltre che un talentuoso ed
eclettico musicista, si rivela anche come geniale compositore e strepitoso
arrangiatore. Un album di forte impatto emotivo.... un'opera da ascoltare.