Internet, la posta
elettronica e il web mi hanno permesso di arrivare in zone
"insperate". Per chi si occupa di musica, per chi si è trovato nel
pieno della rivoluzione di suoni e di cultura a cavallo tra gli anni ’60 e ’70,
per chi, come me, era un adolescente, presente al concerto dei Genesis, a Torino, il 3 febbraio del 1974, poter avere uno scambio di opinioni
con Steve Hackett è roba da libro dei
sogni.
Dopo quel concerto di
37 anni fa, ho rivisto Hackett in due occasioni, sempre nella mia città,
Savona.
Nel marzo 2007 la sua performance al Teatro Chiabrera, in trio
acustico, mi era risultata pesante… molto.
Nell’estate 2010 ho
invece assistito ad un grande concerto, sulla Fortezza
del Priamar. In
quell’occasione Steve si è presentato in una sontuosa versione elettrica…
davvero un grande momento.
A distanza di tempo,
girovagando per la rete, sono capitato nel sito ufficiale di Hackett e, con
grande sorpresa ho trovato due miei filmati relativi al concerto di Luglio,
“carpiti” da youtube. Grande soddisfazione!
Leggendo della sua
presenza alla Prog Exhibition di Roma di pochi giorni fa, mi è venuto voglia di
comunicare con lui, facendo leva sul fatto che aveva “utilizzato “ un po’ del
mio lavoro. Già... facile a dirsi, ma come si fa a parlare con Steve Hackett?
Ho trovato il modo di
scrivergli, ma non speravo certo in una risposta, e invece … mi ero sbagliato.
“Ma posso
mandarti qualche domanda?” “Certo, ti risponderò non appena
possibile”.
E’ passato un giorno
ed ecco il suo pensiero, ovviamente sintetico, ma significativo.
Savona, 2 novembre 2011
Tanks for your time Steve.
Just a few questions for you.
Mi diverto più che
mai in tutto quello che faccio! Nuovi spunti musicali mi arrivano
quotidianamente e mi piace finalizzarli, sia in studio che sul palco. Ho molte
idee, sia sul versante rock che sul lato più classico della mia musica.
Negli ultimi anni ti ho
visto suonare un paio di volte nella mia città, Savona. Nella prima occasione
eri con la formazione in trio acustico mentre lo scorso anno hai presentato uno
show “elettrico”. Qual è la dimensione musicale con cui preferisci esprimerti
attualmente?
Mi piacciono allo
stesso modo le due situazioni, ma attualmente sono più concentrato sulla parte
“elettrica”.
A distanza di tanti anni,
trovi ancora motivazione e soddisfazione nel suonare dal vivo?
Sì, vivo per
suonare dal vivo.
Bernardo Lanzetti mi ha
parlato in termini entusiastici della tua partecipazione all’album di “Cavalli
Cocchi-Lanzetti-Roversi”. Che cosa hai apprezzato maggiormente di quella musica
e che tipo di esperienza è stata quella con Bernardo?
Ho apprezzato molto
l’album. Penso che Bernardo sia davvero un musicista di grande talento.
Pochi giorni fa hai
partecipato alla Prog Exhibition a Roma. Quest’anno non ero presente, ma mi
hanno parlato della tua esibizione e della jam finale con Sinclair, Di Cioccio,
Barre, Collins e Allcock. In queste occasioni il pubblico realizza di avere
davanti un pezzo di storia della musica rock, ma… voi, siete consci di quello
che avete saputo creare?
Era solo una jam,
ma ci siamo divertiti e sono contento che il pubblico abbia apprezzato. Io vivo
e sogno la musica, in ogni momento della giornata, ed è bello sapere che si è
apprezzati.
Puoi dare qualche
anticipazione al pubblico italiano a proposito di tuoi nuovi tour in Italia o
nuovi albums?
Sarò in tour in
primavera. Ho il piacere di poter dire che il mio nuovo album, “Beyond the
Shrouded Horizon”, è un grande successo. Inoltre sta per uscire “Fire and Ice”,
un nuovo DVD live.
Thank you Athos,
Warmest wishes,
Steve