Le persone sensibili e virtuose reagiscono agli stimoli
visivi in maniera differente ma quasi sempre stupefacente, azioni da… indagine
introspettiva.
Mi concentro esclusivamente sul mondo degli adulti, pensando
alle mie esperienze pregresse che, una decina di anni fa, portarono a realizzare
un contenitore musicale fatto in team, tra immagini, liriche e suoni.
Ma al di là di quell’episodio specifico, che a mio giudizio
andrebbe rispolverato in quanto unico, mi è capitato tante volte di
approfittare delle sollecitazioni che la maestria di Cristina Mantisi fornisce.
Cristina è l’artista più completa e umile che io conosca,
giacché padroneggia con semplicità la pittura, la fotografia, la scultura, la
scrittura e… sono certo di dimenticare qualcosa.
Più volte alcune sue immagini “trattate” mi hanno spinto ad
utilizzare fantasia e poesia, creazioni che, in un caso, hanno trovato sbocco
in una mostra.
Tutto questo preambolo per arrivare ad un altro artista, in
questo caso musicista, che in questi giorni ha utilizzato la finalizzazione
delle idee di Cristina per inventare musica: Roberto
Storace.
Roberto deve il suo attuale status all’abbinamento tra la sua
idea musicale e il viaggio, non generico, ma in una particolare parte dell’Europa,
e a questo proposito rispolvero una sua affermazione di qualche anno fa, che
sottolinea l’influenza del mondo celtico in genere:
“Conoscevo e suonavo già alcune canzoni irlandesi, ma il
vero amore è nato dopo aver viaggiato, dalla fine degli anni ’80, in Scozia e
Irlanda e aver vissuto la loro cultura, così affascinante! Tornare in Italia ed
essere subito sopraffatto dalla nostalgia e dal desiderio di rivedere quelle
scogliere, quel mare, quel verde, quel cielo, fu quasi istantaneo. Ci si
accorge che la musica irlandese e scozzese sono proprio intimamente e
inestricabilmente legate a quelle Terre e a quelle culture.”
Roberto suona strumenti a corda tradizionali aggiunti a
quelli tipici delle culture locali e per comprendere al meglio la sua filosofia
di vita potrebbe essere utile leggere il mio commento ad un suo libro, che
scrissi un anno e mezzo fa:
https://athosenrile.blogspot.com/2020/07/roberto-storace-irish-people.html
E arrivo al nocciolo dell’articolo, un brano appena
pubblicato intitolato “The Storm”,
che l’autore commenta così:
“Un mio drammatico brano strumentale in 9/8, THE STORM,
composto e arrangiato nel corso di svariati anni e ispirato dalle tempeste
affrontate e vissute nei Mari del Nord così come in Liguria.
Lo slide show è composto da 13 elaborazioni digitali della
mia amica artista Cristina Mantisi e da 13 foto mie, virate seppia.
L'idea mi nacque istantaneamente, alcuni giorni fa, appena
vidi su FB la foto di Cristina "Nell'occhio del Ciclone".
Le chiesi altre sue foto adatte al mood del brano, cercai ed
elaborai le mie e ... ecco il risultato”.
Da ascoltare rigorosamente in cuffia, magari leggendo
l'Episode 8 di VERSO NORD!
Il mio ascolto…
Un profluvio di emozioni avvolge il fruitore attento, mentre
le immagini scorrono e disegnano paesaggi e stati d’animo.
Una cavalcata, un crescendo che agita, e poi la finta calma
che trova aggancio in una ritmica complicata che si fa condurre da una parte
solista che viaggia in sottofondo.
Le immagini mutano, e l’artificio si tramuta in cupa realtà,
tra mari poco rassicuranti e cieli minacciosi, mentre il paesaggio distopico provoca
moti di ribellione, sconvolgimenti interni, con la memoria che si scatena e riporta
a galla i momenti oscuri del nostro incedere.
E poi la calma. Un attracco sicuro. Pronti per un nuovo
viaggio.
Aggiungerei... musica da film!
Roberto Storace e Cristina Mantisi sono su facebook..
https://www.facebook.com/storace.roberto
https://www.facebook.com/profile.php?id=100008363404142