Giacomo Caliolo - chitarrista - e Marco Biglieri - batterista - propongono un nuovo progetto denominato “Undefined Dialogs”, album strumentale a cui ne farà seguito uno di canzoni, in fase di costruzione.
Seguo da molto tempo il lavoro
di Giacomo Caliolo, chitarrista genovese che non conosce paletti che possano mettere
nell’angolo la sua vena artistica, ed è pertanto facile trovarlo impegnato in
ambito prog, così come appare a suo completo agio quando il blues, il funky e,
perché no, la classica, diventano il pane quotidiano.
L’accoppiata con Marco
Biglieri mi appare vincente, anche se sarebbe interessante una valutazione
live, soprattutto per verificare la resa della loro musica quando è necessario
trovare l’amalgama con differenti strumentisti.
Ma concentriamoci su questo “Undefined
Dialogs”, come accennavo in precedenza un contenitore musicale privo di
liriche, e quindi occorre aiutarsi con i titoli per provare ad afferrare lo
spirito creativo, un’idea di base che, sommata alle sensazioni da ascolto,
potrà dare qualche indicazione a chi si avvicinasse, curioso, al lavoro
discografico.
In tutto questo si intravede
la funzione interattiva e coinvolgente, perché il tentativo di decodifica del
pensiero di chi ha creato, porta sempre verso strade e memorie personali, non
obbligatoriamente in linea con le idee autorali, ma questo è il bello della
musica!
Il mio pensiero potrà quindi
non essere in piena linea con quello dei due autori - senza dimenticare la produzione
esecutiva di Marco Biggi - e prende
spunto dalla traduzione del titolo, quel “dialoghi indefiniti” che porta
a pensare ad una connessione tra differenti generi, una matassa che si dipana
col susseguirsi dei brani, senza la necessità di mantenere un mood univoco.
Proverò a snocciolare una traccia alla volta, ricordando al lettore che basta un clic sul titolo per poter arrivare alla canzone corrispondente.
Il viaggio di circa 34 minuti
inizia con “Hard Solitude”, permeato da spleen musicale, un modus
malinconico toccante e realizzato attraverso una conduzione chitarristica
“pulita”, senza fronzoli, priva di distorsioni, perché la “solitudine è dura
da sopportare”, e quando la si vuole far emergere il messaggio deve essere
chiaro e arrivare all’obiettivo senza giri di parole… o di suoni.
Un po’ blues, un po’ funky… e
se è vero che in un disco impostato in tal modo la chitarra parla e conduce il gioco,
senza l’adeguata parte ritmica l’obiettivo non potrebbe essere raggiunto.
Segue “Lonely heart”, un cuore solitario che
batte alla ricerca della serenità, che riporta ad alcune sonorità degli anni
Ottanta e che diventerà la base di un cantato inserito nel prossimo progetto.
Sono tante le influenze che si possono ritrovare nel pezzo,
alcune indicate dagli autori stessi, ma preferisco annusare il profumo di The
Style Council prima maniera.
“Pioggia e sole”
richiede la spiegazione di Caliolo che, è bene ricordarlo, militò per nove anni
nei Rondò Veneziano: “È questo un brano che parte da lontano, scritto di
getto dopo un concerto nel 2005 col gruppo Rondò Anthology e precursore come
sound di un album che Jeff Beck incise nel 2010… nei miei intenti fu ispirato
dai Procol Harum”.
Brano emozionante, promotore
di immagini e di cambiamenti di stati d’animo, con una melodia accattivante e
una convivenza tra elettrica e archi, tra rock e classica, una perfetta colonna
sonora delle nostre variazioni umorali.
E arriviamo al blues
dichiarato con “Summer Night Blues”.
Un po’ di slide per inventare
una pigra notte estiva, un incedere ritmico che accompagna l’idea di riposo
mentre la fatica della giornata di lavoro trova pace in un momento di
comunione, con le persone che davvero contano.
Il blues si può suonare e
apprezzare ovunque, ma questo episodio appare perfetto per viaggiare con la
mente oltreaoceano e immaginare le dinamiche di chi il blues lo ha vissuto
sulla propria pelle… non solo musica, ma sistema di vita.
Arriviamo a “ElectricBlood”. Il sangue elettrico che scorre nelle vene di Caliolo ha trovato
forza nei suoi amori adolescenziali, e quale poteva essere l’eroe chitarristico
dei seventies in ambito rock se non Hendrix?
Il pezzo è dedicato proprio a
lui, senza imitazione alcuna ma con una visione personale, avendo nella testa
una chitarra che brucia su di un palco importante e una classe inimitabile,
quella che ha fatto da via maestra ad una pletora di futuri chitarristi.
Il sesto capitoli si intitola
“Istanti distanti”, tecnica e passione per il duo genovese, che
spazia all’interno di un rock moderno dove si evidenziano le influenze di una
vita e quei momenti lontani nel tempo si materializzano e danno forma ad un
suono contemporaneo ed evoluto.
Arriviamo quindi alla title
track, “Undefined Dialogs”, una trama funkeggiante che innesta un
guitar hero su di una base che pare creata da Steve Wonder.
Impossibile frenare la
dinamicità!
“Blues Karma”
rallenta il ritmo ma non spegne l’atmosfera sognante. Una dodici corde regala
l’elemento acustico mentre la solista, a tratti lancinante, conduce in porto
una navigazione tranquilla, aiutata dall’incedere percussivo di stampo
orientaleggiante. Caliolo si ispira a George Harrison per questa perla che
colpisce all’impatto e non ti lascia più.
A chiudere “Introversions”,
traccia ambient, creatrice di forti immagini e perfetta conclusione del viaggio
che Giacomo Caliolo e Marco Biglieri ci regalano, fornendoci al contempo la
possibilità di unirci a loro o, a seconda del momento, creare il nostro
personale itinerario.
Sottolineo le importanti
skills dei protagonisti dell’album, tra tecnica personale e gusto creativo, ma
per realizzare un buon disco occorre mettere - anche - amore, passione, avendo
come obiettivo la condivisione con chi ti gira intorno, e in questo senso credo
che “Undefined Dialogs” sia totalmente riuscito.
E ora sono curioso di ascoltare il
proseguimento…
L’album è stato registrato nell’autunno
del 2020 presso Jamestudio-Genova e FBM’s Drumrecording-Vignole B. (Al),
editing, mixaggio e mastering presso MB’Studio di Marco Biggi, a Genova.
TRACKLIST
1.Hard
solitude 4:17
2. Lonely Heart 3:40
3. Pioggia e Sole 4:23
4. Summer Night Blues 3:45
5. Electric Blood 4:06
6. Istanti Distanti 4:00
7.
Undefined Dialogs 3:52
8. Blues Karma 4:16
9. Introversions 3:11
Giacomo Caliolo & The Blues Groovers
“Undefined Dialogs”
Giacomo Caliolo: chitarre, basso, piano synth
Marco Biglieri: batteria, percussioni
Produzione Esecutiva
Marco Biggi
COMPOSIZIONI e ARRANGIAMENTI
Giacomo Caliolo - Marco Biglieri - Marco Biggi
PRODUZIONE
Marco Biglieri
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