domenica 24 maggio 2015

Max Fuschetto-"Sùn Ná"


A distanza di cinque anni dall’uscita di Popular Games Max Fuschetto propone il suo secondo album, Sùn Ná, quaranticinque minuti di musica suddivisa su dieci episodi.
Il considerevole vuoto discografico si giustifica appieno quando si entra, in punta di piedi, nel mondo compositivo e nella ricercatezza dell’opera dell’autore.
Provare a spiegare in modo esaustivo questa nuova tappa mi pare cosa ardua, proverò quindi a concentrarmi sul feeling d’ascolto, con l’aggiunta di alcune note obiettive.
Esiste una continuità tra i due lavori, ma le differenze sono evidenziate dallo stesso Fuschetto, che battezza Popular Games come una raccolta di elementi, quasi disordinati, mentre uno degli obiettivi legati a Sùn Ná è  proprio lo sforzo di organicità e compattezza.
Ma gli ingredienti basici sono a mio avviso gli stessi, e caratterizzano tutta la musica ed il “personaggio Fuschetto”: profumo esteso di cultura aperta, senso della misura, gusto per l’estetica, amore per la ricerca, ouverture mentale e voglia di osare.
Ascoltando l’album fluttuano numerose le immagini, e la più consistente proietta Fuschetto in un continuo viaggio etereo, a cavallo di note e strumenti musicali quasi silenziosi, anche quando si resta nel campo della tradizione.
Sùn Ná sono due parole di  lingua Yoruba presenti in un canto africano raccolto da Gerhard Kubik che significano “dormi ora”, ma il “sunna” napoletano significa “sognare”, e tutto l’album si snoda su di una dimensione onirica che viaggia su binari musicali e letterali, e la centralità di Fuschetto si consolida con la materializzazione del crocicchio tanto caro al blues, punto di incontro di tante culture e di molteplici lingue, con l’inglese ed il francese che si mischiano ai dialetti campani, con spruzzate antiche di arbereshe e africano.
E’ un viaggio globale, alimentato dalla tradizione, dalla ricerca etnica ed elettronica, dall’utilizzo di una voce quasi aulica, quella di Antonella Pelilli, in grado di stordire anche quando il messaggio è giocoforza inarrivabile.
Max Fuschetto inventa un disegno musicale che riporta alla geografia della sua vita serena -e mi spingo a pensare che giovinezza e serenità costituiscano un connubio inscindibile, almeno in linea di principio-, ai suoi luoghi, alle esperienza di vita e, da ribadire, al sogno, vissuto senza limiti, perché patrimonio personale illimitato, concetto reale che permette ogni esagerazione, ogni amore, ogni viaggio e ogni sana sciocchezza infantile.


Trovo Sùn Ná un album magnifico, sinestesico, ancora una volta non facile, ma alla fine la musica, tutta quanta, la si può apprezzare anche senza conoscerne i dettagli e le peculiarità… senza capire gli sforzi compositivi enormi o i sacrifici continui… chi cerca cure e si affida al mondo dei suoni, in fondo, deve solo lasciarsi andare…


Hanagoori Music/distr. Audioglobe

Antonella Pelilli: voce
Pasquale Capobianco: chitarre
Giulio Costanzo: percussioni
Silvano Fusco: violoncello
Irvin Vairetti: voce
Valerio Mola: contrabasso
Andrea Paone e Marco Caligiuri: batteria
Vezio Iorio: viola
Franco Mauriello: clarinetto
Luca Martingano: corno
Giuseppe Branca: flauto
Andrea Chimenti: voce
Max Fuschetto: oboe, sax soprano, pianoforte, piano rhodes

Info:
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