Fotografia di Marina Mag
Un momento speciale,
ecco la definizione di una serata che da serena - come era ipotizzabile fosse -
si è trasformata in ricordo indelebile.
Il meeting,
organizzato dal LIONS
CLUB SAVONA TORRETTA, aveva come focus un concerto - non è più una
novità per questa associazione - un po’ anomalo, a carattere intimistico, quasi
familiare.
Una sala dedicata,
sedie disposte ordinatamente e un pubblico attento e interessato.
Non è un fatto
scontato quello che ho descritto, perché è sempre più difficile assistere ad
avvenimenti musicali a cui viene data l’attenzione che meritano, evitando
elementi di “disturbo” che impediscono agli artisti di esprimersi correttamente…
gente che va… gente che viene…
Ho ascoltato molte
volte Aldo Ascolese e Gianluca Origone in
fase live, ma non avevo mai visto un risultato simile, nonostante le corde
nuove della chitarra abbiano messo a dura prova la pazienza del cantante,
costretto ad una frequente operazione di accordatura, e questo testimonia una
volta di più che il concerto riuscito non è quello caratterizzato dalla
perfezione tecnica, ma dal feeling che, spesso per magia, si viene a creare.
Ascolese e Origone
propongono ancora una volta una folta pagina di cantautorato, incentrata sul
repertorio di De Andrè, ma con larghe escursioni sul versante italiano - Dalla,
Tenco - e passaggi in altri contesti. Una citazione a parte merita il ricordo di
Pino Daniele, Quando, una brano
difficilissimo che è stato proposto in pubblico per la seconda volta, e che ha
emozionato i presenti, nonostante una rivisitazione personale, diventata forse
il valore aggiunto dell’esecuzione.
Non sono mancati un paio
di brani di produzione interna, ed evidenzio Bella
mia città, canzone con cui raccoglierà a breve un ulteriore premio in
carriera.
Ma la differenza di
cui parlavo prima la si vede nella grinta, nell’affiatamento e nel mood di
serata, e la staticità che spesso sottolinea i momenti privi di motivazione ha
lasciato il posto a grinta e divertimento.
Non mi è dato di
sapere il grado di passione e conoscenza musicale dei presenti in sala, ma ho
assistito alla creazione di un filo immaginario che per un paio di ore ha
legato indissolubilmente tutti i presenti, artisti e dirimpettai, con manifestazioni
di gradimento che hanno “sciolto” i due musicisti, solitamente tendenti al
taciturno.
La voce di Aldo
Ascolese - tonalità e modulazione - migliora col passare del tempo, e il
virtuosismo chitarristico di Gianluca Origone - cesellatore e complemento
perfetto di Aldo - è in costante evoluzione.
Serata infame, meteorologicamente
parlando… da Madonna del Monte si intravede il golfo ligure illuminato, mentre
il vento taglia in due… e se Aldo Ascolese avesse avuto tempo di fermarsi ad osservare, ne sono certo, avrebbe
scritto una nuova canzone…