venerdì 6 febbraio 2015

Aldo Ascolese e Gianluca Origone ospiti del LIONS CLUB SAVONA TORRETTA

Fotografia di Marina Mag

Un momento speciale, ecco la definizione di una serata che da serena - come era ipotizzabile fosse - si è trasformata in ricordo indelebile.
Il meeting, organizzato dal LIONS CLUB SAVONA TORRETTA, aveva come focus un concerto - non è più una novità per questa associazione - un po’ anomalo, a carattere intimistico, quasi familiare.
Una sala dedicata, sedie disposte ordinatamente e un pubblico attento e interessato.
Non è un fatto scontato quello che ho descritto, perché è sempre più difficile assistere ad avvenimenti musicali a cui viene data l’attenzione che meritano, evitando elementi di “disturbo” che impediscono agli artisti di esprimersi correttamente… gente che va… gente che viene…
Ho ascoltato molte volte Aldo Ascolese e Gianluca Origone in fase live, ma non avevo mai visto un risultato simile, nonostante le corde nuove della chitarra abbiano messo a dura prova la pazienza del cantante, costretto ad una frequente operazione di accordatura, e questo testimonia una volta di più che il concerto riuscito non è quello caratterizzato dalla perfezione tecnica, ma dal feeling che, spesso per magia, si viene a creare.
Ascolese e Origone propongono ancora una volta una folta pagina di cantautorato, incentrata sul repertorio di De Andrè, ma con larghe escursioni sul versante italiano - Dalla, Tenco - e passaggi in altri contesti. Una citazione a parte merita il ricordo di Pino Daniele, Quando, una brano difficilissimo che è stato proposto in pubblico per la seconda volta, e che ha emozionato i presenti, nonostante una rivisitazione personale, diventata forse il valore aggiunto dell’esecuzione.
Non sono mancati un paio di brani di produzione interna, ed evidenzio Bella mia città, canzone con cui raccoglierà a breve un ulteriore premio in carriera.
Ma la differenza di cui parlavo prima la si vede nella grinta, nell’affiatamento e nel mood di serata, e la staticità che spesso sottolinea i momenti privi di motivazione ha lasciato il posto a grinta e divertimento.
Non mi è dato di sapere il grado di passione e conoscenza musicale dei presenti in sala, ma ho assistito alla creazione di un filo immaginario che per un paio di ore ha legato indissolubilmente tutti i presenti, artisti e dirimpettai, con manifestazioni di gradimento che hanno “sciolto” i due musicisti, solitamente tendenti al taciturno.
La voce di Aldo Ascolese - tonalità e modulazione - migliora col passare del tempo, e il virtuosismo chitarristico di Gianluca Origone - cesellatore e complemento perfetto di Aldo - è in costante evoluzione.

Serata infame, meteorologicamente parlando… da Madonna del Monte si intravede il golfo ligure illuminato, mentre il vento taglia in due… e se Aldo Ascolese avesse avuto tempo di fermarsi ad osservare, ne sono certo, avrebbe scritto una nuova canzone…