Mi soffermo oggi sull’album
live dei Prophexy,
registrato nel Marzo 2012 presso il Teatro San Sebastiano di Valli del Pasubio,
in provincia di Vicenza, ma rilasciato
nel Giugno 2013.
Improvviso è il titolo e Musea Records l’etichetta discografica
che ha finalizzato il progetto.
Parto
dai fatti oggettivi, dal raccontare come nella lista dei brani siano miscelati inediti a composizioni
che erano parte del precedente album, Alconauta, rivisitate per l’occasione;
la presenza del mitico Richard Sinclair
determina la scelta delle due bonus tracks, Disassociation
e Golf Girl, del repertorio Caravan.
Mi capita sempre così,
il primo ascolto risulta alla lunga determinante per stabilire se riuscirò o
meno a legarmi a ciò che ho appena incontrato.
Non è necessario,
secondo molti critici, entrare in sintonia con creazioni liriche e sonore di cui si vorrà poi
parlare, giacché pare esistano musiche che hanno un impianto strutturale tale da
renderle splendenti a prescindere.
Sarà così, ma trovare
corrispondenza spontanea con una nuova Musica è tanto bello quanto difficile da
spiegare.
Sono vari i motivi che
mi rendono piacevole Improvviso, ma
vorrei soffermarmi sull’effetto sorpresa, basato sulla comprensione che certe
trame, capaci un tempo di tramortirmi, possono essere riproposte oggi dalla
nuova generazione, che recupera il passato e ci mette del suo.
Prendo
un brano a caso, La Rotonda della Memoria,
e mi rendo conto che tra i più conosciuti gruppi prog del passato nessuno ha
mai proposto la stessa ritmica fatta di tempi dispari esasperati, conditi da
riff, armonie e giochi di estremo virtuosismo.
Nessuno,
tranne i gloriosi Gentle Giant, o i
canadesi Et Cetera. Ma quelli erano
gli anni ’70.
Resto stupito
e sorpreso da questa band formata da:
Luca Fattori (voce), Gabriele
Martelli (chitarra), Alessandro
Valle (basso, flauto), Diber Benghi
(tastiere) e Stefano Vaccari
(batteria).
Mi pare che le
capacità di questi giovani siano indiscutibili, così come la loro
determinazione nel ricercare il lavoro di squadra, ma vorrei evidenziare il
ruolo complicatissimo del vocalist Luca
Fattori, sottolineando che il corretto abbinamento tra proposta musicale ed
espressione cantata è qualcosa di estremamente difficile da realizzare, matrimonio
che spesso ha a che fare con la casualità, in un gioco di parti che vede come
valore primario l’adattabilità al genere, piuttosto che la grande tecnica.
Liriche e art work
permettono di viaggiare, ma non necessariamente nel senso proposto, perché l’immagine di copertina - realizzata dall’artista Lorenza Valle - unitamente ai testi, stimola
a creare visioni proprie, probabilmente lontane dalla verità dei compositori, e
tutto questo ha il pregio di condurre verso una buona interattività.
Il
“cervello”, fatto di corpi e anime - la cover - mi ha permesso di creare il
bridge tra le mie origini ed un futuro che posso solo immaginare, e il
collegamento tra i miei disegni mentali e la musica dei Prophexy mi ha regalato
qualche sogno ad occhi aperti supplementare.
Detta così
sembrerebbe la descrizione, più o meno azzeccata, di un disco in studio, cioè
quello che non è Improvviso, e come è noto il live ha caratteristiche
decisamente differenti, e ciò che si ricerca e andrebbe giudicato e il feeling
che si riesce a creare nel corso della performance, quel “microclima” in grado,
a volte, di fare miracoli con artisti meno conosciuti e di rendere nere serate
in cui i testimonial sono grandi star.
La scelta dei Prophexy appare molto coraggiosa, perché
alla base della loro musica c’è un grande tecnicismo, e il sapere che nel
momento del pieno contatto con il pubblico avverrà il travaso da palco a
supporto digitale, con l’idea di arrivare ad una registrazione finale, dovrebbe
rendere il tutto abbastanza problematico. Ma non si avvertono cedimenti in
questo album dove viene proposta una Musica Progressiva fatta anche di melodia
e di rock tradizionale, uno spazio dove tutto appare fatto quasi con
facilità, gioiosamente e giocosamente, provando a render semplice ciò che
semplice non è.
Certo, l’avere a
fianco Richard Sinclair potrebbe dare
una grossa mano, ma ho qualche dubbio, avendo visto da vicino il suo modus operandi, quello di un grande musicista, estemporaneo, tanto geniale da cambiare le carte in tavola anche
all’ultimo momento, nel nome di un continuous improvement non sempre comprensibile. E questo, a volte, non è un aiuto. Ma di sicuro è uno stimolo, una motivazione a dare il meglio di sé,
certi di avere accanto qualcuno che ha scritto la storia musicale, capace
quindi di fornire un help concreto.
Come scritto
precedentemente, a lui e ai suoi Caravan, i Prophexy dedicano un degno spazio.
Grande musica, e per chi si aggirasse nei pressi di Genova, il 18 Maggio, all’interno della Fiera Internazionale della Musica (FIM) i Prophexy e Richard Sinclair saliranno sul palco verde per riproporsi dal vivo.
Grande musica, e per chi si aggirasse nei pressi di Genova, il 18 Maggio, all’interno della Fiera Internazionale della Musica (FIM) i Prophexy e Richard Sinclair saliranno sul palco verde per riproporsi dal vivo.
Dettaglio prossimi
live…
Bio tratta dal Comunicato Stampa..
I PropheXy si inseriscono
nel panorama musicale del Progressive Rock italiano ed europeo con la partecipazione
al tributo ufficiale italiano ai King Crimson ("The letters: an Italian unconventional guide to King
Crimson") edito nel 2005 dalla Mellow Records e che vede la partecipazione, tra gli altri, del pianista Stefano Bollani.
La rielaborazione di
"The great deceiver" ottiene favorevoli consensi da parte degli
appassionati e degli addetti ai lavori. La stessa fortuna riscuote
"Scartomanzia", il promo autoprodotto datato 2006. È tramite questo
lavoro che il gruppo riesce ad aggiudicarsi il primo posto nella sezione rock
della rivista Acid Jazz che pubblicherà il brano "Plasticosmic" nella
compilation allegata al numero di agosto 2006.
Sono di questo periodo
anche le collaborazioni con Anekdoten (SWE), Sleepytime Gorilla Museum (USA), Holding Pattern (USA), Le Orme, Deus Ex Machina, Freak Antoni degli Skiantos, Maschera di Cera, Accordo dei Contrari.
Il solidificarsi della
formazione ottenuto attraverso le numerose esibizioni live in versione
elettrica ed acustica porta alla realizzazione dell' album "Alconauta",
prodotto, registrato e mixato autonomamente dai PropheXy.
Durante il 2010 i PropheXy
si esibiscono in varie situazioni tra cui l'ExProg 2010, affiancando ai
consueti brani del repertorio alcune nuove composizioni.
Di recente l’attività
live è affiancata dalla collaborazione con Richard Sinclair (storico bassista e
cantante di Caravan, Hatfield and the
North e Camel), che nel 2011 porta la band sui palchi
prestigiosi del Naima Club di Forlì e del We Love Vintage Festival.
Attualmente la band è in procinto di
pubblicare un album dal vivo che racchiuderà brani di Alconauta accanto a nuove
composizioni.
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