Sergio
Lombardi,
che conosco - virtualmente - come attivo amante della “Musica Progressiva”, e
uno degli attori di Progressive
World: dalla
pagina di facebook si può risalire alle informazioni utili relative:
Proprio in quel social network ho trovato un’interessante dichiarazione di intenti, inserita in un comunicato ufficiale che sottolinea la passione e la voglia di avere un ruolo attivo e forse nuovo per un genere musicale (una brutta ma obbligata definizione!) nato molti anni fa, a cavallo tra il ’60 e il ’70, scemato abbastanza rapidamente nella sua onda di forte impatto, ma mai sopito e ora più che mai rivissuto da antichi musicisti e, soprattutto, da giovani speranze.
Proprio in quel social network ho trovato un’interessante dichiarazione di intenti, inserita in un comunicato ufficiale che sottolinea la passione e la voglia di avere un ruolo attivo e forse nuovo per un genere musicale (una brutta ma obbligata definizione!) nato molti anni fa, a cavallo tra il ’60 e il ’70, scemato abbastanza rapidamente nella sua onda di forte impatto, ma mai sopito e ora più che mai rivissuto da antichi musicisti e, soprattutto, da giovani speranze.
Di
certo ed oggettivo c’è che il Prog è diventato un modo compositivo ed
espressivo che ha raggiunto lo status dell’immortalità, analogamente a quanto è
accaduto per la Musica Classica di cui si è nutrito, ma è altrettanto vero che
stiamo ormai parlando di una nicchia, seppur nobile.
Io
sono nato con questa corrente così innovativa, essendo adolescente ad inizio
dei seventies, e la mia partecipazione ai numerosi eventi dell’epoca ha scavato
in me solchi profondi, riempiti nel tempo da rimembranze ed emozioni che mi
accompagnano ancora oggi: Genesis, King Crimson, ELP, VDGG, YES, Jethro Tull,
Gentle Giant, tanto per ricordare gli stranieri più illustri di quei giorni,
sono stati e ancora sono la colonna sonora della mia vita. Ma solo questo
sarebbe riduttivo.
La
lettura del comunicato di Sergio mi da quindi motivo di dire la mia, di fornire
un giudizio personale che non è nient’altro che la constatazione e la sintesi
di oltre quarant’anni di musica, giacché il mio primo grande concerto, VDGG,
risale al 30 Maggio 1972: avevo compiuto 16 anni da appena un giorno.
Ma
non si può vivere di ricordi, ed è significativo il fatto che le giovanissime
band che propongono quel tipo di musica sono numerosissime, probabilmente molte
di più rispetto al passato.
Non
voglio in questo spazio realizzare un’apologia del Prog, ne ricordarne le
caratteristiche principali, ma piuttosto evidenziare come nel mio caso
l’attaccamento sia di tipo irrazionale; non sono innamorato a prescindere, ma
sono spesso colpito, mortalmente e positivamente, dalla bellezza di certe trame,
antiche e recenti, che hanno a che fare con la miscela tra tecnica e armonia,
melodia e difficoltà espressiva, tempi ritmici inusuali e liriche sognanti,
concettualità e avanguardia. Tutto questo, spesso, mi fa stare bene, e se
coincide con quel particolare genere… beh, grazie Prog!
Ma
la novità, quella che si racchiude anche tra le righe di Lombardi, è che esiste
un modo nuovo di proporsi, che prova ad aggiungere al conosciuto, imparato
assorbendo la storia musicale pregressa, una espressività personalissima, molte
volte capace di intersecare arti differenti, tra teatro, immagine e
letteratura. Ovviamente inseriti nel contesto musicale.
A
questo nuovo mondo occorrerebbe dare tante chance, cercando di combattere ciò
che i media impongono, e qui arrivano i dolori.
La
Musica Progressiva trova i suoi spazi in ogni parte del mondo, dall’estremo
Oriente all’estremo Occidente, ma è solo in Italia che bisogna soffrire per
proporsi, ed è solo in Italia che può capitare che anche nomi di altissimo
livello e curriculum, si trovino a suonare al cospetto di poche anime, mentre è
assicurato il pienone fuori dai nostri confini.
Esistono
luoghi “abroad” in cui la gente paga fior di quattrini per assistere ad un
concerto, anche di perfetti sconosciuti, trovando estrema soddisfazione nello
scoprire nuove entità che spesso si rivelano una piacevole sorpresa.
La
lista della spesa potrebbe diventare infinita, e onestamente non vedo la via
dell’esplosione, e non avrei grossi suggerimenti da dare.
Mi
piace però pensare che esistano realtà come Progressive
World, con persone che cercano alternative, e agiscono rimboccandosi le
maniche. Forse non tutto è perduto, e accanto all’ottima musica Pop, Rock,
Blues e Jazz (non esiste solo “spazzatura musicale”), il New Prog potrà avere
un ruolo importante, anche se rivolto ad un’èlite.
All’interno
del comunicato a seguire è stata inserita una citazione illustre, quella di Peter Gabriel, a cui ne
aggiungo una recente, che arriva direttamente da Los Angeles, luogo in cui
Peter ha recentemente ricevuto l’onorificenza legata all’entrata nella Rock and
Roll Hall of Fame; nell’occasione arrivava il suo monito: “Fate attenzione
con la musica. Si dovrebbe mettere un avviso per la salute. Può essere
pericoloso perché può farti sentire vivo e così a contatto con le persone
intorno a voi da risultare collegato a quello che sei veramente dentro. E può
far pensare che il mondo dovrebbe, e potrebbe, essere un posto molto migliore.
E solo occasionalmente, può renderti molto, molto felice. Grazie mille.
Significa molto per me. Grazie".
Prog,
Punk, Rock, Rap, Pop, Classica, Dark, Jazz, Folk…
Abbiamo
bisogno di Musica, di buona Musica, capace di farci stare bene, lontana da ciò
che ci viene imposto nel quotidiano.
Per
arrivare a questo occorre dare nuove possibilità a talenti e artisti di
impegno, consci che deve esistere un percorso fatto di sangue, sudore e
soddisfazione, avendo ben chiara la meta, che deve però essere raggiungibile.
Onore
quindi a Progressive World, che mette in sequenza pensiero e azione.
Da parte mia il ruolo è di
chiaro impegno nella via della diffusione massima e capillare di ogni nuova
entità musicale che mi appare come seria, utilizzando una condivisione
selvaggia per fornire un piccolo contributo indirizzato verso un obiettivo ben
preciso, un apporto divulgativo constante che sia di aiuto alla causa della
Musica. Con
il Prog sempre nel cuore!
COMUNICATO UFFICIALE /
DICHIARAZIONE DI INTENTI
Noi di Progressive World crediamo
profondamente all'eredità musicale e ideologica dei "padri fondatori"
del Prog, che fa ormai parte di noi, e riconosciamo loro il merito storico di
aver rivoluzionato la musica.
Proprio per
questo motivo, per comprenderne la portata e capire cosa è il Progressive,
abbiamo analizzato il movimento, non da un punto di vista tecnico (quale synth
ha usato, in quale tempo dispari suona), o soggettivo (i nostri album
preferiti...).
A nostro avviso, l'elemento comune agli artisti Prog che hanno realmente cambiato la musica, non è rappresentato certo dalla suite, dal Moog, dai travestimenti, dai maxischermi o dai 9/8. Quelli sono solo effetti e strumenti del cambiamento.
Crediamo che gli unici elementi comuni a tutti i supergruppi Prog siano piuttosto: l'assenza di schemi, la sperimentazione, la creatività, la libertà e indipendenza artistica, la contaminazione fra generi.
A nostro avviso, l'elemento comune agli artisti Prog che hanno realmente cambiato la musica, non è rappresentato certo dalla suite, dal Moog, dai travestimenti, dai maxischermi o dai 9/8. Quelli sono solo effetti e strumenti del cambiamento.
Crediamo che gli unici elementi comuni a tutti i supergruppi Prog siano piuttosto: l'assenza di schemi, la sperimentazione, la creatività, la libertà e indipendenza artistica, la contaminazione fra generi.
Il merito è
solo degli Artisti e, ovviamente, del pubblico, senza il quale nessuna opera e
nessuna esibizione hanno senso.
Proprio per
questi motivi, nel selezionare le bands per i nostri eventi, abbiamo deciso di
recuperare quello spirito sperimentale e anticonvenzionale, originale del primo
Progressive. Vi chiediamo di ascoltarle e seguirle senza pregiudizi e schemi, perché
loro non ne hanno. Vi chiediamo di ritrovare la curiosità e la pazienza di
ascoltare cose nuove o diverse. Senza questo approccio, non esisterebbe il
Progressive. Le bands degli anni '70 erano super innovative, anche perché il
pubblico ne comprendeva le intuizioni.
Se noi fans ci riduciamo ad essere custodi del sacro santuario del Prog, ne decretiamo la fine.
Peter Gabriel, grande innovatore per buona parte della sua carriera, nel lasciare i Genesis e promuovendo il proprio primo LP diceva: "expect the unexpected". Questo è lo spirito originale, che rischiamo di perdere, se ci comportiamo da freddi revisori.
Apriamoci nuovamente alla possibilità di essere sorpresi e di innamorarci ancora della musica, che ha senso solo se è rinnovatrice, come tutte le arti.
Vi ringraziamo per essere quotidianamente con noi, per aver partecipato al nostro esperimento e vi aspettiamo ai prossimi esperimenti!
Se noi fans ci riduciamo ad essere custodi del sacro santuario del Prog, ne decretiamo la fine.
Peter Gabriel, grande innovatore per buona parte della sua carriera, nel lasciare i Genesis e promuovendo il proprio primo LP diceva: "expect the unexpected". Questo è lo spirito originale, che rischiamo di perdere, se ci comportiamo da freddi revisori.
Apriamoci nuovamente alla possibilità di essere sorpresi e di innamorarci ancora della musica, che ha senso solo se è rinnovatrice, come tutte le arti.
Vi ringraziamo per essere quotidianamente con noi, per aver partecipato al nostro esperimento e vi aspettiamo ai prossimi esperimenti!