Un giovane amico con
cui condivido passioni musicali mi segnala un brano di “Fibrillante”,
il neonato album di Eugenio Finardi, a quindici anni di distanza dall’ultimo
“inedito”. Quando io mi agitavo sotto al palco, in una indimenticabile serata
di agosto del ’76, Eugenio era in grado di smuovere ogni parte dei nostri
corpi, e il mio giovane amico, Federico, doveva attendere ancora una ventina di
anni, prima di vedere la luce. Possibile essere così trasversali da perforare spazio e tempo, e arrivare dritto al cuore e alla
mente di un ventenne, esattamente come accadde a me? La soluzione è nota…
esiste una canzone di Finardi per ogni situazione e per ogni fascia di età…
basta cercare, senza neanche far troppa fatica.
Ma quello che ho
sentito dopo il brano consigliato, per la cronaca “Me Ne Vado”, mi ha
lasciato di sasso.
Io non mi aspetto mai
niente da chi ha dato molto, da chi è riuscito a lasciare il segno nel corso di
una vita; non è a causa di luoghi comuni del tipo “… ormai il meglio è stato dato… l’età… non sono i tempi per fare
dischi…”, frasi che si ascoltano spesso e si appiccicano a casaccio, ma
semplicemente perché è difficile ricreare le condizioni che conducono al
momento magico, al culmine, al piacere assoluto, quello che regalava un disco
come Sugo, a detta di tutti uno dei più belli della nostra storia
musicale.
E a distanza di molti
anni arriva un disco di inediti, e sorprendentemente l’alchimia si ripete.
Gli argomenti da
mettere sul campo non mancano mai, anzi, sono saliti in modo esponenziale, e
non bastano le qualità che ci regala la maturità per mantenere la calma. E
Eugenio affronta tutto ciò che gli sta a cuore e urla, come solo sa fare lui.
La differenza enorme che
ho sempre trovato tra lui e gli altri portatori sani di messaggi, è quella che nel
suo caso il grido di dolore e di protesta cammina su due binari, le parole e il
ritmo: un tempo era La Musica Ribelle
e ora “Come Savonarola”. Ma lui sa anche urlare sottovoce, proponendo
dolorose storie del quotidiano, vissute sulla propria pelle o accanto a
compagni di viaggio più o meno occasionali. Però lo fa “alla Finardi”.
L’album nel suo
insieme mi ha portato dove di questi tempi vorrei tornare, e probabilmente l’ascolto
mi fa sentir più giovane. Il sound è quello energico di Diesel… duro e poetico allo stesso tempo; la musica
lacera, strappa la carne, tocca il cuore, accarezza la mente. E io ne sono sinceramente felice.
Da dove esce cotanta
forza, espressiva ed esplosiva?
Provo ad azzardare. In
un momento in cui le reunion sono all’ordine del giorno, ma i dischi non hanno
mercato adeguato e la tecnologia ha cambiato - anche - il mondo musicale,
appare difficile ed economicamente controproducente
realizzare qualcosa di nuovo, meglio giocare sul sicuro, tra rivisitazioni e
progetti paralleli che non rappresentano mai un’incognita; ma… esistono stimoli
che fanno superare ogni remora e, nel caso di Fibrillante, accendono la
motivazione: la scintilla è sempre la stessa, e la storie raccontate da Finardi
negli ultimi 40 anni dimostrano chiaramente verso chi sia indirizzato il “j’accuse”,
ma perché il fuoco si scateni e nasca nuovamente la voglia di alzare la voce c’è
bisogno della giusta atmosfera, quella tranquillità che arriva dagli affetti
familiari, e quella complicità che solo dei baldi e innovativi musicisti
possono innescare. Quando la serenità d’animo e la sincerità di azione si
uniscono ai talenti e ai ferrei propositi può capitare di ritrovare una musica
che sa di antico e al contempo appare la migliore possibile per i nostri
giorni.
Un giorno Eugenio,
rispondendo ad una mia domanda disse che, secondo il modello americano - e lui ne
fa parte totalmente - la felicità ha a che vedere con “l’avere un ruolo nella
società”. Il suo ruolo è ben chiaro, oggi più di ieri, e Fibrillante appare come
il sunto del “suo” concetto. E che questo sia un punto di partenza!
Un grande album, che
può contare su ospiti di prestigio, come Manuel
Agnelli, Perturbazione,
Vittorio Cosma, Patrizio Fariselli e Max Casacci, co-produttore dell’album. Giovanni Maggiore ha co-firmato i brani
con Eugenio Finardi
TRACK LIST:
Aspettando,
Come Savonarola, Lei s’illumina, Cadere sognare,
La storia di Franco, Fibrillante, Le donne piangono in macchina, Fortefragile, Moderato, Me ne vado
LINE UP:
Eugenio Finardi (voce), Giovanni
Maggiore (chitarre), Marco Lamagna
(basso), Claudio Arfinengo (batteria), Paolo Gambino
(piano elettrico), Max Casacci
(strumenti mutanti).