giovedì 20 febbraio 2014

Eugenio Finardi-Fibrillante




Un giovane amico con cui condivido passioni musicali mi segnala un brano di “Fibrillante”, il neonato album di Eugenio Finardi, a quindici anni di distanza dall’ultimo “inedito”. Quando io mi agitavo sotto al palco, in una indimenticabile serata di agosto del ’76, Eugenio era in grado di smuovere ogni parte dei nostri corpi, e il mio giovane amico, Federico, doveva attendere ancora una ventina di anni, prima di vedere la luce. Possibile essere così trasversali da perforare spazio e tempo, e arrivare dritto al cuore e alla mente di un ventenne, esattamente come accadde a me? La soluzione è nota… esiste una canzone di Finardi per ogni situazione e per ogni fascia di età… basta cercare, senza neanche far troppa fatica.
Ma quello che ho sentito dopo il brano consigliato, per la cronaca “Me Ne Vado”, mi ha lasciato di sasso.
Io non mi aspetto mai niente da chi ha dato molto, da chi è riuscito a lasciare il segno nel corso di una vita; non è a causa di luoghi comuni del tipo “… ormai il meglio è stato dato… l’età… non sono i tempi per fare dischi…”, frasi che si ascoltano spesso e si appiccicano a casaccio, ma semplicemente perché è difficile ricreare le condizioni che conducono al momento magico, al culmine, al piacere assoluto, quello che regalava un disco come Sugo, a detta di tutti uno dei più belli della nostra storia musicale.
E a distanza di molti anni arriva un disco di inediti, e sorprendentemente l’alchimia si ripete.
Gli argomenti da mettere sul campo non mancano mai, anzi, sono saliti in modo esponenziale, e non bastano le qualità che ci regala la maturità per mantenere la calma. E Eugenio affronta tutto ciò che gli sta a cuore e urla, come solo sa fare lui.
La differenza enorme che ho sempre trovato tra lui e gli altri portatori sani di messaggi, è quella che nel suo caso il grido di dolore e di protesta cammina su due binari, le parole e il ritmo: un tempo era La Musica Ribelle e ora “Come Savonarola”. Ma lui sa anche urlare sottovoce, proponendo dolorose storie del quotidiano, vissute sulla propria pelle o accanto a compagni di viaggio più o meno occasionali. Però lo fa “alla Finardi”.
L’album nel suo insieme mi ha portato dove di questi tempi vorrei tornare, e probabilmente l’ascolto mi fa sentir più giovane. Il sound è quello energico di Diesel… duro  e poetico allo stesso tempo; la musica lacera, strappa la carne, tocca il cuore, accarezza la mente. E io  ne sono sinceramente felice.
Da dove esce cotanta forza, espressiva ed esplosiva?
Provo ad azzardare. In un momento in cui le reunion sono all’ordine del giorno, ma i dischi non hanno mercato adeguato e la tecnologia ha cambiato - anche - il mondo musicale, appare difficile  ed economicamente controproducente realizzare qualcosa di nuovo, meglio giocare sul sicuro, tra rivisitazioni e progetti paralleli che non rappresentano mai un’incognita; ma… esistono stimoli che fanno superare ogni remora e, nel caso di Fibrillante, accendono la motivazione: la scintilla è sempre la stessa, e la storie raccontate da Finardi negli ultimi 40 anni dimostrano chiaramente verso chi sia indirizzato il “j’accuse”, ma perché il fuoco si scateni e nasca nuovamente la voglia di alzare la voce c’è bisogno della giusta atmosfera, quella tranquillità che arriva dagli affetti familiari, e quella complicità che solo dei baldi e innovativi musicisti possono innescare. Quando la serenità d’animo e la sincerità di azione si uniscono ai talenti e ai ferrei propositi può capitare di ritrovare una musica che sa di antico e al contempo appare la migliore possibile per i nostri giorni.
Un giorno Eugenio, rispondendo ad una mia domanda disse che, secondo il modello americano - e lui ne fa parte totalmente - la felicità ha a che vedere con “l’avere un ruolo nella società”. Il suo ruolo è ben chiaro, oggi più di ieri, e Fibrillante appare come il sunto del “suo” concetto. E che questo sia un punto di partenza!
Un grande album, che può contare su ospiti di prestigio, come Manuel Agnelli, Perturbazione, Vittorio Cosma, Patrizio Fariselli e  Max Casacci, co-produttore dell’album. Giovanni Maggiore ha co-firmato i brani con Eugenio Finardi



TRACK LIST: 

Aspettando, Come Savonarola, Lei s’illumina,  Cadere sognare, La storia di Franco, Fibrillante, Le donne piangono in macchina, Fortefragile, Moderato,  Me ne vado

              LINE UP:  

Eugenio Finardi (voce),  Giovanni Maggiore (chitarre),  Marco Lamagna (basso),  Claudio Arfinengo (batteria),  Paolo Gambino (piano elettrico), Max Casacci (strumenti mutanti).