A distanza si sette anni dalla pubblicazione di Libero
Arbitrio, Chiara Rosso ritorna con un progetto che la vede
come elemento centrale, autrice delle
musiche e dei testi, ma coadiuvata da una squadra affiatata, costituita
da musicisti di prestigio e artisti di fiducia.
Il nuovo lavoro si intitola Elemento
H20, quasi un’ora di musica suddivisa su tredici tracce “covate”
nel tempo, all’interno del contenitore delle esperienze, delle gioie e dei
dolori, e della sopravvenuta saggezza che solitamente aumenta alla fine di un
percorso di vita, anche quando si è giovani.
Sono solito porre domande dirette agli artisti di cui parlo,
ma l’intervista che accompagna la cartella stampa ha fotografato perfettamente
la situazione, regalandomi un quadro esaustivo.
Ho ascoltato più volte il disco e … non sono completamente
convinto che sia vero quello che ho letto tra le righe, e cioè che i brani
siano, forse, poco adatti ad una programmazione radio, laddove per “radio” si
intende la necessità di fornire musica easy listening. Mi pare al contrario che
la proposta di autore di Chiara Rosso possa fare breccia nel cuore e nella
mente dell’ascoltatore, magari meno preparato, ma pronto a cogliere nuovi
stimoli che, in questo caso, hanno la forza per innescare forti reazioni.
Il know how ed il percorso di questa giovane cuneese sono
davvero importanti, tra Teatro e Conservatorio, Musical e Rock, Canzone
d’autore ed Etnica, passando per il seme forse più importante, il Jazz. E poi gli
amori di sempre - le linee guida musicali -
sono talmente variegati da abbattere ogni tipo di coordinate spaziali e temporali.
L’acqua alla base delle riflessioni e dei pensieri di Chiara,
un liquido puro e trasparente, qualità di cui si sente sempre più il bisogno in
tempi in cui il superfluo è diventato quasi necessità. L’acqua come sostanza
purificatrice e, come dice l’autrice, “… l'acqua
col suo fluire è emblema di femminilità, è pace, e rigenerazione. Dopo
l'uragano, la quiete...”.
La squadra dicevo… Enzo Fornione, Marco Allocco, Francesco
Bertone, Paolo Franciscone, Matteo Negrin, Gianni Virone, Franco Olivero (che
si è occupato degli arrangiamenti) e uno dei grandi pianisti del jazz
italiano, ovvero Riccardo
Zegna.
E’ stato chiesto a Chiara Rossi di
tracciare il disegno dei brani dell’album…
“Divenire, il brano di apertura,
affronta il divenire delle cose, il cambiamento, la trasformazione, un
tema a me molto caro. Parigi è un affresco musicale
della città, che mi affascina da sempre, Dindalan è dedicata a mia nonna,
che mi cantava una ninna nanna in dialetto molto nota dalle mie parti in
Piemonte, una sorta di mantra. Rain e Niente stelle
raccontano del turbamento interiore e sono piuttosto introspettive; Acqua esprime la gioia del viaggio
interiore; Salto nel vuoto è un invito a credere nei propri sogni e a
lanciarsi con coraggio nella vita. L'amore compare in Adone, storia di un
amore dei nostri tempi, tra una donna molto più matura e un acerbo amante, e in
Sogno,
dove ho scritto la dichiarazione d'amore che vorrei sentirmi cantare... Leggera
è il brano che ho scelto come singolo, racconta la fine di un amore, ma
soprattutto la leggerezza della libertà”.
Musicisti autorevoli, qualità a iosa, idee personali e
raffinate: sono questi gli ingredienti di un disco che appare come una
liberazione personale, una sorta di luce in fondo al tunnel, uno sfogo
rappresentato dal dare spazio, in modo trasparente, a sentimenti personali che
anche i musicisti, a volte, tengono a trattenere per sé, per pudore o mancanza
di coraggio.
Il video a seguire, Leggera, mi pare sia rappresentativo
e significativo, capace di sintetizzare i pensieri e le conseguenti azioni di
Chiara Rosso.
INFO
Chiara Rosso:
www.chiararosso.com
www.chiararosso.com
Geco Records:
www.gecorecords.it
Ufficio stampa Synpress44:
www.synpress44.com