lunedì 22 ottobre 2012

Nathan a Cicagna


I savonesi Nathan, nell’occasione tribute band pinkfloidiana, sabato 20 erano di scena a Cicagna, nell’entroterra genovese, in uno splendido teatro che meriterebbe sempre adeguata cornice di pubblico. Il concerto è stato organizzato in collaborazione con MusicArTeam.
E’ la band che ho visto di più nell’arco dell’anno… quattro situazioni totalmente diverse, ma sempre con ottimi risultati, nonostante le condizioni a volte sfavorevoli, come in questo caso, e vedremo perché.
E’ questa per me un’ulteriore occasione per un “lamento”, per cercare di  capire, per trovare la chiave di accesso… la password che, una volta introdotta correttamente, sblocchi la situazione e aiuti ad attivare tutti i sensi e a modificare i comportamenti, pensando che non tutto è dovuto, ma ogni tanto occorre impegnarsi e premiare chi agisce. Non servirà a niente, ma forse qualcuno avrà qualche suggerimento da darmi.
La cosa che mi ha fatto più male nell’occasione, è stato leggere la delusione sui volti dei due gestori del Teatro, che danno quotidianamente  fondo a tutte le risorse disponibili, probabilmente anche economiche, per realizzare una stagione teatrale che possa essere un benefit per la comunità.
Certo, un benefit, perché in momenti di nera crisi come quello attuale, ciò che veniva proposto ieri, ad esempio, erano 2 ore di degna musica, precedute da un buffet sostitutivo di un pasto, alla modica cifra di … 12 euro. Cicagna non è il posto più comodo del mondo, ma è sufficientemente vicino ad importanti agglomerati urbani, e un po’ di attenzione verso chi si muove a favore della comunità occorrerebbe averla. Magari qualche autorità locale che si occupa di cultura…
Beh, in fondo una cinquantina di persone, molto calorose tra l’altro, non è fatto da disdegnare, ed altre band più famose dei Nathan hanno avuto lo stesso pubblico, in tempi recenti, ma resta il fatto che senza l’aiuto e la comprensione di chi vive nel territorio, i teatri smetteranno di funzionare, e i musicisti non professionisti (che sono la quasi totalità…) anche se mossi da enorme passione, ci penseranno bene prima di fare 100 chilometri e impegnare un’intera giornata. Eh sì, anche questo deve essere chiaro, nella migliore delle ipotesi un concerto dura 8 ora, tra viaggi, soundcheck e performance.
Il concerto era nato sotto molteplici difficoltà, e per evitare sorprese (era possibile l’assenza improvvisa di un musicista, per motivi lavorativi) era stato “formato” un elemento supplementare, che a conti fatti ha suonato, bene, metà concerto, dividendo il lavoro con il “titolare”.
Qualche problema tecnico, risolto sul filo di lana, non ha impedito di ottenere un buon risultato, fondato su di un repertorio classico di cui presento esempio a seguire.
Personalmente ho apprezzato il carattere della band (le qualità artistiche le conoscevo bene), che ha saputo superare moltissime difficoltà (non tutte raccontabili), confortandomi su ciò che è diventato per me un dogma, una legge ferrea di vita che riguarda l’assoluta insostituibilità del lavoro di squadra, quando si vuole raggiungere un obiettivo.
Per saperne di più sui Nathan (oltre a trovarli più volte citati all’interno di questo blog), cliccare sul link di MusicArTeam, alla voce “Scuderia”:






2° filmato