“DisperatoEroticoRock!" è il primo album solo di Filippo Marcheggiani, giovane chitarrista del BANCO, nell’occasione impegnato anche come vocalist nel progetto EFFEMME.
Nello scambio di battute a seguire
emergono le motivazioni, l’impegno e le aspettative dell’enfant prodige del prog,
che in questo caso sceglie strade diverse da quelle usuali. Ed è infatti una
delle sue prime preoccupazioni, in fase di iniziale contatto, quella di darmi
un informazione preliminare: “… ma guarda che non è un disco prog…!”.
Fortunatamente i musicisti, gli ascoltatori e gli addetti ai lavori, se
sufficientemente sensibili, si emozionano per la musica in genere, purché sia
di qualità.
E c’è tanta qualità in questo album
pop, dove Filippo rende qualche omaggio e ringrazia, ricordando che i vari Dalla, Battiato e Graziani sono
- o sono stati- fondamentali per la “nostra “ formazione musicale, o più
semplicemente ci hanno regalato momenti indelebili che periodicamente
riaffiorano con prepotenza.
Come dice Marcheggiani, Ivan Graziani,
in alcune occasioni, è molto più rock di chi quell’etichetta se la porta
addosso come seconda pelle, e questo è bene rcordarlo pubblicamente.
Io credo che l’espressione vocale
sia quasi una necessità, a volta inconscia, ma radicata in ogni musicista.
Magari non si osa per rispetto ad altri, oppure non ci si sente all’altezza, o
ancora, esistono vere carenze, ma l’istinto spinge verso la proposizione canora. E quando accade all’improvviso, come nel caso di Filippo, l’osservatore
attento (il mondo musicale è pieno) modifica un’immagine consolidata, una sorta
di stereotipo che viene a modificarsi in positivo. E così ci si accorge che non
ci si trova solo al cospetto di un bravo
strumentista, talentuoso a tal punto da occupare uno spazio adulto a soli diciotto
anni, ma un artista completo, così intraprendente da uscire dagli schemi
usuali che forse qualcuno ha disegnato per lui, almeno idealmente, per
dedicarsi alla musica nel senso più ampio della parola, senza la preoccupazione
di deludere i più rigidi e ferrei cultori di una certa cultura musicale.
E il risultato è notevole. Gradevole
ed espressiva la reinterpretazione in chiave personale dei vari brani, sicura e
“matura” la voce di Filippo, buono l’amalgama generale, anche se il giudizio
definitivo dovrebbe comprendere una valutazione live (a fine post è segnalato
il primo appuntamento ufficiale).
Per certi versi un buon inizio, per
altri una gradita conferma.
In qualunque modo si veda la cosa,
qualunque sia il genere musicale che fa venire i brividi, ciò che è imperativo
realizzare è il prodotto di qualità, quello che riuscirà a smuovere anche i più
scettici.
“DisperatoEroticoRock!" rientra a pieno titolo in questa categoria.
Trattandosi di Filippo Marchegiani non era lecito aver troppi dubbi.
L'INTERVISTA
La cosa che può stupire, almeno per
un “esterno” come me, che ha visto gli
albori del BMS, è pensare ad un diciottenne catapultato su di un palco dove si
muove la storia del rock italiano, e dove quindi interagiscono differenti generazioni. Come è
accaduto? Quali le qualità che, secondo te, hanno colpito Vittorio e soci?
Anch'io, se ci penso, resto ancora stupito di aver passato la metà
della mia vita a suonare con il Banco. Il caso ha voluto che li incontrassi al
momento giusto. Ho avuto un'occasione e mi sono fatto trovare pronto. Almeno
questo deve essere stato il loro pensiero, spero! Quando sei giovane hai un
entusiasmo ed una voglia di fare che sono straripanti: io volevo fortemente
prendere questo treno che passa, forse, una volta sola nella vita. Volevo a
tutti i costi ESSERE un musicista. Volevo diventare il chitarrista del Banco. Ma
credo che, alla fine, sia stata la mia
passione a convincerli.
Mi racconti qualcosa della tua
formazione musicale? Come sei arrivato a far coincidere lavoro e passione?
Sono un musicista di forte estrazione Rock: è stato il suono della
chitarra ha stregarmi quando avevo 11 anni. La chitarra elettrica distorta è il
suono del Rock. Il resto è stato studio, contaminazioni, esperienze di diversa
natura e spessore. Ma resto un orgoglioso rockettaro. La musica è un lavoro e
contemporaneamente una passione perché suono da tanti anni in una band di cui
sono stato prima di tutto un fan: non tutti hanno la fortuna di poter lavorare
con una delle più grandi band del rock europeo!
Estraggo dalla tua biografia le
seguenti parole : ” … forte
vocazione cantautoriale di impronta pop” . Anche se non amo suddividere la
musica in tante categorie, è innegabile che esistono sostanziali differenze e
sfumature tra i tanti sottogeneri che noi creiamo ad arte, e molte delle tue
collaborazioni - e anche il nuovo album- riportano ad un filone molto diverso
rispetto a quanto realizzi col BANCO. Come convivono in te prog, pop e
cantautorato, e qual è il vero “amore” musicale della tua vita?
Sembrerà scontato ma è LA MUSICA stessa! I generi
non hanno mai condizionato il mio giudizio nei confronti della musica che
ascolto. È chiaro che sono più affezionato e quindi favorevolmente predisposto
a certe sonorità, come dicevo, più Rock. Ma questo non ha impedito che nella mia
discografia trovassero posto Hendrix come De Andrè, Metallica come Radiohead,
Rush, Beatles, Jeff Buckley. Per dirla alla Duke Ellington, esistono due soli
generi di musica: quella buona e quella cattiva. Nel mio album ho cercato di
far convivere tutto questo, senza pormi nessun limite di genere, evitando che
la canzone prendesse il sopravvento sulla parte strumentale, e viceversa. Il
risultato è una sorta di DNA musicale, la sintesi di molti Amori, tutti
appassionati, per la musica.
Cosa vuol
dire essere anche vocalist e non solo strumentista? E’ una necessità che si
matura col tempo?
Più che una necessità, direi, è un “male”
necessario. Mi spiego: non mi sono mai sentito un vocalist, nonostante in molti
mi dicessero di cantare “le mie cose”. Dopo anni di riluttanza, mi sono reso
conto che l'energia e la passione che esprimevo nel cantare erano preziose,
rispetto ad una vocalità essenziale, rendendo i miei brani efficaci e veramente
personali. Oggi sono molto felice di ricoprire questo ruolo che aumenta le mie
possibilità di espressione. Per questo nei credits ringrazio le persone che “ci
hanno creduto più di me”.
Un primo
album - e il tuo lo è come vocalist e leader di un progetto-raccoglie sempre la
sintesi e il bilancio di un periodo di vita. Cosa rappresenta per te “DisperatoEroticoRock!”?
È un diario di viaggio in cui ho raccolto pensieri
e note di un periodo molto particolare della mia vita; un puzzle di emozioni in
cui mi sono perso e ritrovato più e più volte, raccontato attraverso i brani
più significativi di una lunga serie di “appunti” collezionati in molti anni.
Arricchito da alcuni omaggi alla musica italiana, a volte bistrattata dai
cosiddetti colti, gli esterofili ad oltranza.
Che cosa ti affascina maggiormente di
artisti come Dalla, Graziani e Battiato, che hai omaggiato nel tuo album?
La grande poeticità dei loro testi unita alla
grande musica, oltre alla convinzione che ci sia molto “Rock” nelle loro
canzoni. Basti pensare al testo di “Up Patriots to Arms”: insieme ai miei
compagni di viaggio – Daniele Raggi, Andrea Samonà e Francesco Maras, alias i
Caoscalmo, una Rock Band di cui sentirete parlare – le abbiamo confezionato un
arrangiamento molto energico, incazzato. Credo sia molto appropriato ed in
linea con i versi. I tre omaggi sono il risultato di un esperimento, che vuole
dimostrare l'esistenza del rock “in italiano” rispetto al “ rock italiano”, un
genere troppo legato ai clichè del rock piuttosto che alla sua essenza. Per me
è molto più rock Monna Lisa di Graziani che un brano dei Negrita e di Ligabue.
Perché un’autoproduzione? Scelta o
necessità?
Una scelta in assoluto, costata sacrificio e
coraggio, per non essere sottomessi alle dinamiche della discografia italiana,
sempre più schiava della tv, dei reality e dei dilettanti allo sbaraglio. Un
mondo che tende a bruciare tutto in fretta: mi chiedo come possa crescere e
maturare un talento vero in questo clima dove non c'è spazio per esprimere
personalità. Un sistema che tra l'altro sta fallendo su tutta la linea: si
produce poco o nulla, si produce il nulla, artisticamente parlando, e non si
vende nulla. Però, vorrei precisare, il mio è un disco tutt'altro che “di
nicchia”. È un album di canzoni, semplice, immediato, semplicemente senza
compromessi.
Mi collego alla domanda precedente… perché è sempre più difficile vivere di sola
musica? Cosa pensi del businnes che gira attorno al “tuo” mondo?
Come dicevo, è fallimentare. Spero che qualcuno dei
cosiddetti addetti ai lavori si faccia prima o poi questa domanda: perchè in
Italia non si vende la musica “nuova”, pompata dai media, a prezzi tutto
sommato modici ed invece basta ri-masterizzare gli album di Beatles o Pink
Floyd per far strisciare le carte di credito dei veri appassionati di musica? Se
si fanno prodotti radiofonici e basta, da supermercato, la gente si limiterà ad
ascoltare la radio, non andrà certo a comprare un album vuoto di contenuti.
Questo ha creato, nelle nuove generazioni, disaffezione al disco come opera
d'arte.
Mi parli di cosa significhi per te la
fase live?
Per quello che è diventata la discografia, il live
è il vero momento della verità per i musicisti, dove si ricrea il feeling, la
magia della “Musica Vera”. Credo che la gente abbia capito tutto questo da un
po': ecco perché i concerti “veri” sono sempre pieni. Con il Banco
quest'estate, ad esempio, abbiamo avuto un grandissimo successo di pubblico, di
ogni età. Questo ti fa capire come ci sia ancora fame di “vera” musica. Personalmente
credo che il momento più gratificante del mio lavoro siano proprio il concerto:
guardare negli occhi chi ti ascolta, sentire l'energia emanata da un pubblico
travolto dall'energia della tua musica, è una sensazione indescrivibile, una
specie di droga. Non vedo l'ora di riprendere l'attività live, sia con il Banco
che con il nuovo progetto: la nostra avventura comincia il 26 gennaio al
Jailbreak di Roma, dove presenteremo in anteprima assoluta
“DisperatoEroticoRock!”. Naturalmente non mancheranno gli “amici” sul palco!
Considerati i tuoi risultati e la tua
età penso che potresti essere preso ad esempio da molti giovani. Fuor di
retorica, che cosa consiglieresti ad una persona a cui vuoi bene se ti chiedesse con decisione
di intraprendere una strada simile alla tua?
Beh, si dice in psicologia che un consiglio dato è
un consiglio che vorresti aver ricevuto. Data l'esperienza di questi anni, che
mi ha portato ad autoprodurre la mia musica con “DisperatoEroticoRock!” di cui
vado estremamente fiero, consiglierei di difendere le proprie convinzioni con
grande determinazione e coraggio, senza farsi sballottare dalle incertezze e
dai falsi guru, glie esperti del “mercato”. La musica non è un prodotto; è
arte. Devi arrivare in fondo alla tua anima per sfiorare le anime di chi ti
ascolta. L'unico modo per farlo è senza compromessi. Se il risultato sarà buono
o pessimo, solo la gente potrà dirlo. Bisogna credere in ciò che si fa. Ed io,
adesso, ci credo come non mai.
IMPORTANTE
Nello
scambio di battute risulta imperativo un aggiornamento sullo stato di salute di
Rodolfo Maltese, e Filippo fornisce notizie rassicuranti che fanno enorme
piacere a tutti quelli che in questi anni hanno avuto la possibilità di
apprezzarlo come musicista e come uomo.
NEWS:
DisperatoEroticoRock!"
release party
Primo concerto del 2012 per Effemme, il nuovo progetto di Filippo
Marcheggiani in occasione dell'uscita del disco "DisperatoEroticoRock".
Il chitarrista, con la collaborazione dei Caoscalmo, condurrà alla riscoperta di alcuni dei capitoli più interessanti della musica italiana accompagnandoli a brani inediti.
Il chitarrista, con la collaborazione dei Caoscalmo, condurrà alla riscoperta di alcuni dei capitoli più interessanti della musica italiana accompagnandoli a brani inediti.
PRESENTAZIONE CONCERTO JAILBREAK
BIOGRAFIA
Chitarrista,
cantautore ed arrangiatore. Appena diciottenne, si unisce al Banco Del Mutuo Soccorso, nella veste
di chitarrista corista al fianco di Rodolfo Maltese. Con la storica formazione
si impegna nell’arco di 15 anni ad una proficua e costante collaborazione nei
live ed in studio di registrazione: partecipa a quasi 500 concerti - inclusi vari tour internazionali in Giappone (’97, ’98, ’07), Messico (’97, ‘00), Brasile (’00), Panama (’01) Canada
(’08), USA (‘00, ‘01, ‘08) - spesso dividendo il palco con artisti del
calibro di Morgan, Mauro Pagani,
Federico Zampaglione (Tiro Mancino), Gianni Nocenzi, Eugenio Finardi, Filippo
Gatti, Angelo Branduardi, Max Gazzè; presenzia a diverse apparizioni
televisive (2011: doppia puntata dedicata al BMS di ‘Parla con me’, il
programma di RAI3 condotto da Serena Dandini); registra i CD Nudo (’97), No Palco (’02), live
celebrativo della trentennale carriera del BMS e Prog Exhibition (2011),
live che rivive l’acclamatissimo evento Prog Exhibition 2010, a celebrazione
dei quarant’anni di rock progressive.
Parallelamente avvia collaborazioni con
vari artisti del panorama nazionale ed internazionale, accompagnando nel 2004 Lionel Richie nelle sue performances TV in Italia (Sanremo, Domenica In, Festival Bar) e
partecipando ad eventi live di Indaco
(1997), Nuove Tribù Zulu (2001), Capolinea
(Festival delle Letterature Roma 2008), il vincitore del premio critica
Sanremo 2008 Frank Head (’08-‘09),
Malarazza (2010-2011); partecipa inoltre alle colonne sonore dei film “Ma che ci faccio qui” (2006, di
Francesco Amato) e “Cardiofitness”
(2006, di Fabio Tagliavia).
Il
suo primo progetto musicale prende vita alla fine degli anni ’90 con la band
progressive-metal, Scenario, che
esce nel 2001 sotto l’etichetta francese
Musea records con l’album A Fearfull Symmetry, riscuotendo
il plauso della critica e del pubblico nazionale ed internazionale.
La
forte vocazione cantautoriale di impronta pop lo porta successivamente ad
orientarsi verso la scrittura di canzoni con testo italiano; contemporaneamente
si dedica allo sviluppo di due apprezzate tribute band, gli Starfish (Coldplay), che nel 2008
partecipano alla "Notte dei
Tributi" in Svizzera e i Dream
Brothers (Jeff Buckley): dall’incontro con il vocalist e cantautore Elvis Carpinelli sul palco dell’evento
tributo a Jeff Buckley (Roma, novembre 2007) , nasce la band pop-rock Magnolia che, poco dopo la sua
formazione su invito di Federico Fiumani,
partecipa al disco IL DONO - Artisti
vari reinterpretano i Diaframma, con il brano L’Amore segue i passi di un cane vagabondo (2008), che riscuote
numerosi apprezzamenti da parte della critica e del pubblico. Partecipano all’ Heineken
Jammin’ Festival Contest 2010 rientrando tra i primi 30 finalisti. Nella
costante ricerca di una dimensione musicale che lo rappresenti, risulta
decisivo l’incontro con i ‘Caos Calmo’ Daniele Raggi -chitarra (e voce …della
coscienza!), Andrea Samonà (il ‘santo subito’ della ‘Pecora Nera’ Ascanio
Celestini, nonché tour manager degli After Hours) -basso, e Francesco Maras
-batteria (anche per gli About Wayne ed il loro debut-album “Rushism“). Con questa formazione a supporto Filippo Marcheggiani in veste di autore,
vocalist e main guitar, dà vita al
progetto di ‘cantautorato rock’ EFFEMME. Attualmente si divide tra gi impegni LIVE del Banco e la
produzione dell’album d’esordio degli EFFEMME.
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