Attraverso l’ascolto
del CD triplo "Pulsating
Dream" sono arrivato ai Kaleidoscope. Chi sono? Certamente
non una band appena uscita dal liceo, ma un gruppo che ha una sua valenza e
storia importante.
L’album, sentito
sommariamente, mi è piaciuto immediatamente, e seguendo l'istinto sono andato alla
ricerca di qualche notizia che propongo.
Siamo
di fronte probabilmente ad una delle migliori
band di psichedelia west-coast che ha dato alla luce
almeno due perle del genere nel 1967, anno di massima espressione musicale.
Da non confondere con
l'omonima band di oltre manica, il loro nome è stato per anni avvolto da un
alone di leggenda dovuta alla cronica irreperibilità dei loro album, al mistero
di cui amavano circondarsi personaggi come Buda e Feldthouse e alla originalità
del loro sound, condensato di rock e blues incrociato con melodie di origine
orientale.
I Kaleidoscope si
formano a metà degli anni ' 60 ad opera di David Lindley, musicista molto
attivo nell'area di Los Angeles con vari gruppi country.
Lo
stesso forma nel 1966 una band che prende il nome di Bagdhad Blues Band che
annovera nelle sue fila John Vidican, Solomon Feldthouse, il tastierista Brian
Monsour e il bassista Rick O' Riell.
Gli ultimi due escono
dalla formazione e vengono sostituiti da Maxwell Buda e Chris Darrow; a questo
punto il nome viene definitivamente cambiato in Kaleidoscope e da qui non verrà
più modificato.
Il background
musicale dei vari componenti è chiaramente influenzato dal country e dal folk,
soprattutto Feldthouse (nato a Ismit in Turchia) imprime il suo stile orientale
trasmettendolo anche agli altri musicisti ,in particolare Lindley già
appassionato di musica indiana; i due diventeranno i "personaggi" più
rappresentativi della formazione.
Lindley, Darrow, Buda, Feldthouse e Vidican realizzano i primi due album dei Kaleidoscope; "Side Trips" esce nel giugno 1967 e subito testimonia lo stile della band.
Si tratta di 10 canzoni vivaci, fresche, cariche di tensione e creatività, anche se il tutto è racchiuso in 29 minuti, troppo poco per esprimere l'enorme potenziale musicale dei Kaleidoscope.
Lindley, Darrow, Buda, Feldthouse e Vidican realizzano i primi due album dei Kaleidoscope; "Side Trips" esce nel giugno 1967 e subito testimonia lo stile della band.
Si tratta di 10 canzoni vivaci, fresche, cariche di tensione e creatività, anche se il tutto è racchiuso in 29 minuti, troppo poco per esprimere l'enorme potenziale musicale dei Kaleidoscope.
Si passa da Egyptian
Gardens classico esempio di influenze orientali, al classico old time jazz
Minnie The Moocher, di Cab Calloway; la voce oscura e baritonale di Feldthouse
ricrea atmosfere di rara intensità emotiva.
Nello stesso anno
(1967) cercano di crearsi una piccola popolarità e nel luglio partecipano al
Berkeley Folk Festival insieme ad artisti del calibro di Richie Havens e Steve
Miller.
Alla fine del 1967
viene pubblicata la loro seconda fatica "A Beacon From Mars",
all'interno della quale troviamo i due pezzi più visionari e lunghi del
repertorio, Taxim e la title-track: il primo è uno straordinario rifacimento di
musica popolare turca, strumentale, la cima delle loro incursioni nel folk
orientale, la seconda acida e misteriosa disgressione rock, un infinito trip,
inquietante la voce di Feldthouse e impazziti gli assoli di Lindley.
Quest'ultimo è un
disco geniale e mitico, opera di grande bellezza che adesso è diventato un raro
pezzo da collezione.
Nel 1968 esce il
terzo lavoro "Incredible Kaleidoscope" che si rivela il lavoro più
omogeneo ma che lascia trapelare i primi cenni di stanchezza creativa; c'è una
massiccia dose di country, blues e del poderoso rock.
L'unico
episodio degno di nota è Seven - Ate Sweet, un viaggio di 11 minuti in
territori musicali esotici e affascinanti.
La stupenda
formazione della Bay Area, dopo aver pubblicato nel 1968 un singolo con due
inediti, si perde in conflitti personali durante la lavorazione dell'album
successivo "Bernice" che vedrà la luce nel 1970.
A metà dello stesso
anno i Kaleidoscope partecipano alla colonna sonora di "Zabriskie
Point" con due brani e tengono un ultimo concerto a Clermont.
Grazie a loro la scena west - coast si è arricchita di sonorità variopinte, pura creatività e divagazioni visionarie, in una sola espressione i Kaleidoscope sono stati uno dei più grandi gruppi emersi in quell'epoca: grandiosi.
Grazie a loro la scena west - coast si è arricchita di sonorità variopinte, pura creatività e divagazioni visionarie, in una sola espressione i Kaleidoscope sono stati uno dei più grandi gruppi emersi in quell'epoca: grandiosi.
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