Alcuni giorni fa ho
raccontato una serata particolare, passata all’insegna della musica in
famiglia, sano blues e rock proposto da veri appassionati del genere.
Nell’occasione non ero
riuscito a fornire notizie precise legate all’organizzazione, ai gruppi, alle
idee, e mi ero ripromesso di soddisfare le mie curiosità , appena possibile.
Ed eccomi a raccontare un
po’ di storia di Walter Panichella, ideatore della serata, con l’aggiunta di
un’intervista da lui gentilmente fornita.
Partiamo dal racconto di
Walter , relativo alla nascita del suo gruppo.
Sembra davvero l’inizio di
un film…
“I P5 Blues Band sono nati per caso.
Doveva essere solo un'esperienza di due apparizioni, in occasione di una
rassegna blues tenuta dal 3 al 5 giugno 2005, qui ad Albissola Marina,
ma la cosa è piaciuta e questo ci ha spinto a continuare.
In quell’occasione non avevamo né impianto voce né microfoni, e quindi all'ultimo momento ho rispolverato un vecchio amplificatore Montarbo da piano bar e ho comprato 4 microfoni di fortuna , per l'astronomica cifra di 5 euro l'uno...tanto doveva finire tutto lì.
In quell’occasione non avevamo né impianto voce né microfoni, e quindi all'ultimo momento ho rispolverato un vecchio amplificatore Montarbo da piano bar e ho comprato 4 microfoni di fortuna , per l'astronomica cifra di 5 euro l'uno...tanto doveva finire tutto lì.
Poi una specie di miracolo …. è successo
quello che poteva solo succedere nelle strade di New Orleans:stavamo
suonando nella piazzetta di Pozzo Garitta e si ferma ad ascoltarci un elegante
uomo di colore. Finito il brano, questo signore si offre di cantare un
pezzo con noi. Scegliamo la canzone,”Sweet Home Chicago”,gli diamo un
microfono e partiamo.Grande !.......Questo signore si chiama Arthur
Miles e quella sera doveva esibirsi sul palco principale....ed ha
voluto cantare con noi con un microfono da 5 euro.
Da quel giorno non ci siamo più fermati.
Il gruppo è formato da me, Walter, i miei
figli Mauro e Marco,Piero e Michel ...
tutti con un cognome che inizia con P da cui “P5”.
E passiamo all’intervista.
1)Da dove nasce il tuo amore per il blues?
Il mio amore per il blues c'è sempre stato anche se da
giovane
ovviamente seguivo rock e prog. Poi con la
maturità,ed in particolare
da quando ho ripreso a suonare mi sono dedicato
al blues in maniera intensa.
2) Quali sono i tuoi riferimenti
musicali?
Per questa domanda ritorno alla numero uno:da ragazzo
per me
c'erano Jimi Hendrix ed Eric Clapton come
per molti c'erano
i Beatles ed i
Rolling Stones.
3)Come sei riuscito a coinvolgere i tuoi figli e che
cosa provi a suonare assieme a loro?
Ti ho raccontato prima di come è nato il nostro
gruppo. Abbiamo ancora il testo di Sweet Home Chicago autografato da
Arthur Miles. I miei figli hanno i miei stessi gusti musicali, ovviamente
aggiornati ai nostri tempi.In quell'occasione siamo piaciuti ed è stata
una bella esperienza. Ma in realtà il coinvolgimento è nato già nel 2000 quando
Mauro il più grande,mi ha chiesto di insegnargli a suonare la chitarra.
Poi sono nati i primi gruppi con ragazzi
molto giovani.
Anche Marco ha iniziato a chiedermi di imparare a
suonare la chitarra,e anche lui ha il suo gruppo.
Li ho aiutati a cercare un luogo dove poter suonare e
poi… ecco che arriva il locale attuale... la scelta delle chitarre,degli
amplificatori, l’ascoltare le nostre musiche insieme e lo scambiarci le
nostre conoscenze e poi,una delle cose più importanti è stato l'appoggio e
la sopportazione di Stefania moglie e madre di tre maschi,maledettamente
appassionati di musica.
4) Normalmente chiedo .."semini con le nuove generazioni?"...In
questo caso e' ovvio, per cui ribalto la domanda..hai imparato qualcosa
dai tuoi figli, musicalmente parlando?
All'inizio ho dato ma adesso sono loro che mi
insegnano e mi aggiornano.
5) L’altra sera ho avuto la netta sensazione che non esistesse
alcun tipo di barriera, legata a età o a classi sociali. Io penso che solo
la musica riesca in questa alchimia.
Anch'io la penso così e l'altra sera ne ho avuto ulteriore la dimostrazione.
Una cosa che mi fa sempre molto piacere è che quando camminiamo per strada Stefania ed io, spesso capita di essere chiamati, salutati, abbracciati dagli amici dei nostri figli,che gravitano nell'ambiente musicale.
Anch'io la penso così e l'altra sera ne ho avuto ulteriore la dimostrazione.
Una cosa che mi fa sempre molto piacere è che quando camminiamo per strada Stefania ed io, spesso capita di essere chiamati, salutati, abbracciati dagli amici dei nostri figli,che gravitano nell'ambiente musicale.
6) Ripensando alla tua storia personale, cambieresti
qualcosa se potessi tornare indietro?
Da giovane suonavo,e per qualche anno sono riuscito a guadagnarmi la pagnotta con la musica. Poi le cose sono cambiate come per tanti come noi,la laurea,il lavoro,
Da giovane suonavo,e per qualche anno sono riuscito a guadagnarmi la pagnotta con la musica. Poi le cose sono cambiate come per tanti come noi,la laurea,il lavoro,
la famiglia,la casa, la carriera. Tutte cose
sacrosante. Per tutto ciò ho praticamente smesso di suonare nel
1980.
Per 20 anni è rimasta accesa solo la fiammella pilota
della passione musicale.
Poi è arrivato quel magico momento in cui nel
2000 Mauro mi ha chiesto di
insegnargli a suonare e,la fiammella si è
trasformata in una grossa fiamma che sembra aumenti sempre di più. Rimpiango
solo di non aver avuto mezze misure nelle scelte di vita perché 20
anni di ruggine nelle dita sono dure da togliere.
7)Se pensi ad una tua collocazione in ambito musicale,
diversa da quella di musicista , immagini qualche ruolo che ti si addice?
A questa domanda non so cosa rispondere.
8)Quali sono le cose che sei riuscito meglio a
realizzare, in ambito musicale?
Quelle attuali.
Quelle attuali.
9) E quelle dove hai fallito?
Aver smesso di suonare per così tanti anni è stato
forse un errore.
10)Il tuo lavoro e' stato un impedimento o ti ha
aiutato a realizzare qualche sogno?
Come ho già detto, gli impegni lavorativi mi hanno allontanato dal mondo
Come ho già detto, gli impegni lavorativi mi hanno allontanato dal mondo
musicale,anche perché se volevi mangiare
suonando,l'unica strada era il ballo
liscio e quindi la scelta è stata
obbligata.
Oggi indubbiamente,con una sicurezza economica
stabilizzata,mi posso permettere
di realizzare qualche sogno.
11)Quali sono i tuoi miti?
Vedi la risposta numero 2,ma comunque i veri miti sono
quelli che incontri a suonare blues nella metropolitana di New York,nelle
piazze della Calabria o della Lucania,nei pub etc.,perfetti sconosciuti al
grande pubblico ma liberi di suonare con grande passione e capacità.
12)Per ultima la domanda che doveva essere alla base:
Il 1 dicembre 2007 ho partecipato ad un evento casuale o esiste un
progetto preciso? Se si, me lo puoi descrivere?
Il 1 Dicembre è stato un esperimento. Ha funzionato.
Il 1 Dicembre è stato un esperimento. Ha funzionato.
Progetti non ce ne sono,sogni tanti. Per il momento
sono solo feste private dove l'obiettivo è quello di mantenere contatti
musicali,stare tra amici,vecchi e giovani, a scadenza possibilmente mensile.
Poi da cosa può nascere cosa... si vedrà.
Grazie Walter, ho trovato tante similitudini tra le tue e le mie vicende, e prima o poi, tra un blues ed un altro, ne potremo parlare.
Ed ora, prima di "guardare" un altro
brano di quella sera, ricordiamo chi e’ Arthur Miles, utilizzando
notizie raccolte dal suo sito.
Nato negli Stati Uniti,
Arthur Miles, nipote del grande chitarrista Jazz, Wes Montgomery,
ha studiato, coltivando il suo talento vocale, specializzandosi presso la
Scuola Superiore di Voce Naturale. Pianista, compositore, autore di testi,
vocalist e cantante professionista da oltre trent’ anni, Arthur Miles è la
voce nera attualmente più richiesta nelle sale d’incisione di tutta
Europa.
Con la sua voce calda e
potente si è esibito sui palcoscenici di tutto il mondo, sia come singolo, sia
perché richiesto da grandi musicisti di fama internazionale; negli Stati Uniti
ha affiancato personaggi del calibro di Edwin Starr, Gloria Gaynor ,Eddie
Clean-Headed Vincent, Big Joe Turner, Josè Feliciano, Jimmy Bo Horne, David
Ruffin (il cantante dei Tempations), Johnny Otis Show, solo per citarne alcuni
tra i più famosi.
Appena giunto in Italia, Miles è stato invitato da Renzo Arbore per il gran finale di “Quelli della Notte”.
Appena giunto in Italia, Miles è stato invitato da Renzo Arbore per il gran finale di “Quelli della Notte”.
Da allora, le
collaborazioni italiane di Arthur Miles sono state molteplici: Pierangelo
Bertoli, Andrea Mingardi, Loredana Bertè, Paolo Conte.
La collaborazione
italiana più significativa è stata indubbiamente quella con Zucchero, come
vocalist, per la realizzazione di tutti i suoi grandi successi: dal primo
grande LP “BLUES”, a “Oro Incenso & Birra”, a “Spirito di Vino” al
bellissimo “shake”. E’ la voce nera, calda e profonda di Miles che introduce,
intercala, duetta con Zucchero in tutti i suoi pezzi più belli e famosi, ad
esempio: “Senza una Donna”, “Hey man”, “Baila”, “Ahum”.
Citazione del giorno:
"Non è difficile suonare il blues, è difficile sentirlo" (Jimi Hendrix)
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