Continuando sulla
strada del Prog, dopo aver presentato i King Crimson,
devo obbligatoriamente fare una tappa sui Van der Graaf Generator.
Su questo blog ho già
trattato “l’argomento” ed ho presentato un paio di filmati.
Non mi interessa
collocare il gruppo su una particolare scala di valori tecnici, di importanza ,
o di tempo, ma sono gli artefici del mio battesimo “live”, nel lontano 1972 e,
nonostante li abbia rivisti altre 2 volte, quel primo pomeriggio dedicato alla
musica dal vivo, non posso dimenticarlo.
I VDGG devono la loro esistenza alla forte personalità e creatività del loro leader,
Peter Hammill, un uomo che potremmo idealizzare come “Mister Progressive”.
“La loro musica e’ un rock cupo, pieno di
riferimenti gotici e dark , ballate spolcrali , povero di momenti solari, ma
ricco di spunti di grande lirismo poetico.”
La prima fase della carriera e’ la piu’
interessante e culmina con “Pawn Hearts”, sorta di punto di non ritorno della
storia del gruppo, subito dopo precipitati tra l’indifferenza del pubblico.
Sospesa l’attività
Hammill inaugura una carriera solistica che proseguirà con regolarità e senza
grandi appannamenti".
Se dovessi
consigliare alcune canzoni che mi hanno particolarmente colpito , indicherei “Killer”, “Lost”, “Lemmings” e la fantastica “Man -Erg”, che considero un
piccolo capolavoro.
I dischi di
riferimento sono:
-H To He Who Am The Only One
-Pawn Hearts
Formazione:
Peter Hammill : voce, chitarra,
piano e tastiere
Hugh Banton : tastiere, basso
David Jackson : sassofono
Guy Evans : batteria
E rileggiamo il mio
ricordo di quel pomeriggio del ’72.
"... ma il vero
inizio, quello indimenticabile, è avvenuto un pomeriggio del 72, a Genova,
Teatro Alcione. Tutto nacque per caso, un giorno di primavera.Io ero gia’
abbastanza immerso in un particolare tipo di musica che in quel periodo stava
fiorendo.Sto parlando della Progressive Music. All’uscita da scuola un amico,
Fulvio, che su di me aveva molta influenza, mi chiese se volevo aggiungermi a
lui e ad altri per il concerto pomeridiano(a quei tempi c’era anche il serale)
dei Van Der Graaf Generator.Il biglietto mi pare costasse 2000 lire e poi c’era
da aggiungere il costo del treno, Savona- Genova. Mia madre accetto’ ,non so
come mai.Io conoscevo i V.D.G.G. perche’ avevo ascoltato “Pawn Hearts” , e ricordo
una perfetta descrizione di “Man Erg” , ascoltata alla radio, ad una
trasmissione che mi pare si chiamasse “Per voi giovani”. Ma il mitico Fulvio,
mi aveva descritto a puntino tutto il disco, riproducendo la voce di Hammill e
mimando le parti di sax di Jackson. Cavolo se era bravo… forse era per questo
che lo vedevo un gradino sopra agli altri!!!Arrivammo a teatro e mi pare che i
ragazzi presenti fossero numerosi. La prima immagine che ho, la madre di tutte
le mie vicende musicali future , e’ quella di Peter Hammill, da solo sul palco
, che accenna l’arpeggio di “Lemmings”. Da quel giorno iniziò la mia esplosione
di partecipazioni, con vicende variegate, che circoscrivere solo all’interno
del “mondo della mia musica” sarebbe sbagliato. Ricordo ogni momento , ogni
avventura, ogni particolare di quei giorni. La musica è stata un’occasione, un
veicolo , una strada che mi ha portato a differenti esperienze, che mi
accompagna oggi più che mai, che mi fa stare bene e a cui non vorrei mai
rinunciare.
Citazione del giorno:
"Basta una serie di note... il resto e' improvvisazione" (Jimi Hendrix)
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